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e se non piangi, di che pianger suoli?

Creato il 03 settembre 2015 da Marvigar4

http://www.independent.co.uk/news/world/europe/if-these-extraordinarily-powerful-images-of-a-dead-syrian-child-washed-up-on-a-beach-dont-change-europes-attitude-to-refugees-what-will-10482757.html

   Le immagini del corpo senza vita del bambino siriano raccolto sulla spiaggia di Bodrum mi hanno sconvolto, per tutta la giornata di ieri non sono riuscito a non pensarci, ogni problema che finora mi travagliava diveniva secondario, di poco conto rispetto a quello che i miei occhi e il mio cuore provavano. Il giornale britannico The Indipendent ha deciso di esibire le immagini terribili, le ha fatte precedere da questo titolo altrettanto forte: “If these extraordinarily powerful images of a dead Syrian child washed up on a beach don’t change Europe’s attitude to refugees, what will?” (Se queste immagini straordinariamente potenti di un bambino siriano morto trasportato su di una spiaggia non cambiano l’atteggiamento dell’Europa, cosa lo cambierà?). Parole già udite, più o meno come quelle pronunciate dal Conte Ugolino nel XXX° Canto dell’Inferno dantesco.

   Mi sono chiesto se sia stato giusto mostrare certe foto, poi ho fatto lo sforzo di ragionare al di là del bene e del male, ma non ci sono riuscito. In un primo tempo ho creduto che per combattere l’indifferenza, l’abulia e la stupidità xenofoba europea anche la scelta così estrema dei media di massa potesse persino rappresentare un’ultima, disperata chance, seppur all’insegna del sensazionalismo. Non so se cambierà l’atteggiamento dell’Europa, i giornali riferiscono che anche Angela Merkel è rimasta scossa da quelle foto, però il mio dolore è la certezza che passato l’effetto di questo choc la catarsi sarà ben lungi dal giungere. È già successo, succederà ancora.

   Quanti corpi senza vita ritratti dal pennello, dall’obiettivo fotografico, cinematografico, televisivo sono stati mostrati all’umanità in tutti questi secoli? Cosa ha insegnato la visione tragica della morte di vittime innocenti? Non molto, se siamo ancora qui a chiederci questo. La coscienza sporca non può essere lavata nemmeno con l’acqua del mare che ha portato a riva il corpicino esanime del bimbo siriano. Peggio, l’assenza di coscienza ha procurato e procurerà lutti e dolori senza fine, e, forse, sarebbe arrivato il momento di smetterla con le ipocrisie, di piantarla con le illusioni e le buone novelle. Nonostante i tentativi, la nostra storia umana continua ad allungare la sua scia di sangue, di sterminio, e questo infinito strazio non accenna ad interrompersi. Le leggi umane possono soltanto limitare i danni, quando dimostrano di aver appreso la lezione, ma non riescono a ingentilire e purificare il tutto.

   Scusatemi, avrei voluto scrivere e pubblicare altro, però non ne ho avuto la volontà, il mio stato d’animo non me lo permette.


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