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E se ti dicessi che ce la puoi fare?

Creato il 26 gennaio 2012 da Koalalondinese @farego
E se ti dicessi che ce la puoi fare?
Ciao parlo a te, sí proprio a te che te ne stai lí con il muso lungo a rimugginare come mai gira che ti rigira sembra che a te tocchi sempre scalare non uno ma una serie infinita di monti Everest che ormai fai un baffo a Messner!
Stai lí a chiederti: che faccio parto o non parto?
Di email ne ricevo e a chi posso rispondo ma alla fine quando sono schietta e dico:  guarda pure che hai 20 come 50 anni ce la puoi fare, se solo credi di potercela fare, tutti mi dicono sí sí é vero Giada! Ci credono il tempo di un nanosecondo e poi risprofondano nel tormentone delle loro domande.
Guardate che non é che sono un Guru, ci sono passata pure io e ancora oggi che vi pensate che i pipponi mentali, sí quelle belle seghe infinite che manco un liceale assatanato si fa, io non me le faccia? E anche beatamente aggiungerei, a vostro rischio domandate alla mia famiglia per conferma di quanto ne hanno i palloni pieni!
Peró ho capito una cosa, che é semplice quanto allo stesso tempo complicatuccia da arrivarci: alla fine se non mi tiro sti pipponi mentali, mi dici come capisco che c'é qualcosa che non va?
Leggo qua e lá su Facebook, Twitter, gente che si lamenta e fino a qui va bene, insomma ognuno é libero di fare quello che vuole, peró se volete un consiglio fermatevi un istante, sí proprio adesso e analizzate quello su chi vi state lamentando.
Piú volte mi hanno detto di prestare attenzione a quello che io chiamo problema e altre volte ho notato che quello che per me era un problema per un altro non lo era affatto!
Ok facciamo un esempio vá che ci capiamo meglio: ciao mi chiamo Pinco Pallino e sono senza lavoro.
Leggo spesso di gente che é senza lavoro, ovvio si disperano perché i soldi insomma servono e senza lavoro dove li trovo?
Peró ascoltatemi mi é capitato di vedere o leggere di persone che dopo il primo WTF hanno accolto la disoccupazione come una manna e qui non mi riferisco solo a Steve Jobs che licenziato dalla sua Apple, si creó un altro impero comprando la stracciatissima Dreamworks che nessuno voleva, qui parlo di gente normale.
Spesso ci facciamo prendere dal marasma della situazione, dal fammi sbrigare ad attappare la falla e nel mentre ci perdiamo i pezzi. Spediamo CV a valanga rosicati dal panico del ma mi risponderanno? E se sí che mi invento ho pure mentito su un paio di cosette che richiedevano!
Guarda l'ho fatto pure io!
Ragiona su una grande veritá: tutto passa, tutto dura un momento che sia una cosa bella o brutta, tutto é acqua che passa sotto un ponte. Ora puoi respirare e non mi dire che giá sapere questa veritá non ti allenta la presa a tenaglia dell'ansia.
Guarda nel tuo passato e dimmi se non hai avuto altri momenti di panico che poi si sono risolti, se non hai avuto momenti di tristezza e felicitá che poi sono passati. A scuola ti prendevano in giro che sembrava fossi finito in un girone Dantesco? Eppure é passata! Dovevi cercare il primo lavoro e pensavi che nessuno ti avrebbe mai assunto e invece arrivó quel tale che ti assunse! Hai fatto quella figura di m~#da che sembrava dover finire sulla Treccani, eppure anche lí acqua passata!
Insomma ti si é rovesciato il latte o te l'hanno rovesciato, non stare lí impalato/a a guardare e imprecare o ad attapirarti. Prendi atto della situazione e ad alta voce dí che pure questo passa, perché alla fine tutto é cosí.
Tira fuori il CV, lustralo fagli un giro di magia propiziatoria come vuoi tu (balla, canta, recita, implora Peter Pan e le fatine co tutta la ciurma di Capitan Uncino...), spedisci e ripetiti che se ti rispondono bene, se non lo fanno ciccia, si passa al prossimo che vaffanchiappolo ti spellerai pure le nocche ma prima o poi qualcuno apre sempre!
É successo prima e succederá ancora.
Se il tuo dilemma é il domandone Shakesperiano partire o non partire, rifletti su cosa vuoi veramente da te, che possibilitá vuoi darti, perché t'é presa che te ne vuoi andare.
Quando avevo i miei attacchi di panico prima della partenza, mia madre mi diceva sempre che appunto nulla é definitivo che si puó sempre dire ok ci ho provato non mi piace, non mi va, non lo voglio, voglio altro, ci ho ripensato ... voltare le vostre preziose terghe e tornarvene a casa.
E se ora state guardando quel monte che dovete scalare, quella serie di K2 messi uno sopra l'altro e pensate ai dolori e alla fatica del dover farlo, vi lascio con una frase del mio amato Gil Grissom (CSI Las Vegas):
Se vi servono da mangiare un elefante, tu mangialo pezzettino alla volta!
Sir Koala ringrazia e saluta.

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