Magazine Hobby

E svegliarsi la mattina… Asakeiko!

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 7 agosto 2013  Autore: Simone Lorenzi

E svegliarsi la mattina… Asakeiko!L’estate è arrivata e come tutti gli anni è tempo di ferie. Il dojo è chiuso per rinnovo locali e quindi la pratica sul tatami diventa impossibile. Ma non per questo bisogna smettere di fare Aikido.

Ecco perché ogni mercoledì da 6:30 a 7:15 circa io e il mio Sensei abbiamo deciso di incontrarci all’aperto per un asakeiko. Occasione ghiotta quindi per praticare a mente spenta.

Nonostante il caffè le mie sinapsi a quell’ora sono ancora in letargo, sono attive giusto le funzioni primarie, quindi quale momento migliore per praticare aikido liberamente senza lo zampino di tutti i limiti che la nostra mente ci impone?

E quale momento migliore se non la mattina presto quando il sole non è ancora alto nel cielo e una leggera brezza mattutina accarezza il viso per praticare un poco di Taijiquan? Stefano infatti mi ha guidato nella pratica di una breve parte di un kata di Tai Chi che trovo molto affine e utile per il lavoro sul tatami. La boxe della suprema polarità si caratterizza  per  movimenti  lenti ampi e fluidi in cui il controllo del respiro e del proprio centro sono  fondamentali.  Questo lavoro è stato poi associato ad alcuni esercizi di chi sao applicando tecniche di aikido solo nel momento corretto e coerente del movimento del corpo.  Ecco quindi che l’importanza della pulizia tecnica è venuta meno in favore di un maggior focus sulla fluidità del movimento, sulla connessione con il partner e sul sincronismo con lo stesso, sul fare la cosa giusta al momento giusto qui e ora senza pensare. Lavoro questo difficile da fare quando l’aspetto tecnico e la (forse a mio avviso inutile) ricerca della perfezione del gesto, come dice Gandossi Sensei del pernacchio sul tenkan, entra prepotentemente nella pratica…ma fondamentale per la comprensione e una pratica serena e corretta dell’aikido.

Proprio il lavoro mattutino a cervello spento ha permesso al mio corpo di lavorare soltanto e pienamente sulla sensazione tattile, sul sentire il movimento e il momento e godere appieno di ciò. Un lavoro di sensazioni più che di tecnica sul percepire il mio partner ad un livello più alto di quello fisico, sul lasciare che il corpo agisca in totale libertà, con la mente e il respiro calmi. Ora l’anno aikidoistico è veramente finito ed è giunto il momento di andare in vacanza veramente. Ma nel tempo che mi separa da un nuovo inizio di stagione il lavoro meditativo e di assimilazione non si ferma…. anzi, alla luce di questi nuovi risvolti sarà ancora più intenso.

Perciò…

Buone vacanze e arrivederci al mese prossimo sul tatami!!

Articoli BudoBlog correlati:

  • Il lungo viaggio nel Budo
  • Karatedo (19): non dimenticare mai…
  • Arti marziali a confronto: il respiro nel Tai Chi e nello Iaido
  • Là sui monti con l’Aikido (stage by Simone)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog