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È tempo di Gelso d’Oro al Far East Film Festival

Creato il 08 maggio 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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La tredicesima edizione del FEFF si conclude con la tanto attesa premiazione del pubblico, da sempre giuria del festival udinese. Tra applausi e dissensi, l’entusiasta Sabrina Baracetti – direttrice infaticabile del festival – accoglie i vincitori eletti dal pubblico consegnando l’ambito Gelso d’Oro, simbolo della città di Udine.

A popolare  il palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine sono: Here comes the bride del filippino Martinez Chris, che si aggiudica il terzo posto (Gelso trasparente) con una commedia degli equivoci surreale che non ha mancato di regalare momenti di sano intrattenimento al pubblico; il cinese Under the hawthorn tree di  , che occupa (solo) la seconda posizione (Gelso d’Argento) con un dramma delicato e puro sull’amore adolescenziale di una giovane coppia ai tempi della Rivoluzione Culturale; Aftershock del cinese Feng Xiaogang, che conquista il podio aggiudicandosi l’ambito Gelso d’Oro con un film celebrativo e forzato sulle conseguenze del terremoto di Tangshan del 1976.

Il premio Techincolor Asia Award, appena approdato al FEFF, va al thailandese A crazy little thing called love di Puttipong Promsakha Na Sakonnakorn e Wasin Pokpong, una commedia d’amore liceale d’ambientazione rurale che ha registrato in casa un record di visioni multiple da parte del pubblico, giovane e adulto, maschile e femminile (sembra che uno spettatore l’abbia visto venti volte).

Infine, Confessions di Nakashima Tetsuya, l’inquietante e malato dramma giapponese incentrato sulla vendetta di un’insegnante contro due suoi alunni colpevoli di aver assassinato la figlia, porta a casa ben due riconoscimenti, Il Black Dragon award (Gelso nero) e il Premio Mymovies.

Francesca Vantaggiato


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