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E tu sai distribuire una storia?

Da Hjorda

Certe volte penso che io sia un conta storie e nel senso buono del significato, non certo uno che conta palle.

E che c’entra con il marketing? C’entra eccome perché dietro ogni prodotto c’è sempre una storia o più storie sovrapposte da raccontare. Solo per citare due esempi penso al Babbo Natale della Coca Cola e al maggiolino della VolksWagen.

Ora va di moda parlare di Storytelling anche perché ci si è resi conto che con l’inflazione di contenuto che c’è su Internet saper raccontare bene è diventato un requisito essenziale per poter essere visti e desiderati.

Tutti noi siamo affamati di storie e ogni giorno ci informiamo leggiamo e vediamo tutto anche per fare un confronto con le nostre vite. Cerchiamo noi stessi in quelle storie allo stesso modo in cui molti interpretano l’oroscopo del giorno.

Noi siamo quelle storie, noi diventiamo le storie che più ci fanno emozionare.

E però se un romanzo capolavoro rimane nel cassetto, non sarà mai un capolavoro. Il re contenuto sarà quindi senza sudditi.

Questo re avrà bisogno di conquistare sempre più territori e dovrà essere ammirato in tutto il suo splendore, pena il declino e l’oblio.

Fuor di metafora, appare sempre più evidente che “saper diffondere” è una delle arti di cui tutti, sia scrittori sia aziende, dovranno dotarsi per poter sopravvivere in un futuro dove la quantità di informazione disponibile sarà immensa.

Il caso WikiLeaks mostra come saper distribuire è la chiave di tutto!

E comunque Paul Auster ha capito molto della questione:

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