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Ecco 4 trends che determineranno il futuro del Video

Da Franzrusso @franzrusso

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Il fatto che ci troviamo di fronte ad un cambiamento della TV e di come essa viene percepita oggi è evidente. Ed è per questo che vale la pena agganciare alcuni trend per meglio agganciare meglio le opportunità che si troveranno di fronte gli advertiser. Ecco dunque 4 trend che determineranno il futuro del Video

In un mondo in cui schermi e dispositivi continuano a cambiare, ci viene spesso domandato come si possa descrivere l’attuale panorama dei media. Per dirlo in una sola parola, risponderei “fluido”. Si tratta di un termine che continuo a utilizzare perché la democratizzazione digitale dei media fa sì che ci troviamo a operare in un ambiente realmente fluido in cui sono i consumatori a stabilire l’agenda, e quindi gli advertiser, se vogliono raggiungere il loro pubblico, devono avere sempre ben chiare le nuove modalità di fruizione dei contenuti.  Oggi ci troviamo alle soglie di un cambiamento relativo alla percezione e alla visione della TV da parte degli spettatori. I trend in arrivo nei prossimi anni fanno già sentire la loro presenza, offrendo all’ecosistema pubblicitario l’opportunità esclusiva di non farsi trovare impreparato e sfruttare al massimo la convergenza.

Trend #1: Il nuovo spettatore TV

Il profilo dello spettatore televisivo è cambiato. L’audience non fa più parte di un ambiente media caratterizzato dal rapporto “uno a molti”, bensì rientra in uno scenario diametralmente opposto caratterizzato dal “molti a uno”, nel quale dispositivi, piattaforme, contenuti e messaging entrano  in competizione per catturare la nostra attenzione. Grazie al video digitale i consumatori si sono resi indipendenti dalla programmazione e sono in grado di fruire dei contenuti alle loro condizioni.

In altre parole, siamo passati dalla “nostra TV” a “io e la TV”: un’evoluzione dal “cosa mi mostreranno?” a “quale TV voglio scoprire e guardare?”.

In tutto il mondo, stiamo assistendo a un incremento della fruizione di video su device differenti. Nella realtà, sia il tempo che si passa a visualizzare video online che il numero delle visualizzazioni stanno aumentando a tutti I livelli.

Si tratta di una proposta convincente, ma con differenti device e sistemi operativi, è fondamentale comprendere il percorso che effettuano i consumatori tra i diversi contenuti e dispositivi. C’è la necessità di una fusione tra pianificazione televisiva e online per dare vita a piani “smart” in grado di mettere a frutto le migliori qualità di ogni dispositivo.

Trend #2: La fine del boom del ‘programmatic’

In parole semplici, per ‘programmatic’ si intende l’utilizzo di tecnologia per automatizzare il processo di acquisto. Può riferirsi all’automazione, basata su dati, del media buying, del pricing o della selezione dell’inventario, ma in definitiva significa l’utilizzo di dati, algoritmi, tecnologie e strumenti per ottimizzare il processo decisionale relativo alle adv e ottenere migliori risultati.

Prevedo che il mercato del programmatic sarà maturo in pochi anni. E ritengo che dato che stiamo entrando in un’epoca ‘post-programmatic’, a quel punto il programmatic trading sarà universalmente riconosciuto, tanto che non se ne parlerà più come ora, come è successo per la cosiddetta ‘Internet era’. Sarà semplicemente il nostro modo di lavorare.

I consumatori ci precedono sempre. Scelgono il device, la piattaforma e il contenuto che desiderano e noi dobbiamo trovare un modo per entrare efficacemente in contatto con loro. I livelli di efficienza del programmatic planning in vista del raggiungimento del pubblico appropriato su larga scala rendono la sua scelta scontata.

Trend #3: I dati diventano il tessuto connettivo per la convergenza

La cosa migliore relativa al fatto che siamo così di frequente a contatto con gli ambienti digitali è che lasciamo “tracce digitali” ogni volta che questo accade. Ciò contribuisce a creare ricchi set di dati che, uniti a un’analitica rigorosa, consentono all’industria dei media di accedere ai comportamenti dei consumatori e ottenere informazioni preziose dalle tracce che ci lasciamo alle spalle.  Dopo tutto non è la dimensione dei nostri dati ciò che conta, ma è quello che ci facciamo.

Tramite una ricerca analitica, i dati offrono informazioni preziosi per l’indirizzabilità e il messaging efficace del pubblico, rendendo più efficaci le campagne dal principio. Dato che i comportamenti dei consumatori cambiano,  influenzano direttamente la distribuzione televisiva, e questo circolo è perpetuo. È per questo motivo che dobbiamo affidarci proattivamente alla tecnologia per valutare e comprendere questi comportamenti. Dobbiamo essere in grado di sprigionare il valore dei dati per  comprendere il nuovo spettatore televisivo e mettere a punto soluzioni capaci di soddisfare le esigenze del consumatore – e di conseguenza, dell’intero ecosistema.

Trend #4: L’avvento della Addressable TV

Oggi, quando parliamo di piattaforme multiple, facciamo riferimento a TV e set-top box connessi tramite IP già presenti nelle nostre case. Non si può parlare di multi-screen senza tenere in considerazione la cosiddetta addressable TV. L’addressable TV fa ora parte integrante del toolkit media – e diverrà sempre più importante negli anni a venire.  E ora che gli utenti “domestici” sono sempre più online, dobbiamo farci trovare pronti con le tecnologie che verranno adottate da questi ultimi, e sfruttare le loro abitudini a vantaggio dei clienti dell’advertising. Operiamo in un momento particolare nel quale frammentazione e convergenza sono la nuova regola. Ci sono sempre più opportunità perché i content provider, i fornitori di piattaforma, i publisher e gli advertiser possano riunirsi attorno a un set più ristretto e meglio definito di protocolli che potrà tradursi in un business migliore per tutti.

Ma la corsa è decisamente partita. E’ ora il momento di agire, per avere successo domani. Abbiamo già molti indizi su come sarà il video del futuro; questo è il momento di cominciare a progettare soluzioni best in class in grado di soddisfare i membri dell’ecosistema e l’intera community pubblicitaria. E dato che si tratta di una gara, ognuno deve fare la sua parte. La comunità tecnologica deve consultarsi con ogni player che ha un interesse attivo nel futuro della TV e del video, e creare tecnologia per la sua base clienti di tutti i settori. Dobbiamo collaborare tutti per un futuro migliore.

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