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Ecco come la tecnologia modifica il nostro cervello

Creato il 02 aprile 2015 da Emix83

Ecco come la tecnologia modifica il nostro cervello

Tecnologia: rovina o progresso?
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento esponenziale della tecnologia e del suo impiego, che sicuramente ha portato ad innumerevoli vantaggi, ma d'altro canto, secondo alcuni studiosi, sta distruggendo, o per meglio dire modificando, gradualmente parte del nostro cervello. E' impossibile negare, infatti, che la nostra società si sia evoluta nel giro di pochi anni, svolgendo azioni che solo alcuni decenni fa erano alquanto impensabili. Oggi la maggior parte delle persone, soprattutto gli adolescenti, passa ore ed ore a navigare in rete, a frequentare i social network, a svolgere altre attività al computer, controlla le proprie mail frequentemente e usa continuamente il proprio smartphone. Queste sono divenute azioni che ogni giorno tendono a modificare una società costruita accuratamente nel corso degli anni e cosa ancora più grave costringono il nostro cervello ''ad abituarsi'' a svolgerle sempre più velocemente. A discapito di tale vantaggio, quindi, nel nostro cervello si innescano processi neurobiologici che tendono a sostituire le vecchie abitudini che sono state affinate dall'uomo nel corso dei secoli con delle nuove. In parole povere, in un certo senso, il genere umano si appresta a diventare più stupido e, al contrario, ad affinare la propria istintualità, ovvero la capacità di svolgere determinate azioni in modo ancora più rapido. A condurre lo studio tutto italiano vi è Lamberto Maffei, professore di Neuroscienze alla Normale di Pisa e presidente dell'accademia dei Lincei, il quale ha affermato anche che l'uso continuo della tecnologia è ormai insostituibile, poichè essa ci assiste e ci aiuta in ogni momento, dando alla nostra mente meno occasioni per sforzarsi a ricordare.
Ritornando alla domanda iniziale, quindi, la tecnologia va considerata rovina o progresso?
Con l'accrescere dell'interconnettività globale si è cercato molte volte di dare una risposta a questa domanda, tuttavia si sono sempre e solo formulate delle ipotesi. Questa volta, però, oltre allo studio del professor Lamberto Maffei, vi si affianca anche quello condotto da altre università, fra le quali quella del Sussex e l'istituto Neu roin for ma tica dell'Università di Zurigo.
Da entrambi gli istituti sono stati effettuati test su centinaia di persone, dove in particolar modo si paragonavano coloro che facevano un'ampio uso della tecnologia con coloro che si accingevano a possedere, ad esempio, soltanto un moderno cellulare. I risultati parlano chiaro. I soggetti abituati ad utilizzare smartphone con touchscreen tendono ad aumentare la corteccia somatosensoriale, ovvero quella relativa alla ricezione di stimoli tattili ed altri impulsi e, al contrario è stata riscontrata una diminuzione di materia grigia nella corteccia cingolata anteriore, che sta ad indicare una lentezza maggiore ad apprendere nuove informazioni da parte del nostro cervello.
Insomma, anche se si tratta ancora di studi incompleti si può dire che da quanto riscontrato nei test la risposta alla domanda iniziale è sì, stiamo facendo passi indietro favorendo la velocità a svolgere determinate azioni alla capacità cognitiva che abbiamo affinato durante tutta l'evoluzione dell'uomo.

Ecco come la tecnologia modifica il nostro cervello

SUSANNA MATTEINI
Autore

Appassionata di comunicazione, tecnologia e cinema. Collaboro con diversi siti: scrittrice per passione e (speriamo) per professione. Il web è la mia passione e il mio modo per comunicare con il mondo.


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