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Ecco spiegato perché giochi a Candy Crush Saga

Creato il 07 febbraio 2014 da Moveup

Scritto da: Nina Catalano 7 febbraio 2014 in Salute e benessere, Tendenze Inserisci un commento 1 visite

giocare a candy crush saga

I videogiochi online, ci giocano tutti, perché non parlarne?

Cosa ci spinge a giocare con Candy Crush Saga o con Farmille? La risposta è interessante e affonda le radici nei bisogni fondamentali dell’uomo.

Partiamo dal presupposto che nessuno gioca per passare il tempo o che la partita in sé, sia solo frutto di un passeggero gesto pratico, come può essere quello di prendere lo smartphone, ovunque ci si trovi e iniziare una partita a Farmville, magari mentre siamo in attesa della metro o quando i bimbi sono andati già a letto.

Quando si gioca, lo si fa con la testa, quando si vuole fare una partita, la si vuol fare con la testa.

Secondo un affascinante studio condotto da un noto quotidiano inglese, il bisogno di accostarsi al mondo dei videogiochi o dei giochi online(anche a pagamento) è tutta una questione di disequilibrio della mente umana. Un squilibrio teorizzato e confermato dallo psicologo Henry Murray in una celebre nota su “La mente e la psicologia nei videogames” dove si affronta il mondo dei bisogni che sfociano dal malessere esistenziale e che si protrae sino ai videogiochi, qualsiasi essi siano.

I bisogni:

Per Murray esistono svariati bisogni, ma è possibile sintetizzarli nei bisogni di connettersi (o interagire con l’altro); nel bisogno di dominare l’altro, nella necessità di difesa dagli attacchi; ancora nel bisogno di portare a termine un compito, possedere qualcosa, nel bisogno di accrescersi e migliorarsi.

Ad un primo impatto è facile intuire che i bisogni sopra riportati, siano alla base dell’uomo, del proprio istinto vitale, senza i quali, il progresso sarebbe stato oggi impossibile. Ma stranamente, gli stessi bisogni, li ritroviamo in tutte le logiche dei videogiochi, fra i quali Candy Crush Saga e simili, passando anche per il tormentone Ruzzle.

Non è infatti un caso che un gioco sociale, di questi messi online a partire da Facebook, siano immediati, reperibili ovunque grazie ai dispositivi mobile, che traducono il tutto, in una condivisione dei punteggi in reti, come per dire: ecco, io sono bravo! Ti ho battuto.

Evoluzione si, ma pensiamo anche al rovescio della medaglia:

E’ strano parlare di Evoluzione, di Disequilibri mentali, di Giochi su Facebook  nonché di voglia di migliorarsi, anche se per gioco, quando poi i responsabili di ciò che siamo e di ciò che facciamo, siamo noi stessi, che alla fine dovremmo solo essere in grado di scindere la vita reale da quella virtuale e decidere quale peso dare al miglioramento della persona in una vita, piuttosto che in un’altra.

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