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“Economia, uguaglianza, disuguaglianze: una lettura femminista”

Da Suddegenere

Giovanna Vingelli è una giovane donna con un lungo curriculum.

Ricercatrice di Sociologia presso la Facoltà di Economia dell’Università della Calabria,

“Economia, uguaglianza, disuguaglianze: una lettura femminista”
insegna Pari Opportunità e Metodi della ricerca sociale e indicatori di genere nel Corso di Laura di Discipline Economiche e sociali per lo sviluppo e la cooperazione. E’ componente del network europeo Athena 3 (Advanced Thematic Network of Women’s Studies in Europe)e del comitato scientifico del centro di Women’s Studies Milly Villa dell’Unical. Fra le sue numerose pubblicazioni ricordo:
“Economia, uguaglianza, disuguaglianze: una lettura femminista”
Un’estranea fra noi. Bilanci di genere, movimento femminista e innovazione istituzionale
, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005; (con M. Marino) Utopie della memoria. Percorsi di gruppi organizzati di donne nella provincia di Catanzaro, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006; “Intersectionality in Italy; State of the Art”, in A. Cabo, A. Woodward et al., Teaching gender, University of Goteborg Press, 2009; We are all mainstreaming now. Politiche di genere e democrazia paritaria”, in A. Falcone (a cura di), Verso una democrazia paritaria, Milano, Giuffre, 2009.

Per gentilissima concessione dell’autrice, che  ringrazio molto, qui :

Economia, uguaglianza, disuguaglianze: una lettura femminista.” Contributo di Giovanna Vingelli presentato al Convegno “Gender budgeting: strumento di sviluppo sociale e territoriale“-Copanello (Cz) 2008. In Il bilancio di genere in Calabria: strumento di sviluppo sociale e territoriale, Atti del Convegno.A cura di Maria Stella Ciarletta, Rubbettino ed. 2009.

Equità ed efficienza: l’aspetto cruciale del rapporto tra donne e  istituzioni; le critiche femministe ai modelli economici prevalenti; i principali nodi problematici che l’approccio di genere all’economia enfatizza.

“…L’economia femminista non solo definisce le esigenze egualitarie come necessarie perché possa esserci maggiore partecipazione delle donne, ad esempio nel mercato del lavoro, ma delinea altresì un panorama in cui il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze sono fondamentali per far sì che le capacità delle donne diventino effettivamente ricchezza e sviluppo…

..il dibattito femminista in ambito economico affronta una
tematica rilevante sul piano etico e sociale. Infatti, un’organizzazione produttiva in cui il tempo per la produzione domestica e la riproduzione sociale è eccessivamente compresso in favore del lavoro extradomestico, produce effetti indesiderati sul benessere sociale nel suo complesso.
Diventa quindi un imperativo di equità capire come le politiche di spesa e fiscali agiscano in maniera diversa rispetto al genere. Per capire se effettivamente tali politiche siano eque occorresapere, come afferma Addis (2001), “chi paga per chi””

(foto fonte)


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