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Edifici a energia quasi zero, ecco cos’è successo a Bari

Creato il 02 ottobre 2014 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Formazione amministratori di condominio: in anteprima il testo del decreto

Il nostro inviato a Bari, Giuseppe Milano, ha seguito il Convegno dedicato agli Edifici a energia quasi zero verso il 2020 e ha scritto un resoconto preciso di ciò che si è detto a proposito di efficienza energetica degli edifici, focalizzando sui temi principali affrontati durante la giornata. Ricordando che il ciclo di convegni proseguirà anche nel 2015, visto il successo di quest’anno, e in particolare della data di Bari (più di 1000 iscritti!), ecco quali sono le prossime date: a Milano il 17 ottobre e a Torino il 28 novembre. Adesso, la parola a Giuseppe Milano. (Introduzione a cura della redazione).

zaha hadid 2 Edifici a energia quasi zero, ecco cosè successo a Bari

“Abbiamo in Italia un patrimonio edilizio di 40 milioni circa di edifici con la stragrande maggioranza di essi costruiti prima del 1976, ossia quando è intervenuta la prima normativa sull’efficienza energetica. All’evoluzione normativa, statale o comunitaria, infatti, non è seguito un corrispondente progresso tecnologico orientato a riqualificare energeticamente tale patrimonio e a ridurre sensibilmente i costi per l’abitazione, oggi insostenibili”.

In questo invito ai progettisti a intervenire sul tessuto urbano già antropizzato e consolidato, formulato dal presidente di Cecodhas Energy Expert Network Marco Corradi, è possibile leggere una sintesi del convegno “Edifici a energia quasi zero verso il 2020” promosso congiuntamente da Maggioli e da Andil a Bari. Il capoluogo pugliese è stata l’unica città del Sud selezionata per il roadshow sull’efficienza energetica organizzato per accrescere la consapevolezza in tutti gli operatori dell’edilizia sostenibile. E una formazione di qualità è sempre più indispensabile oggi per meglio competere in un mercato del lavoro europeo.

Leggi l’intervista a Marco Corradi.

E proprio dall’Europa, del resto, giungono le ultime direttive in materia tese ad accrescere il risparmio energetico nel settore delle costruzioni, responsabile del 40% dei consumi energetici complessivi: per cercare di ridurre queste percentuali, dal primo gennaio 2014, le Pubbliche Amministrazioni, entro il 2018, devono operare per tutte le loro strutture una rigenerazione degli impianti per avere in bolletta un risparmio del 3% all’anno.

Per quanto attiene, invece, l’aspetto normativo-burocratico sussiste, a oggi, ancora una notevole criticità: mancano – come ha evidenziato il responsabile dell’area tecnologica dell’Ance Nicola Massaroi requisiti minimi che individuerebbero con precisione un Nzeb, andando oltre la semplice definizione di un involucro edilizio dal ridotto fabbisogno energetico di esercizio garantito da fonti rinnovabili.

“In questi anni – ha proseguito Massaro – fondamentali sono stati gli incentivi erogati, ma per riqualificare interamente tutti gli edifici pubblici o di pubblica utilità dobbiamo confidare nei fondi comunitari e in progettisti sempre più competenti, capaci di elaborare una visione che vada dal progetto all’opera finale, per ottenere ambienti sempre più comfortevoli”.

Di vivibilità dei luoghi e  di qualità degli interventi hanno parlato anche il vicepresidente di Anta Laurent Socal e il professore dell’Università Politecnica delle Marche Costanzo di Perna che hanno illustrato l’importanza di un adeguato isolamento termico in area mediterranea, nella quale gravoso è il fenomeno del surriscaldamento estivo.

“Il troppo isolamento può far male” è, infine, il monito del docente dell’Università Politecnica delle Marche Marco D’orazio, per il quale, in nome dell’efficienza energetica, non possiamo rinunciare all’idea di ambienti salubri poiché pareti o coperture eccessivamente impermeabilizzate impediscono l’eliminazione del vapore acqueo prodotto dall’uomo e pure una corretta ventilazione contribuendo, pertanto, alla nascita di muffe e batteri cancerogeni potenzialmente per la salute.

Leggi l’intervista a Marco D’Orazio. Oppure leggi l’intervista a Elisa Di Giuseppe, corelatrice dell’intervento sulla Valutazione costi-benefici delle scelte progettuali valutazione costi-benefici delle scelte progettuali per quanto riguarda gli edifici a energia quasi zero insieme a Marco D’Orazio.

Il successo di pubblico ha confermato, in conclusione, l’importanza di eventi di formazione come questi perché soltanto con la messa in esercizio della più importante energia rinnovabile di cui disponiamo – la nostra intelligenza – possiamo affrontare e cercare di vincere le sfide professionali del futuro.

Abbiamo a disposizione anche tutte le relazioni della tappa di Bari al convegno sugli edifici a energia quasi zero, leggile qui.


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