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Edinburgh, finale con vista sulla prossima stagione

Creato il 16 aprile 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980
Alan Solomons, head coach di Edinburgh (Courtesy: Ufficio Stampa Edinburgh Rugby/edinburghrugby.org)

Alan Solomons, head coach di Edinburgh (Courtesy: Ufficio Stampa Edinburgh Rugby/edinburghrugby.org)

Edimburgo – Alan Solomons ha ancora quattro gare cui prestare attenzione, poi potrà tirare le somme della sua prima stagione alla guida di Edinburgh, ma ieri in conferenza stampa non ha potuto non puntare il dito su un aspetto che, venerdì scorso contro i Blues, è balzato agli occhi di tutti: la condizione fisica dei giocatori.

Per essere competitivi ad alti livelli nel rugby devi sempre scendere in campo tra il novanta e il cento per cento delle tue forze, e noi venerdì eravamo attorno all’ottanta, mentre i Blues hanno affrontato la gara con spirito e condizione giusta“.

Se c’è un aspetto su cui non sono soddisfatto“, continua il sudafricano, “è la condizione fisica dei nostri giocatori, che non sono assolutamente pronti per giocare ogni settimana partite di grande intensità. C’è stato un problema durante la pre-season, e anche molti uomini-chiave sono arrivati a stagione in corso e non hanno avuto modo di staccare; questo capita quando passi da un emisfero all’altro, arrivando al nord quando a sud è appena terminata la stagione. Ma posso garantire che il prossimo anno questo non si ripeterà“.

Alan Solomons è arrivato ad Edimburgo a due sole settimane dall’inizio della stagione, in agosto, dopo aver chiuso la sua esperienza nel Super Rugby con i Southern Kings di Port Elizabeth, franchigia che ha guidato nella loro prima avventura nel massimo torneo per club dell’emisfero sud.

Per la prima volta nella mia carriera – e sono nel rugby da tantissimo tempo – ci siamo trovati a non riuscire a preparare la stagione al meglio. Io sono arrivato a due settimane dall’inizio, Omar Mouneimne (allenatore della difesa) a stagione in corso e il nostro preparatore atletico ad una sola settimana dal via. In queste condizioni, era impensabile riuscire a dare ai giocatori la preparazione che noi vogliamo, anche perché abbiamo dovuto lavorare anche su sistemi e strutture, e sul piano di gioco che era differente da quello che molti giocatori conoscevano. Il prossimo anno sarà diverso, perché stiamo già lavorando in funzione della prossima stagione e i risultati arriveranno“.

Non va dimenticato, comunque, che quando Alan Solomons è stato presentato alla stampa si era detto chiaramente che “l’impegno e l’obiettivo di tutti noi è di creare un gruppo competitivo per la stagione 2014/15” e i risultati ottenuti quest’anno sono in linea con il target di crescita del gruppo e della mentalità vincente. In Heineken Cup sono arrivate tre vittorie (contro le zero della scorsa stagione) e in Pro12, a quattro gare dalla fine, Edinburgh siede in settima posizione (contro l’undicesima dell’anno scorso).

Certo, il nuovo ordine europeo – che prevede la qualificazione alla massima competizione solo per le prime sei classificate in Pro12 – costringerà quasi sicuramente a ripartire dalla European Challenge Cup (“fatto che ci permetterà di affrontare nuove squadre, e ai tifosi di visitare nuove città“, ha detto David Davies – CEO di Edinburgh, al suo primo anno in Scozia – per provare a stemperare l’amarezza) dopo sedici anni di partecipazione ininterrotta alla Heineken Cup, ma come detto qualche tempo fa da queste colonne, giocare in una competizione ‘minore’ potrebbe avere un impatto comunque positivo, perché abituerà l’ambiente a vincere anche in Europa.

Insomma, sabato prossimo a Parma contro le Zebre la squadra della capitale scozzese dovrà tornare a vincere, per chiudere in crescendo la stagione e proiettarsi nel migliore dei modi verso la prossima che sarà, come tutti sperano, quella della definitiva consacrazione.


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