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Effettivamente partire è stato un po’ morire. Tutto...

Da Word3press

Effettivamente partire è stato un po’ morire.
Tutto è andato come previsto: mi sono saltati i nervi in luoghi pubblici (memorabile lo sclero in rosticceria, che mi ha costretto a ingollare pasticche come caramelle davanti a tutti) (purtroppo lo stomaco vuoto acuisce ed esaspera il mio nervosismo); mi sono sparata musica a tutto volume durante i tragitti in auto (cioè praticamente tutto il giorno!) per non sentire il biascichio della vecchia;
e in nove ore abbiamo girato a vuoto e ripetutamente in un’area di 400 km², girando intorno al Trasimeno e ripassando dagli stessi caselli autostradali tremila volte.
Già che c’eravamo, il Trasimeno lo abbiamo anche attraversato (in traghetto, non in macchina), senza alcun entusiasmo e in compagnia di zanzare grosse come insetti dell’era Paleozoica.
Poi, dopo vari litigi e tira-e-molla, siamo approdati a Cortina, come voleva il Father, cittadina che è effettivamente gradevole ma che puLtroppo era al completo e non ha potuto ospitarci.
Sicché siamo tornati a casa, con la prospettiva di andare da un’altra parte il giorno dopo (cosa che io mi sono rifiutata di fare, avendone avuto abbastanza di giri in macchina e malumori).



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