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Elezioni comunali in Francia: crollo di Hollande. Boom della destra, del Fn e dell’astensionismo

Creato il 24 marzo 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

A meno di due anni dall’elezione non trionfale di Francois Hollande all’Eliseo, la Francia torna a destra con l’Ump ed il blocco conservatore al 48%. I dati su scala nazionale, diffusi dal ministero degli Interni, assegnano alla destra il 46,5% dei voti, ai socialisti il 37,7% e al Front national, che però non correva in tutte le città, il 4,7%. L’affluenza alle urne è stata del 64,1%.

(ouest-france.fr)

(ouest-france.fr)

Il primo turno delle municipali (in attesa delle più significative europee del 25 maggio con il proporzionale puro) registra un nuovo exploit del Front National di Marin Le Pen: l’estrema destra è al 7% ed è in testa in almeno 8 città nonostante si sia presentata solo in quasi 600 sugli oltre 36.700 comuni francesi, dove per passare al secondo turno bisogna superare la soglia del 10%. Netto l’arretramento dei socialisti 43 e la scomparsa dell’estrema sinistra al 2%. Fortissima l’astensione per un voto locale, stimata dal ministero dell’interno intorno al 35,91%, oltre 3 punti rispetto al 33,5 del 2008. Lontani comunque dal record storico dell’astensionismo al 42,77% delle legislative del 2012.

Batosta quindi per Hollande, alla prima prova elettorale dopo le presidenziali, con la disoccupazione a livelli record (11,1%), e la popolarità ai minimi storici intorno al 20%. In attesa del ballottaggio di domenica prossima, 30 marzo, per il Front National la maggior vittoria, e al primo turno, arriva in una roccaforte socialista: Steeve Briois è stato eletto sindaco di Henin-Beaumont, un ex centro minerario del nord.

Sono invece in testa i candidati di Le Pen a Forbach, nell’ex cuore industriale della Francia, e a sud ad Avignone, Perpignan, Beziers, Frejus, Tarascon, Beaucaire, Saint-Gilles ma soprattutto sono al secondo posto a Marsiglia dove, seppur di poco, il candidato Stephane Ravier (22,5%) ha scavalcato il rivale socialista Patrick Menucci al 21,2%. Nella grande città meridionale si conferma favorito il sindaco uscente dell’Ump, Jean-Claude Gaudin, nettamente primo con il 36,5%.

A questo punto, in attesa che lo spoglio proceda e si verifichino i candidati al ballottaggio, decisivi saranno gli appelli dei leader nei molti municipi dove ci saranno le cosiddette sfide “triangolari”, ossia con un candidato dell’Ump, uno socialista ed un del Fn.

Qui le posizioni divergono: mentre i socialisti, come fecero nel 2002 alle presidenziali in cui a sorpresa l’allora premier Lionel Jospin fu scavalcato dall’allora capo dell’estrema destra, Jean-Marie Le Pen, e chiesero di votare per Jacques Chirac, oggi hanno chiesto ai loro elettori di esprimersi per il candidato dell’Ump dove il loro è terzo. “Ovunque il Fn sia in posizione tale da poter vincere il ballottaggio, tutti coloro che sostengono la democrazia e la Repubblica hanno il dovere di impedire una loro vittoria”, ha chiesto il premier Jean-Marc Ayrault.

Cortesia non ricambiata dai gollisti: il presidente dell’Ump, Jean-Francois Cope, dopo aver sottolineato che il voto evidenzia, “un colpo molto duro per la politica del governo di (Francois Hollande)”, ha infatti chiesto che al ballottaggio, “gli elettori del Fn votino a favore dell’Ump”, contro i socialisti.

Indifferente a questi che ha bollato come, “trucchi della politica”, dall’alto del suo risultato inatteso, e pregustando il trionfo alle europee di maggio, Marine Le Pen ha assicurato totale “libertà di voto” ai suoi elettori in quei comuni dove nessun “nostro candidato” sarà riuscito a qualificarsi al ballottaggio del 30 marzo. 

A Parigi nonostante i sondaggi complessivi diano testa a testa percentualmente la candidata della destra Nathalie Kosciusko-Morizet contro la rivale socialista Anne Hidalgo, in realtà il pessimo risultato di “Nkm” nel suo quartiere, il decisivo XIV arrondissement (è sette punti indietro alla rivale socialista) e nel XII, altro quartiere chiave, danno ottime chance di vittoria alla favorita attuale vicesindaco dell’uscente Bertrand Delanoe. A Parigi, come a Marsiglia e Lione, infatti, non è decisivo raccogliere il maggior numero di voti popolari ma vincere nei quartieri più popolosi, quelli che esprimono più “consiglieri – grandi elettori” al comune di Parigi, coloro che effettivamente scelgono il sindaco. Lo stesso Delanoe il 18 marzo del 2011 ottenne 4.000 voti in meno del rivale ma più “grandi elettori” e si insediò all’Hotel de la Ville.


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