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Elezioni comunali, spesi quasi 400 mila euro

Creato il 27 aprile 2012 da Lapulceonline
Elezioni comunali, spesi quasi 400 mila euroPer un errore di impagninazione sul numero 24 de La Pulce nell'Orecchio l'articolo è stato pubblicato mancante di una parte. Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori. Vi riproponiamo il testo integrale:

Cinque euro ad elettore. Che tu vada a votare, che non vada, se annulli o scrivi la preferenza, tu, elettore del Comune di Alessandria, devi sapere che i nostri candidati politici hanno speso a testa almeno cinque euro. Per santini, manifesti e tutto il resto. Il giro d'affari per accaparrarsi un posto nel prossimo consiglio comunale o meglio, per vestire la fascia tricolore di promo cittadino (o prima cittadina) è di quasi 400 mila euro. È il totale di quello che tutti i singoli partiti in lizza hanno dichiarato sulla carta. Difficile pensare che abbiano messo a budget una cifra e poi speso meno. Forse qualcosina di più, contando gli aperitivi e i caffé (o té) offerti agli amici per cercare di convincere il vicino di casa o il parente che si vede solo al cenone di Natale. Il totale non tiene conto degli investimenti personali di qualche candidato che ha voluto investire qualche euro di tasca propria per iniziative o solamente per i classici manifesti. La cifra, dunque, è arrotondata per difetto: 378 mila 320 euro sono i soldi dichiarati ufficialmente dai sedici sindaci e dai trentatré partiti.

Il 12 aprile avevamo inviato una email a tutti i candidati, chiedendo di rivelarci quanto avrebbero speso e come, per la campagna elettorale, ben consapevoli che per legge hanno dovuto depositare all'ufficio elettorale un preventivo pubblico di spesa, quindi consultabile da tutti i cittadini. Una vera e propria novità che però in tanti non sanno, anche perché sul sito internet del Comune le informazioni elettorali sono in bella vista, dato il periodo, ma quelle sui programmi - anch'essi pubblici - e le spese, sono un po' più nascoste tra le pieghe dell'Albo Pretorio.

I primi a rispondere sono stati i "grillini", il Movimento 5 Stelle che a stretto giro di posta elettronica hanno fatto sapere che sul loro sito alessandria5stelle.it c'è tutto il rendiconto dettagliato delle entrate e delle uscite, compresi i 3 euro per caramelle e bicchieri acquistati All'Esselunga. "Le entrate sono costituite da fondi personali dei candidati, vendita di gadgets e da piccole offerte di privati cittadini". La spesa preventivata di tutto, compreso il costo del palco per Beppe Grillo, è di 2.500 euro. Anche Gianni Vignuolo (API - Spiga Rossa) è solerte nel far sapere che "al massimo saranno 10.000 euro così ripartite: 6 mila per stampa e affissioni manifesti, 2 mila per pubblicità su quotidiani e banner online, 2 mila per gadget e santini per i candidati". Mauro Morando, Per la Nostra Città, ci conferma i suoi 8 mila euro totali: "Ci autofinanziamo: nessun soldo proviene da partiti". Ezio Sestini (Alessandria Riformista) ha previsto circa 11 mila e 500 euro: "Sono risorse personali, donazioni e autotassazione dei candidati". Anche il leghista Roberto Sarti non ha problemi a rispondere prontamente: "Spesa totale 5 mila euro", ma con affitto locali, pubblicità, francobolli, il preventivo si solleva fino a 21.500 euro.

Il candidato più risparmioso è Graziano Canestri, esponente di Forza Nuova: 150 euro di preventivo, giusto per scrivere qualcosa: "Forza Nuova non dispone di finanziamenti pubblici, il materiale di cui disponiamo per la propaganda ci viene inviato dalla sede centrale, il tempo e l'impegno dei nostri militanti è puro volontariato, i fondi per il mantenimento della sede (che non rientrano nelle spese elettorali) li reperiamo autotassandoci di mese in mese". L'ufficio stampa di Rita Rossa e il Comitato elettorale di Piercarlo Fabbio, sollecitati, rispondono un po' in ritardo. Per la prima ci invitano direttamente a guardare tra le carte depositate in Comune, mentre per il sindaco in carica è stato presentato un conto totale con tutte, o quasi, le liste che lo appoggiano: 52 mila euro, 25 mila di sola carta elettorale (manifesti, stampati, volantini). Più Alessandria, la lista di Serafino Vanni Lai, ha depositato un suo preventivo: circa 9 mila euro.

L'ex sindaco Mara Scagni non spenderà più di 6.800 euro, mentre TUAlessandria, il movimento che sostiene Luisella Daziano, più del doppio: 18.000 €.

Per cercare di vincere le elezioni la vice presidente della Provincia di Alessandria e tutti i candidati dei sei partiti correlati non hanno badato a spese: 192 mila e rotti euro, più del 50% delle spese complessive della campagna elettorale. SEL: 9 mila euro, il PD è pronto a scucirne 145 mila, Rifondazione un po' più di 5 mila. L'Italia dei Valori ne ha previsti 8.500, i Moderati la metà (4.500). La lista che prende il nome della candidata ha budgettizzato 20 mila euro. Dino Foresto e la sua "politica pulita", per non sbagliare, ha segnato che al massimo spenderà di manifesti ed affissioni 5 mila euro; il centrista Giovanni Barosini e i cinque simboli che lo appoggiano spenderanno per "annunci, dibattiti, conferenze e pubblicazioni" quasi 24 mila euro in totale (dai 9.400 dell'Udc, ai 2.450 dei "giovani"). L'altro Giovanni, Rattazzo della Lista Civica "Crescere Insieme" viaggia sui 4.550, il comunista Renato Kovacic assicura di non superare i 2.600 euro. Corrado Parise delle Nuvole ha dichiarato 5 mila e spiccioli, mentre le due liste di Claudio Prigione (La Destra e Ri-Vivi Alessandria) hanno preventivato 7.500 euro in due.


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