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Elisabetta a Lampedusa.

Da Suddegenere

Elisabetta a Lampedusa.

Elisabetta a Caminia,  foto di Rosario Pazzano

Mia cugina Elisabetta ha 26 anni, ma per le esperienze di studio, formazione e  lavoro accumulate è come se ne avesse almeno dieci di piu’. E’ una terrona che vive tra Milano e Torino; è una che stira le camicie del fratello (perchè “poverino, le deve usare per lavoro e non sa come si fa“), cucina per gli amici e contemporaneamente (tra lo stupore generale, tranne che il mio, “perchè si sa come vanno le cose in Italia”) vince il dottorato senza calci nel sedere,concorsi , lavora anche quando è in treno (“per ottimizzare i tempi“), va ad intervistare barboni milanesi la sera da sola,collabora con radio locali e nazionali, coltiva un milione di interessi, se le proponi di andare a bere una birra non si tira certo indietro anche se è morta dalla stanchezza.

La scorsa settimana Elisabetta mi chiama e mi dice “Sono a Palermo, sto andando a Lampedusa e mi sono dimenticata il sacco a pelo“, aveva valutato l’idea di usarlo per non pagare l’albergo, la vita costa per una donna giovane, super istruita e super precaria.

QUI trovate il link di un suo servizio  per Radio24 su Lampedusa (altro servizio per Radio Popolare, ultimi dieci minuti, lo trovate QUI)

Mia cugina Elisabetta ama la vita, e vorrebbe tornare a vivere in Calabria (ecco, forse questa è l’unica cosa che mi lascia stupita).


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