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Elvis Costello and The Roots : Wise Up Ghost and Other Songs

Creato il 29 settembre 2013 da Zambo

Elvis Costello and The Roots : Wise Up Ghost and Other SongsMi sarebbe piaciuto raccontarla così: Elvis e la moglie Diana una sera invece di restare a guardare la TV, escono per andare a ballare. In discoteca suona questa musica hip-hop, e lui, che resta seduto tutta la sera su un divanetto con un gin tonic in mano, le sussurra nell'orecchio: "Ormai io sono superato, Diana, una vestigia del passato". (Costello usa termini colti). Al che Diana, che lo ama, replica: "Scherzi? Sapresti farla mille volte meglio di questo…".
Tornano a casa, lei si sveglia nel cuore della notte e lui non è a letto. "Elvis, non stai bene?" "No, amore, dormi pure, sto scrivendo un pezzo house". 
Ma non è andata così. Più prosaicamente Costello viene invitato ad uno show televisivo (ecco la TV che torna), Late Night With Jimmy Fallon, dove la band residente sono i Roots. Il batterista, che è il leader del gruppo, è un tizio che ha già fatto versioni dance di altre canzoni, e gli propone di fare lo stesso con lui. Costello è lusingato dall'attenzione del giovane musicista nero, ed accetta di fare un brano, che poi diventa un EP, che è per l'appunto Wise Up Ghost. Poi, già che ci sono, decidono di portarlo a misura CD, così per rientrare nelle spese.
Ho ascoltato con molta buona volontà questo Costello hip-hop. Ho una simpatia naturale per le novità, le sperimentazioni, e preferisco un azzardo coraggioso di un disco già sentito. Così mi sono fatto piacere Walk Us Uptown, il brano dance che apre il CD, un ritmo serrato che porta alla mente gli esperimenti dub dei Clash di Sandinista. Giuro, l'ho anche messo sulla cassetta delle canzoni dell'anno. Nel disco Costello ha una bella voce, potente, meglio di quella che ci ha fatto sentire di recente. Ci sono anche delle belle invenzioni: per esempio è molto godibile il mix di fiati, che richiamano un po' alla mente britannicità alla Madness, e di archi, che conferiscono alla ricetta un sapore agro-dolce.
Però…
(1) Quella batteria elettronica, quel ritmo incessante che copre ogni pezzo, diciamocelo: è come cercare di ascoltare una canzone mentre un operaio sta lavorando con un martello nella stanza a fianco.
(2) È noioso. Il disco è noioso. Dopo un quarto d'ora non stai ballando, stai appisolandoti.
Ha scritto qualcuno che da quando Elvis Costello e Diana Krall sono andati a vivere a New York City non ne hanno imbroccata una. Ah, la media borghesia! Non c'è di meglio per lavorare in banca o in una assicurazione, ma per registrare dischi no. È meglio il proletariato di Camden Town.
Blue Bottazzi & Eleonora Bagarotti 
(Eleonora ha scritto fra gli altri il libro Elvis Costello, è stata amica del musicista ed ha assistito alla registrazione del disco All This Useless Beauty)

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