Magazine

Emergenza abitativa, si mobilita l’Azienda sociale del Cremonese

Creato il 04 ottobre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Emergenza abitativa, si mobilita l’Azienda sociale del CremoneseL'emergenza abitativa fa parte del Piano di zona, documento programmatorio dei Comuni e dell'Azienda sociale del cremonese per organizzare il settore sociale. C'è una necessità: superare l'erp, l'edilizia residenziale pubblica praticata per tanto tempo dall'Aler e ormai diventata uno strumento inadeguato, con graduatorie sterminate e un migliaio di domande di alloggi popolari solo a Cremona. Occorre poi evitare che la bolla immobiliare scoppi, dopo tanti investimenti privati nel mattone che hanno dato come risultato un invenduto considerevole. Si combinare, eventualmente, le esigenze del pubblico e del privato facendo incontrare la domanda e l'offerta di case già esistenti, con formule nuove. Una può essere un bando dell'Azienda sociale del Cremonese, di cui stanno discutendo alcuni sindaci: sarà l'assemblea dei Comuni, però, a decidere sull'effettiva praticabilità di un'opportunità che si sta aprendo. Altre pratiche, per i Comuni, sono il microcredito e i contributi di solidarietà. E per pagare l'affitto si può diffondere il baratto amministrativo.

All'emergenza abitativa si può rispondere con iniziative nuove, cogliendo due risultati contemporaneamente. Da una parte si possono rendere disponibili appartamenti vuoti per famiglie che non riescono più a pagare l'affitto, e dall'altra i Comuni possono assegnare alcune case vuote dando garanzia e sostegno, tramite gli istituti di credito, soltanto per un periodo di tempo limitato. In questo modo le amministrazioni municipali, soprattutto dei piccoli Comuni ma anche di Cremona, riusciranno ad accollarsi minori costi pubblici e nello stesso momento a rispondere alle richieste di aiuto che arrivano in gran quantità ai servizi sociali. L'azienda sociale del Cremonese, con i suoi 47 Comuni, sta discutendo proprio i criteri con cui definire un bando per l'assegnazione di alloggi ponte per i nuclei familiari in stato di fragilità economica. Ancora nessuna decisione, perché solo l'assemblea dei Comuni può dare la svolta, che sta comunque raccogliendo interesse. L'Aler da parte propria ha una carta rilevante da giocare: d'accordo con la Regione può svincolare alcuni appartamenti, che non rientrerebbero più nella categoria delle case popolari. L'obiettivo è l'incontro fra domanda e offerta, che non si verifica da anni e diventa ormai una priorità, visto che gli stessi piccoli proprietari di immobili spesso non riescono ad affittare e si trovano gravati di mutui e tasse. Può essere evitata così l'esplosione di una bolla immobiliare rilevante in provincia. La soppressione, da parte del governo, della tassa sulla prima casa, rende ancora più necessario evitare aliquote troppo alte sulle seconde case. Nel bando che l'azienda sociale potrebbe emettere entrerebbero criteri selettivi: verrebbero scelte, ad esempio, case con certificazione energetica alta, per evitare bollette troppo gravose. Sono state infatti cinquemila le richieste di bonus energia a Cremona nel 2013 e una trentina gli sfratti accertati che il municipio sta cercando di evitare. Così l'assemblea dei Comuni soci dell'azienda Sociale del Cremonese, presieduta da Mauro Platé, si riunirà il 7 ottobre per modificare lo statuto con l'opportunità di far crescere, finalmente, l'alleanza tra Cremona e circondario dopo una lunga storia di contrasti. L'azienda Sociale, grazie al nuovo statuto, diventa un ente strumentale dei Comuni, che così potranno programmare nuovi interventi nel settore sociale, uno di questi per il diritto alla casa, nel periodo in cui gli sfratti continuano non solo nel settore privato, ma aumentano da anni persino da parte dell'Aler.

www.telecolor.net

nella foto una riunione della commissione welfare del Comune di Cremona, con il direttore dell'Azienda sociale Ettore Uccellini


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog