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Emergenza rifiuti, a Palermo cumuli d’immondizia e roghi

Creato il 14 dicembre 2013 da Makinsud

RifiutiTorna d’attualità l’emergenza rifiuti a Palermo. Nelle ultime ore i cumuli d’immondizia hanno invaso marciapiedi e strade in diverse zone della città. A questo si aggiunge il pericolo dei roghi che, in decine di casi, ha tenuto impegnate le squadre dei vigili del fuoco, intervenute dopo le numerose segnalazioni giunte da cittadini preoccupati per la loro incolumità. Il rischio, inoltre, è più alto se a bruciare non è soltanto la spazzatura, ma anche gli alberi a ridosso dei cumuli di rifiuti, così come è accaduto in alcuni incendi.

A farne le spese è soprattutto l’immagine di Palermo. I turisti, che di solito vengono attratti dai palazzi storici del centro, sono stati visti immortalare, con le loro macchine fotografiche, le approssimative “sculture” che si ergevano a monumento sui marciapiedi.

La situazione è andata degenerando a causa dei guasti ad alcuni mezzi, ereditati dalla vecchia Amia, che si occupava, prima della neonata Rap, della raccolta dei rifiuti a Palermo. Ma a peggiorare la situazione ha contrinuito anche lo stato d’agitazione proclamato dai lavoratori.
Un primo incontro tra sin

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dacati e vertici dell’azienda, per prendere in esame il bilancio relativo all’anno 2014, non ha portato a risoluzioni immediate. “Dall’azienda non abbiamo ricevuto alcuna risposta”  dice Dionisio Giordano della Fit-Cisl che sottolinea come “si cerca soltanto di far fare sacrifici ai lavoratori senza alcun ritorno”.

Un nuovo incontro è fissato per martedì prossimo. Nel frattempo però la città è sommersa dai rifiuti e diversi mezzi sono inutilizzabili. Dieci compattatori su 38 sono fermi in autoparco, assieme ai piccoli mezzi normalmente utilizzati per la pulizia dei mercati e dei vicoli più stretti.
Anche se a preoccupare di più è il braccio di ferro tra azienda e sindacati su come tagliare i costi. Il sindaco Leoluca Orlando, che nei giorni scorsi aveva puntato il dito sui sindacati, è tornato a fare la voce grossa ricordando che “l’Amia è fallita perché in tanti hanno guardato soltanto i propri interessi, mentre altri non hanno guardato  affatto”. L’Amministrazione comunale ha ribadito inoltre che “non si può aumentare la pressione fiscale ai cittadini e bisogna impedire il fallimento di Rap, le cui prime vittime sarebbero i lavoratori”.

Intanto un gruppo di consiglieri di circoscrizione ha inscenato una protesta davanti gli uffici comunali di Piazza Giulio Cesare, dove i palermitani, entro il 16 dicembre, dovranno recarsi per pagare il saldo della Tares, con aumenti medi del 75% rispetto alla vecchia Tarsu. I consiglieri, con i sacchetti d’immondizia in mano, hanno denunciato come la “Tares aumenta e i servizi sono sempre meno efficienti”. Loro stessi però hanno spiegato che “la protesta non invita i palermitani a non pagare, ma l’Amministrazione comunale a offrire un servizio pari al suo costo”.

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