Guarda che luna cantava Fred Buscaglione sul finire degli anni ’5o e oggi c’è un gruppo di ingegneri nipponici che lo ha fatto e che ora pianifica di coprire una fascia dell’equatore lunare di pannelli solari che convoglino l’energia del sole verso la Terra.
L’idea è nata in seguito alla riflessione che si è sviluppata in Jappone a partire dal 2011ossia dopo il disastro nucleare di Fukushima che ha messo in crisi la concezione energetica del paese ed è assolutamente ambiziosa. Il cuore del progetto Luna Ring della Shimizu Corporation e consiste nel costruire una fascia di pannelli solari larga 250 miglia e lunga 6790 miglia sull’equatore lunare. Pannelli che invierebbero poi l’energia sulla Terra grazie a microonde e luci laser la dove ce ne fosse richiesta, d’altronde la produzione potrebbe essere enorme, stimano sia di 13.000 terawatt e ovviamente sarebbe disponibile giorno e notte.
Tale idea potrebbe contribuire alla riduzione dei gas serra e quindi a invertire la tendenza al riscaldamento globale.
Il progetto pare complicato e ancora la Shimizu Corporation non ha reso pubblico un calendario per la sua realizzazione.
Tecnicamente, semplificando, dovrebbe funzionare così: l’energia raccolta dal Luna Ring sarebbe trasmissibile sulla terra solo dal lato del nostro satellite che è visibile dalla Terra quindi l’energia raccolta dall’altro lato dovrebbe essere convogliata grazie ad un sistema di cavi alle antenne a microonde di 13 miglia di diametro che invierebbero l’energia sulla Terra triangolando le posizioni precise delle antenne di ricezione grazie a degli speciali fari di orientamento, sistemi frutto delle più moderne tecnologie aereospaziali.
L’idea è incredibile: l’uomo potrebbe tornare sulla Luna per costruire il più grande impianto fotovoltaico mai progettato per salvare il pianeta su cui vive dalla catastrofe ambientale, ditemi se non sembra un film di fantascienza.
Fonte: DailyMail
Immagine: moon and saturn
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