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Eoniani: i tempi cambiano, ma dovrebbero?

Creato il 02 dicembre 2013 da Randomgazette

La storia cambia molte cose del modo di vivere della società in generale. Modifica il modo di mangiare, di vestire, di fare musica. Tutto viene aggiornato quasi freneticamente al passare del tempo, con un' urgenza frenetica che quasi suggerisce l'idea che ciò che non debba essere. Che sia necessario cambiare, a prescindere dal chiedersi se ciò che era fosse giusto o sbagliato. E' un processo che sembra inarrestabile e che naturalmente incide primariamente sul modo di pensare e dunque di interpretare la realtà ed i nostri simili. Oggi l'aria è intrisa di permissivismo, egocentrismo, voglia d'indipendenza a tutti i costi e diciamo a noi stessi di vivere lasciando vivere quando siamo giudici spietati di chi ci è intorno, spesso senza nemmeno dare possibilità di appello. Così i valori morali si disintegrano sotto i nostri occhi e ci convinciamo che sia normale perché "i tempi cambiano", quindi anche la moralità deve cambiare. Ma è davvero così? Senza contare che il concetto di moralità si abbassa, ma siamo più pronti di prima a puntare il dito contro chi la sua visione di moralità l'ha diversa dalla nostra.

Prendiamo un tema che fa tuttora discutere. Nel diciottesimo secolo la Francia fu sconvolta da l'enorme scandalo del Cavaliere Charles D'Eo, che prima si presentò al ballo del Duca di Nivernais vestito e truccato da donna, che poi venne usata come ambasciatrice/spia dal Re Luigi XV e forse colse l'occasione per dare un figlio alla regina Sofia d'Inghilterra, e che infine rinnegò la sua nascita maschile vivendo i suoi ultimi 34 anni da donna. Travestita, visto che l'autopsia lo trovò uomo...integralmente.

Allora i chirurgi non avevano le tecniche di oggi, allora Charles-Genevieve dovette rifiutare una proposta di matrimonio perché il suo Re non gli permise di considerarsi donna a tutti gli effetti. Allora tutti furono scandalizzati dalle scelte di vita del Cavaliere....non si posero il problema se fosse un pervertito, un degenerato, un disgraziato colpito da un errore genetico, un abusato. Nessuno si pose il problema delle ragioni del suo comportamento, e questo è indubbiamente sbagliato a parer mio. Non si dovrebbe mai giudicare qualcuno senza conoscerne integralmente la storia ed i motivi interiori che lo spingono ad agire. Tuttavia...siamo sicuri che lo scandalo e la disapprovazione che il cavaliere riscosse in patria nel suo Settecento siano "arretrati"? Siano sbagliati a priori solo perché "i tempi cambiano"? Oppure l'uomo è sempre uomo e dovrebbe essere coerente a sé stesso, non facendo finta di cambiare opinione ostentando modernità quando poi sussurra alle spalle? Esistono dei principi che dovrebbero rimanere immutati nel corso del tempo, anche dei secoli, e la comprensione e l'affetto che si possono provare per la singola persona - che può non avere colpe per la sua natura - spesso vengono confusi con il condono dell'azione che compie...e che se è per principio sbagliata dovrebbe forse rimanerlo.


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