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Era ora!

Da Astonvilla
ERA ORA!Ma non provate vergogna per cosa state combinando?». Dopo settimane di silenzi e indifferenza, la rabbia dei tifosi granata è esplosa ieri pomeriggio alla Sisport: alla ripresa degli allenamenti dopo la sesta sconfitta del 2011, il Toro è stato contestato e insultato pesantemente da un centinaio di persone.
La Digos della Questura torinese ha vigilato senza dover mai intervenire e quando i toni si sono fatti più minacciosi, è stato lo stesso Gianluca Petrachi ad intervenire per bloccare l'intervento della polizia. «È giusto che contestino - ha detto il ds granata alle forze dell'ordine -. Lasciate stare i tifosi». Quasi come se lo sfogo degli ultrà fosse propedeutico per responsabilizzare una squadra definita «presuntuosa e poco umile» dallo stesso dirigente del Torino. Anche perché Petrachi ha catechizzato i giocatori nello spogliatoio per quasi un'ora prima dell'allenamento. Con rabbia ha ribadito che la pazienza societaria è finita e chi non seguirà Papadopulo verrà messo fuori squadra e non giocherà più. Il nuovo allenatore è pronto ad usare il pugno duro per rianimare uno spogliatoio che non ha grinta e una squadra che non reagisce quando prende uno schiaffo in campo.
Il ritiro punitivo alla Borghesiana, pure in una struttura a 5 stelle, servirà per riflettere e ritrovare quel filo perso con un 2011 terribile. Questa mattina il Toro si allenerà a porte chiuse alla Sisport, per evitare un bis di insulti, e poi partirà per Roma. Il saluto della gente granata non è stato sicuramente affettuoso, ma ieri nello spogliatoio le orecchie erano basse: «Ci abbiamo messo del nostro per finire in questa situazione. Ora dobbiamo uscirne a tutti i costi». Anche perché la promessa è solo una. «Se non battete il Frosinone - è stato il messaggio dei curvaioli -, qui non dovete tornare. E sabato giocate con la maglia nera: quella della vergogna».
Il tempo delle carezze, dunque, è terminato. Il bastone dirigenziale e poi quello popolare hanno picchiato forte sulla schiena dei granata. Ieri ogni giro di campo, ogni esercizio atletico, aveva come sottofondo la collera torinista. I bersagli della contestazione erano soprattutto D'Ambrosio e Gasbarroni, ma per la prima volta i tifosi se la sono presa con Rolando Bianchi. Un po' perché è il capitano di un gruppo che rischia di essere archiviato come il peggior Toro della storia, poi per le prestazioni delle ultime partite. La richiesta era quella di togliersi la fascia e darla a Lazarevic. L'esterno sloveno, il meno pagato e il più giovane, veniva invitato dai tifosi a stare lontano dai propri compagni «altrimenti infettano anche te con questo virus maledetto».
Tra i cori ironici, la richiesta di bloccare gli stipendi, gli insulti a Petrachi e Cairo. C'è stato anche il tempo per una risata imprevista. Quando Gabionetta ha lasciato il campo dopo mezz'ora di lavoro, un tifoso l'ha guardato e gli ha urlato: «Solo da noi potevi venire, son sei mesi che sei fermo». E il brasiliano, oggetto del mistero granata, ha sorriso quasi a confermare la vox populi. Anche questo è il Toro
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