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Era una sveltina

Da Gynepraio @valeria_fiore

Per una questione di par condicio, dopo un racconto avente per protagonista mia madre, ne è uscito un altro con protagonista mio padre. La redazione di www.abbiamoleprove.com l’ha fatto apparire proprio ieri con l’inquietante titolo “Era una sveltina”.

Non ci siamo solo io e lui, ma anche una cittadina rumena, un’anziana coppia, un vedovo mandrillo. Set d’eccezione, uno scompartimento di 2° classe del convoglio Torino-Reggio Calabria delle Ferrovie dello Stato.

sveltina

Inizia così.

Alla fine della quarta ginnasio, mio padre decise che ormai ero grande. Cioè in grado non solo di badare a me stessa, ma anche di prendermi cura di lui. A sancire questo passaggio cruciale, mi propose di andare in vacanza noi due soli, a giugno. (Mamma, ti dispiace non venire con noi? Figurati, la vostra assenza è la mia vacanza. L’esperienza “home alone” dovette piacerle molto perché ci esortò a ripeterla gli anni successivi).

Destinazione del viaggio era B, il paese della costa Ionica dove i miei genitori comprarono un appartamento nel lontano 1982. Caso abbastanza singolare, quello di una coppia torinese – nelle cui vene non scorre nemmeno una goccia di sangue calabrese – che decide di acquistare una seconda casa in provincia di Catanzaro. (Papà, come mai vi è venuto in mente di andare fin lì? C’è un bel mare.)

A B non arrivano autostrade, ma solo la statale 106; ma mio padre, tra le altre stranezze, continua a leggere 


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