Erasmus o non essere? Questo è il (falso) problema

Ieri Il Fatto Quotidiano, godendo del rilancio di tanti bischeri, ha messo in giro la voce d’una presunta chiusura del programma Erasmus. D’altronde populismo è anche inventare di sana pianta una notizia falsa blandendola con la solita retorica strappalacrime. Una cosa il programma Erasmus non l’ha insegnata, a quanto pare: controllare la fonte di una notizia. In ogni caso, l’atto migliore che l’U.E. ha realizzato dalla sua nascita non chiude, chi vi dice il contrario o è in malafede o ha semplicemente abboccato all’Emilio Fede di turno. Inoltre, è utile ricordare che il contenuto del programma Erasmus è interamente replicabile anche in modo autonomo e dunque senza l’untuoso sostegno della U.E., deciso nelle stesse stanze da cui si decide di affossare la Grecia o di imporre tagli sulla salute e l’istruzione. Contenuto del programma che poi è essenzialmente imparare un’altra lingua in stato confusionale, bere birra e divertirsi, e, a disonore di ogni retorica del cazzo, non capisco cosa ci sia di male nell’ammetterlo. Ma soprattutto: cosa avete contro la birra?