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Erdoğan, l’Egitto e il profeta Yusuf

Creato il 21 agosto 2013 da Istanbulavrupa

Erdoğan, l’Egitto e il profeta YusufLa situazione egiziana ormai fuori controllo ha reso estremamente – ed eccessivamente – battagliera la posizione del premier Erdoğan: se l’è presa all’inizio soprattutto con USA ed Ue, colpevoli di equilibrismo verbale per non riconoscere il colpo di stato militare in Egitto per quello che è; e ieri si invece concentrato su Israele, che il golpe l’avrebbe secondo lui ispirato (ipotesi di certo né ‘anti-semita’ né lunatica), e soprattutto sull’Arabia saudita e sugli altri paesi del golfo Persico, che stanno foraggiando – alla luce del sole, peraltro – il nuovo regime: ha paragonato questi stati al profeta Yusuf/Giuseppe, gettato in pozzo – e poi venduto a dei mercanti – dai suo stessi fratelli.

Erdoğan ha probabilmente ragione: ma questa posizione estremamente rigida non rischia di danneggiare – ireparabilmente – la politica estera della Turchia nella regione (rapporti con gli stati arabi e con il Consiglio di cooperazione del golfo)? Anche la crescita economica potrebbe risentirne, in virtù degli investimenti – indispensabili per ripianare il disavanzo delle partite correnti – che da laggiù arrivano.


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