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Eros e quotidianità

Da Psicosintesioggi
amore che muore A causa del mio lavoro di psicoterapeuta, ma anche della curiosità che mi spinge a cercare di capire cosa pensa la gente, ho potuto spesso osservare che è molto diffusa la credenza che in età moderna le coppie fisse sono destinate a sperimentare il calo del desiderio sessuale, come se il fatto di avere un solo partner per tutta la vita fosse di per se il presupposto che inevitabilmente conduce alla morte dell’eros.

 

I media informano spesso con grande superficialità sull’argomento e sono in molti a farsi un’idea a seconda di cosa afferma di volta in volta quel gruppo o quel talaltro gruppo di psicologi. E così, per esempio, accade che qualcuno valorizzi il tradimento come agente capace di dinamizzare la sessualità nella coppia e accade che l’uomo di strada, il non addetto ai lavori, accetti il consiglio per poi pentirsi perché la cosa non ha funzionato come si aspettava, e che adesso si trova anche a dover gestire il senso di colpa per aver tradito la persona amata!

 

E’ anche vero che in questa fase storica, caratterizzata da una crisi che trasversalmente influenza molti degli spazi e tempi del quotidiano che abitiamo, le occupazioni, lo stress, l’educazione dei figli e quant’altro, tendono a trasformare il letto nel luogo in cui si crolla e se il fenomeno diventa cronico può accadere che la coppia soffra più del dovuto, rendendo necessario il fermarsi un istante (anche due!) con l’obiettivo di lavorare sì sulla organizzazione della famiglia, ma anche sulla relazione di coppia, la quale, come tutte le relazioni, ha bisogno di cure e nutrimento. I manuali (non tutti) possono aiutare ad aprire nuovi orizzonti, ma il rischio è sempre quello di restare nella superficie del metodo che può andare bene a tutti, ma che non necessariamente può andare bene per l’individuo o per la coppia in questione. Pertanto il lavoro più raccomandabile in questi casi è quello che si può fare nella stanza dello psicoterapeuta, specie se il professionista in questione si è specializzato in questo genere di criticità. E mai come in questi casi, è necessario scegliere con molta attenzione il professionista con il quale intendiamo lavorare su argomenti così delicati! Per esempio, per qualcuno l’approccio statistico può essere quello più efficace (es. frequenza e intensità degli orgasmi), mentre per altri può essere più importante la poetica dell’eros, che poco ha a che fare con i numeri.

 

Uno dei veleni più potenti per l’amore è la dipendenza affettiva, che è sempre segno di una personalità che necessità di incrementare il suo livello di autonomia: l’altro diventa il mio fornitore di felicità e dobbiamo sempre stare “vicini-vicini”. Avere la forza di dosare presenza e assenza è certamente un aspetto che conferisce una profondità diversa alla relazione amorosa: il dipendente emotivo è invece nello stato di bisogno dell’altro e non può tollerarne la lontananza.

 

Un rapporto maturo, nel quale è presente eccitazione, attesa e desiderio con la stessa persona dalla quale ci aspettiamo conforto e stabilità è possibile, ma è necessario introdurre nella relazione gli ingredienti giusti, ovvero quei cambiamenti che possano condurre ad una reale e profonda soddisfazione dei bisogni e dei desideri di entrambi i partner.

Dott. Alessandro Gambugiati
Psicologo e Psicoterapeuta n. 3808 Toscana

328-5390990 www.alessandrogambugiati.net


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