Magazine Curiosità

ERRATICO, OBER; Piantastorie; Tommaso

Creato il 29 marzo 2012 da Chinalski

Erràtico
Dal latino erraticu(m), derivato di errare ‘vagare, errare’.
Aggettivo [plurale maschile erratici].
1. Che cambia continuamente posto, instabile; irregolare, discontinuo; nomade, vagabondo: selvaggina erratica.
Piante, erbe erratiche: che attecchiscono ovunque, senza coltura.
Masso erratico: (geologia) blocco roccioso trasportato dai ghiacciai lontano dal luogo di origine e poi abbandonato a causa del loro ritirarsi.
2. (medicina, antico) Che sparisce e ricompare: febbri erratiche.
2. (figurato, letterario) Incerto, dubbioso, disordinato: un fiotto di parole erratiche (Bacchelli).

Una (parola) giapponese a Roma

Ober ['ober]
Voce tedesca, propriamente accorciativo di Oberkellner, composto di Ober- ‘capo’ e Kellner ‘cameriere’.
Sostantivo maschile invariabile.
Nei bar e nei ristoranti dei paesi di lingua tedesca, capocameriere.

Il piantastorie, ovvero Piante da persone

Il momento è storico. Inauguriamo oggi una nuova rubrica della Parolata. La curerà Mario Cacciari, appassionato di botanica, che ci racconterà storie legate ai nomi delle piante derivati da persone. Ma lasciamo la parola a Mario.

— Moltissime piante derivano il nome, generico o specifico, da nomi di persone. Un solo esempio che, se gradito, sarà seguito da altri…

Il grande botanico Philibert Commerçon (più tardi Commerson), forse il più grande cacciatore di piante del sec. XVIII, si imbarcò nel 1767 con Louis Antoine de Bougainville per una lunga spedizione di ricerca attorno al mondo. Con lui si imbarcò anche il suo assistente, Jean Baret, che si occupava della sua salute e, essendo anche un valente botanico, lo aiutava nelle situazioni più pericolose della raccolta. Nella spedizione individuarono e raccolsero più di 3000 specie nuove di piante fin’allora sconosciute.
Quando, dopo il Brasile, la Patagonia ed altri luoghi di mistero, giunsero a Tahiti, l’occhio furbo dell’Indigeno si accorse subito dell’aspetto ambiguo del giovane assistente ed un capo tribù tentò di rapirlo per farne la sua sposa.
Jean(ne) Baret era una signora che si era arruolata en travesti sulla nave dato che a quei tempi non era permesso ad una femmina di fare parte della ciurma.

La cosa si arruffò grandemente, tanto che dai tre diari di navigazione tenuti dal comandante de Bougainville, dal cerusico di bordo e dal principe Nassau-Siegen, appassionato componente della spedizione, si ricavano tre versioni in tutto e per tutto assolutamente discordanti. Come se ognuno avesse partecipato ad una spedizione differente.
Fatto sta che a quel punto Commerson e Baret si fecero sbarcare nell’isola di Mauritius dove rimasero e dove Jeanne cambiò il suo nome in Hortense (che, guardacaso, era il nome della moglie del principe Nassau di cui Commerson era da sempre perdutamente innamorato).
Una bellissima pianta fiorifera che avevano scoperto in Giappone proseguì sul ritorno assieme alle altre 2999 circa, dopo avere, secondo la classificazione binomia linneiana, assunto il nome di Hydrangea (anfora per acqua) hortensis. Quella che noi tuttora popolarmente chiamiamo Ortensia.

Commerson morì dopo due soli anni senza più quattrini, malato e vecchio di primavere 46; Hortense tornò in Inghilterra dove, aiutata dall’eredità di 600 sterline legatale dall’amante prima di partire, persisté nella pratica della botanica per tutto il resto della sua verde vita. —

La Parolata spera che Mario voglia continuare a proporre storie di piante e uomini.

Tommaso Feleri! Chi era costui?

Quarto indizio
L’estetista è corteggiata anche da un collega, non sa chi sposare tra i due pretendenti e, nel dubbio, si suicida.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine