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Esame urodinamico: cos’è e a cosa serve?

Creato il 27 gennaio 2015 da Abcsalute @ABCsalute
Apparato urinario della donna
Apparato urinario della donna - Fotolia
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A cura del Dott. Andrea Militello

 

Spesso nelle risposte alle domande riguardanti la vescica iperattiva propongo di eseguire un esame urodinamico, dando per scontato che tutti lo conoscano. E invece non è così. Con questo post, oggi voglio dunque rispondere alla domanda cos’è e a cosa serve l’esame urodinamico?
L’esame urodinamico è una metodica diagnostica che serve a studiare la funzione della vescica. Mentre l’ecografia fa vedere la vescica, l’urodinamica ci dice come funziona. Chiaramente per far questo serve un piccolissimo catetere, spesso come uno spaghetto e molto morbido, che permette di riempire la vescica e registrare, attraverso degli elettrodi, la funzione vescicale.

 

L’esame urodinamico si compone di tre fasi

Nella prima fase, si chiede al paziente di presentarsi a vescica piena e si esegue una banale uroflussometria, ossia si urina in un contenitore che raccoglie l’urina e si misura la spinta attraverso un trasduttore di pressione. L’uroflussometria è uno degli esami previsti anche per il Check up del tumore alla prostata.

 

Nella seconda fase si inserisce il cateterino sterile e si infonde la soluzione fisiologica sterile. Nel riempimento, il paziente ci comunica le sensazioni, ma un dato importante è che noi vediamo al pc come si comporta la vescica. Ad esempio, in molti casi di incontinenza da urgenza notiamo una vescica che si contrae per conto proprio come nei neonati, e questo lo vediamo sul grafico che si sviluppa sul monitor, come un’onda dell’elettrocardiogramma. Nell’incontinenza da stress, invece, possiamo avere fughe urinarie sotto stimolo, per esempio dopo un colpo di tosse.

 

Nella fase successiva, si invita il paziente – uomo o donna che sia – a urinare spontaneamente con tutto il cateterino per evidenziare le pressioni vescicali che si creano durante la minzione che, per esempio, sono alte nell’uomo con prostata ostruente.

 

Terminato l’esame, il medico sfila il cateterino lentamente e registra quando possibile le pressioni dell’uretra. Come dimostra questa breve descrizione, l’esame urodinamico è semplice, forse un po’ scomodo per l’assistito, ma di grande utilità per la diagnosi.

 

Per maggiori informazioni, contatta l’urologo e andrologo Dott. Andrea Militello.


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