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Esclusiva, Goosen: “Quest’anno e l’anno scorso non si possono in alcun modo paragonare”

Creato il 20 dicembre 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

IMG_1522BT Murrayfield (Edimburgo) – Il momento del Benetton Treviso è tutto riassunto nella faccia di Umberto Casellato, che sfila dietro Marius Goosen nel post-partita evitando ogni possibile commento. La prestazione di stasera, oltre il risultato ingiustificabile, è forse il punto più basso della finora stradeludente stagione dei Leoni, iniziata in estate tra mille problemi e continuata, con l’unico lampo del pareggio miracoloso strappato contro i campioni in carica di Leinster, fino a stasera.

“Non c’è sicuramente tanto da analizzare stasera”, attacca l’assistant coach Goosen, che ha preso il posto di Casellato come ‘portavoce’ dello spogliatoio trevigiano. “Siamo in un momento di crisi e i problemi cominciano con la prima linea, con la mischia ordinata. Quando la mischia non funziona, tutta la squadra va in difficoltà”. L’ex bandiera del Benetton, che la scorsa stagione ha ricoperto il ruolo di head coach dopo l’addio di Franco Smith, non nasconde l’amarezza e la delusione al termine di una partita che è stata, letteralmente, un calvario. I giocatori sono in difficoltà, ma la squadra in generale non sembra più in grado di reagire in maniera costruttiva alle difficoltà. Parlando di mischia chiusa, un aspetto in cui i Leoni stasera hanno sofferto oltre ogni immaginazione, Casellato è stato costretto a schierare pilone destro Muccignat – sempre perdente nello scontro diretto con Alasdair Dickinson – per poi toglierlo nella ripresa. Anae, tallonatore, è entrato in campo per Zanusso e, a completare la serata horribilis, il rosso di Acosta.

Muccignat non è un pilone destro ed è stato costretto a giocare numero 3 stasera perché non avevamo in squadra un pilone destro che potesse giocare in quel ruolo. È difficile dare la colpa a lui, che è stato costretto a partire tighthead,ma quando la mischia non gira la squadra non riesce a crescere in fiducia e si perde, in attacco e in difesa. Edinburgh è stato molto forte nei punti d’incontro, ma quando si perde la fiducia nei propri mezzi si comincia ad andare in difficoltà anche psicologicamente e fuori casa diventa difficile rimettere in piedi le partite“.

La scorsa stagione il Benetton, allora ancora guidato da Smith, aveva lasciato il Murrayfield con un punto di bonus difensivo e tanti, tanti rimpianti. Stasera, tutta un’altra storia, a poco più di un anno.

Quest’anno e l’anno scorso sono due mondi diversi che non si possono nemmeno paragonare tra loro“, taglia corto Goosen. “Giochiamo un altro tipo di rugby e abbiamo altri giocatori, la situazione è assolutamente diversa. Questo gruppo deve imparare da queste sconfitte e noi come staff e società dobbiamo trovare una soluzione per la prima linea. Se non mettiamo a posto questo, sarà difficile andare da qualche parte“.

La gara, ormai chiusa, si è inaspettatamente riaccesa dopo che Acosta ha preso a pugni il seconda linea di Edinburgh Rugby, Fraser McKenzie, scatenando la reazione di Grayson Hart che ha portato ad una vera e propria rissa a bordo campo, che ha coinvolto anche gli spettatori travolti dai giocatori. Per il pilone argentino del Benetton è in arrivo una pesantissima squalifica, dopo il rosso diretto che si è preso stasera.

Quello che ha fatto Acosta è ingiustificabile, nel rugby oggi non si può fare una cosa simile. Il ragazzo ha detto che in tre occasioni precedenti, in ruck, Edinburgh ha un po’ provocato entrando duro senza motivo; penso sia più dettato dalla frustrazione, però in questo sport non si possono fare queste cose“.

Adesso spazio al ‘Derby d’Italia’ celtico, contro le Zebre Rugby, in un momento molto delicato sia per Treviso, sia per il rugby italiano in generale, sotto l’occhio del ciclone per i risultati ottenuti nelle coppe europee.

In questo momento credo che arriviamo a queste partite col morale basso e senza grande fiducia, però nel rugby una settimana è un periodo molto lungo e noi abbiamo tutto il tempo a disposizione per recuperare e arrivare alla sfida pronti. Conosco questo gruppo, penso che siamo in grado di poter cambiare. Contro le Zebre sarà una bella battaglia“.

Alan Solomons è contento della prestazione dei suoi ma in sala stampa esordisce parlando della rissa scoppiata a metà del secondo tempo: “Dobbiamo ancora guardare le immagini televisive, al momento non posso parlare in maniera approfondita di quanto è successo. Dalla mia postazione non ho visto nulla di preciso, ma posso dire con certezza che quanto accaduto è sicuramente qualcosa che non vogliamo vedere su un campo da rugby coinvolgendo anche gli spettatori – nessuno, per fortuna, si è fatto male. Non ho parlato con Fraser Mckenzie, parleremo domattina di quanto accaduto, stasera voglio concentrarmi sulla prestazione che abbiamo messo in campo; siamo partiti bene, siamo calati un po’ nel corso del primo tempo ma poi siamo tornati in controllo del match e nel secondo tempo abbiamo giocato bene, mettendo punti a referto e mostrando anche buone cose“.

Roddy Grant – votato man of the match – elogia la prova dei compagni stasera ma ha già la testa al prossimo derby contro i Warriors: “Loro stanno giocando bene e sono una squadra molto forte ma davvero non vediamo l’ora di sfidarli per cercare di regalare una gioia ai nostri tifosi e conquistare un risultato importante per noi e per la nostra stagione. Stasera abbiamo fatto bene, ma sappiamo che se vorremo battere Glasgow dovremo giocare meglio e alzare il ritmo delle nostre giocate“.


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