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Escursioni: RIETI – VENEZIA D’ACQUA DOLCE- E CUTILIAE, OMBELICO D’ITALIA

Creato il 23 aprile 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

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Alla scoperta di un passato fatto di acqua, inondazioni e canali navigabili che trasformavano la città in una piccola laguna, rendendola il centro più ricco d’Europa.

 

Un passato storico, quello di Rieti, legato al mercato del sale, oro bianco dell’antichità, essenziale per la conservazione del cibo, indispensabile per pagare i soldati, un vero e proprio genere di lusso per chi abitava lontano dalle coste. I romani furono i primi a capirne la necessità e il valore tant’è che costruirono la più antica via consolare, la via Salaria, che congiungeva Roma a Porto d’Ascoli per il trasporto del prezioso alimento. La strada passava per la città di Rieti dove i romani dovettero fare i conti con un elemento oggi ancor più prezioso del sale: l’acqua. “Croce e delizia” del
territorio Reatino, questo bene insostituibile, ha reso sempre difficile la vita della popolazione locale, costretta a combattere con il fiume Velino che nel passato usciva spesso dagli argini.
La costruzione a Rieti di un poderoso viadotto, costruito dai romani per evitare l’impaludamento della via Salaria, nel III sec. a.C, su cui poggia parte della nuova città e dove sono custoditi i resti di alcune case nobiliari reatine, rispose proprio alla necessità di risolvere il problema dell’abbondanza delle acque della città. Questo manufatto, permetteva alla strada di raggiungere la città, evitando allagamenti ed impaludamenti. La struttura, un capolavoro di ingegneria stradale in opera quadrata è custodita nei sotterranei di alcuni nobili palazzi che saranno oggetto della visita guidata dell’Associazione Culturale Matavitatau.

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La visita guidata prosegue a 70 stadi da Reate, a ridosso della Via Salaria, nella splendida Valle del Velino, dove sorgeva il centro di Cotilia, considerato da Varrone l’umbilicus della Penisola non lontano dal quale vi era il Lacus Aquae Cutiliae che si credeva non avesse fondo, al centro del quale era un’isola galleggiante creatasi con erbe, canne e fango cementate dal calcare delle acque lacustri, ben note per il loro forte potere incrostante.

Cutiliae, citato da Dionigi di Alicarnasso come importante centro degli Aborigeni, antichi abitanti della Sabina, conserva un complesso archeologico tra i più imponenti della zona. Le “Terme di Cotilia” si affacciano sulla vallata del fiume Velino e l’area dove sorge il sito è molto importante dal punto di vista idrogeologico e carsico: la circolazione di acque mineralizzate sotterranee ha determinato lo sprofondamento di parti superficiali del terreno. Il sito è conosciuto anche con il nome di ‘Terme di Vespasiano’, infatti questo imperatore e il suo successore Tito, furono amanti del luogo e delle proprietà terapeutiche delle sue acque e lo scelsero come meta di villeggiatura durante gli ultimi anni della loro vita. Tutta la zona è interessata da vene e fonti ricche di zolfo che emanano vapori di anidride solfidrica. Proprio queste sorgenti, citate da Strabone nel I sec. a.C. e ricordate da Plinio il Vecchio e Vitruvio, erano ben conosciute nell’antichità per le loro qualità terapeutiche.

Il programma di massima della giornata è il seguente:
Ore 9,00 ritrovo a Todi, nel piazzale antistante la Scuola “Cocchi- Aosta”, presso il bar “Mokambo” (presso Porta Fratta)
Ore 10,00 incontro con la guida a Rieti e percorso nei sotterranei delle antiche dimore reatine alla scoperta del viadotto monumentale
Ore 13,00 pranzo autonomo (al sacco o presso un locale della zona)
Ore 15,00 partenza per la zona di Cutiliae e visita agli scavi
Ore 17,00 visita al lago di Paterno: il Lacus Aquae Cutiliae
Ore 18,00 fine dell’escursione.
INDICAZIONI UTILI:
- tempo previsto: intera giornata
- uso di macchine private: è possibile prenotare un posto su richiesta
- materiale: abbigliamento comodo e adeguato alla stagione; macchina fotografica, telo da spiaggia
- visita guidata a cura dell’ Associazione “Rieti Sotterranea”
- Per prenotare telefonare a:

329 6161471 Nicoletta B.
3397807729 Benedetta T.

Per partecipare è necessario prenotare entro venerdì 25 aprile e versare una caparra di euro € 10,00.

Le prenotazioni si intendono accettate solo al versamento della caparra. L’escursione si effettuerà al raggiungimento di 25 partecipanti.



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