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Esiste l'azienda dei sogni? A quanto pare...

Creato il 24 novembre 2012 da Lamiaeconomia
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Esiste l'azienda dei sogni? A quanto pare... Esiste l'azienda dei sogni? A quanto pare...
Qual è la migliore azienda al mondo? Una domanda da un milione di dollari cui ogni anno Great Place to Work cerca di rispondere accumulando dati e confrontando esperienze internazionali. Quest'anno Big G perde la prima posizione, nonostante l'introduzione dei "death benefits". And the winner is...
Anche quest'anno, Great Place to Work ha pubblicato un elenco con le 25 migliori aziende in cui lavorare. Ogni dodici mesi, la società americana - che si occupa di gestione e organizzazione dei posti di lavoro - analizza centinaia di esperienze lavorative dislocate in tutto il mondo, confrontando alcuni parametri di qualità come il rispetto dei diritti dei lavoratori, effettuando sondaggi tra i dipendenti, e talvolta visitando in prima persona le strutture. Quello che ne viene fuori è un quadro sicuramente parziale, ma tutto sommato indicativo della qualità delle imprese nel mondo. 
Come di consuetudine, sono le grandi companies americane ad occupare la maggior parte della classifica: 20 su 25. Dopo qualche anno di dominio assoluto, però, Google ha perso la prima posizione. A soppiantare il gigante della Silicon Valley, storicamente rinomato per le sue strutture all'avanguardia e per un sistema di tutela del personale tra i più sviluppati al mondo, è stata SAS institute, società statunitense da 13268 dipendenti che produce software ed opera soprattutto nel campo della business intelligence, fondata nel 1976 da Anthony Barr, James Goodnight, John Sall e Jane Helwig. 
Non si tratta certo di una novità assoluta: per anni, SAS Institute è stata nominata "migliore azienda al mondo" da Fortune, influente magazine di business di proprietà di Time, Inc. Dentro gli uffici di SAS, in North Carolina, il dipendente opera in un ambiente lavorativo pensato e studiano su misura per lui, fino ai minimi dettagli. I giorni di malattia sono illimitati; esiste una struttura apposita per i figli degli assunti, che possono pranzare e/o cenare con loro; l'azienda offre un ambulatorio medico interno gratuito e attivo 24 ore su 24 per i lavoratori e i loro familiari; gli orari sono limitati a 35 ore settimanali, mai oltre le cinque del pomeriggio (e guai a chi sgarra). 
Ogni mese, inoltre, il CEO di SAS incontra personalmente i dipendenti per una "Conversation over Coffee", dove si discute liberamente di tutte le problematiche correlate al lavoro in azienda. Una buona pratica che, secondo gli analisti di Great Place to Work, ha avuto un importante riscontro anche a livello di profitto. Da non sottovalutare anche l'aspetto legato all'intrattenimento e alla cultura: l'azienda offre cibo gratuito ai dipendenti, tra cui 22 tonnellate di M&M's che costano a bilancio circa 45mila dollari. Ci sono programmate settimanalmente mostre d'arte, tenute da pittori e scultori invitati direttamente dall'azienda, mentre un pianista si esibisce durante il giorno sul palco della caffetteria principale. 
A Google non è bastato introdurre i tanto apprezzati "death benefits", dunque, per mantenere la leadership: si tratta, in breve, di una serie di versamenti che l'azienda fa alla famiglia del dipendente deceduto, per dieci anni dopo la sua morte. Big G si conferma comunque una delle realtà migliori, insieme ad altri colossi a stelle e strisce come NetApp (terza posizione), Microsoft (quinta) e Federal Express (settima). La prima compagnia non-americana, nella classifica di Great Place to Work, è la britannica Diageo, il cui motto è "celebrare la vita ogni giorno, ovunque". 
E in Italia? Nessuna azienda della penisola rientra nella classifica di Great Place to Work, che tuttavia propone anche una lista specifica per ogni paese. In attesa che venga pubblicato il report 2013, si può dare una ripassata a quello pubblicato dodici mesi fa, e realizzato in collaborazione con Il Sole-24 Ore. Al primo posto c'era Elica, società di Fabriano da 1400 dipendenti che realizza cappe da cucina con una grande attenzione al design. Al secondo posto ecco Fater, produttore di assorbenti con sede a Pescara. Sul podio, a fine 2011, figurava anche FedEX Express, che si conferma dunque valevole non solo nella sua "versione americana", ma anche nelle succursali sparse nel resto del mondo. 
Fonte: L'Inkiesta
http://www.linkiesta.it/migliore-azienda-mondo


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Dott. Fabio Troglia 

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