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Esodati, i numeri veri: “Decreto sui 55.000 non è mai stato pubblicato”

Da Cassintegrati @cassintegrati

“La crisi di governo non dovrebbe mettere a rischio gli esodati, poiche’ il testo approvato dalla Camera dovrebbe passare al Senato senza modifiche”, parola di Mastrapasqua, presidente Inps. Eppure gli Esodati hanno paura che la caduta del governo sarà un duro colpo alla risoluzione della propria vicenda. Rifacciamo i conti. Dopo mesi di “Non ci sono i numeri” la Ragioneria di Stato mette per la prima volta nero su bianco il 5 ottobre 2012 le cifre ufficiali sugli Esodati. Totale: 314.576, non salvaguardati: 195.676. Questi dati rimangono nascosti ancora un mese, fino a che i membri dei comitati esodati insistono su Cesare Damiano che li conferma l’8 novembre, in risposta a Polillo che ancora sosteneva i numeri non ci fossero. 

Esodati, i numeri veri: “Decreto sui 55.000 non è mai stato pubblicato”

Ad oggi, quindi, dopo un altro mese abbiamo 195.676 non salvaguardati e circa 120.000 tutelati: i primi 65.000 con la Salva-Italia del 2011, i secondi 55.000 nella Spending Review del 2012. Altri 10.000, forse, nella legge di stabilità, a scanso di governo. Eppure anche questi dati non sono del tutto esatti. Il 10 dicembre, infatti, l’On. Codurelli (Commissione Lavoro del Pd) presenta un’interrogazione alla Camera, riguardo la mancata pubblicazione del decreto per la salvaguardia dei 55.000. Il decreto, infatti, firmato il 5 ottobre dai ministri Grilli e Fornero, non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.

Ci scrive Beppe Zani, dei postali esodati: “Senza questo passaggio non inizieranno a decorrere i tempi necessari alla loro individuazione. Per capirci: il decreto dei primi 65.000, firmato il 1 giugno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 luglio, non ha ancora concluso il proprio iter legislativo. La fase finale per l’individuazione dei 65.000 inizierà il 7 gennaio 2013″. Continua: “Si può facilmente comprendere quali saranno gli effetti sui 55.000. Ci saranno persone che non riusciranno prendere la pensione in tempo”.

A conti fatti, e a governo tecnico caduto, sui 314.576 esodati italiani finora sono tutelati solo in 65.000, e anche loro aspettano l’individuazione finale a Gennaio. I restanti non salvaguardati rimangono 250.000. Il testo della interrogazione parlamentare:

L’articolo 22 del decreto legge n. 95/2012 (“spending review”), convertito con modificazioni dalla legge n.135/2012, ha disposto l’ampliamento di 55 mila unità della platea di lavoratori salvaguardati dall’incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico introdotto dalla riforma previdenziale attuata nel dicembre 2011 mediante l’emanazione del decreto “SalvaItalia”;

il comma 2 del suddetto articolo prevedeva un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto (15 agosto 2012), al fine di definire le modalità di attuazione della disposizione;

nonostante le reiterate rassicurazioni provenienti da parte di autorevoli esponenti governativi, a distanza di quasi 4 mesi dalla data di entrata in vigore della legge n. 135/2012 non si ha ancora alcuna notizia ufficiale relativa all’iter del decreto attuativo, dalla cui adozione dipende il futuro di 55 mila famiglie;

nella giornata del 6 dicembre scorso, l’Ufficio per le relazioni con il pubblico della Corte dei Conti, in risposta alle sollecitazioni pervenute dal rappresentante di uno dei comitati degli “esodati”, ha comunicato che “il decreto in oggetto, pervenuto alla Corte dei conti in data 7 novembre 2012, non è stato ancora registrato. Si è in attesa, al momento, di chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.”;

l’interrogante, conscia delle gravi ripercussioni economiche e psicologiche che il ritardo della pubblicazione del decreto attuativo comporta nelle vite di decine di migliaia di famiglie, ritiene non più procrastinabile il compimento di tale atto – :

sulla base della comunicazione rilasciata dall’Ufficio per le relazioni con il pubblico della Corte dei Conti citata in premessa, quali urgenti iniziative intenda adottare allo scopo di fornire i chiarimenti ritenuti necessari per la registrazione e per la conseguente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo dell’articolo 22 del decreto legge n. 95/2012. Codurelli, Corsini, Belllanova, Schirrù.

di Michele Azzu | @micheleazzu

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COMMENTI (1)

Da librino
Inviato il 18 dicembre a 11:50
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ritengo di appartenere ai 55.000 salvaguardati dall’ art 22 della legge SPENDING REVIEW , il cui decreto attuativo è stato firmato il 5 ottobre 2012 . ma di cui ancora non esiste traccia di pubblicazione su Gazzetta Ufficiale . Infatti il MINISTERO ha impiegato più di un mese per "passare" il decreto firmato alla Corte dei conti ( che l' ha ricevuto il 7 novembre ) . Adesso la Corte dei Conti si prenderà almeno 60 gg per la pubblicazione in gazzetta ufficiale : SCANDALOSO e VERGOGNOSO : Governo tecnico di LADRI e SUPERBUROCRATI .Io sono uscito dalla mia azienda il 30/12/2011 in mobilità , in base ad accordi fatti a livello governativo addirittura a fine del 2010 e quindi ben prima del 4 /12/2011 , per cui dovrei appartenere alla quota di 55000 salvaguardati . Ai patronati e all’ INPS , dove mi sono recato più volte , allargano le braccia dicendo che , se non avviene la pubblicazione su gazzetta ufficiale non possono far nulla . Tutto ciò è vergognoso visto che quando io ho firmato la mia uscita esisteva un patto con lo STATO , in base al quale potevo andare in pensione con certe regole , ma lo STATO NON MANTIENE LA PAROLA e L’ IMPEGNO con i cittadini che da 37 anni versano contributi e che da sempre pagano le tasse . Le chiedo se si può fare qualcosa ? Se l’ attesa sarà lunga , o se è il caso di intraprendere azioni legali o ricorso al TAR .Grazie e distinti saluti Giuseppe Librino da Palermo ( 60 anni )