Magazine Psicologia

Esperienze traumatiche: la struttura dei ricordi

Da Psychomer
by Tatiana Porcelli on novembre 25, 2011

Come sono strutturati i ricordi delle persone che hanno vissuto esperienze traumatiche?

In situazioni particolari come queste, i meccanismi abituali di memorizzazione di un individuo possono risultare alterati, sfociando spesso in uno strano mosaico in cui sono presenti dei dettagli anche assolutamente irrilevanti. Quando si ripensa a tali eventi, solitamente si scatena un processo durante il quale si verificano, nella mente dell’individuo, dei flash relativi all’esperienza traumatica vissuta. Nel momento in cui ci sono questi flash, elementi relativi al campo visivo, olfattivo, tattile ecc. emergono nella mente del soggetto con una vividezza straordinaria. Contemporaneamente però ci possono essere dei grossi buchi, delle ampie amnesie, poichè il cervello ha liberato delle sostanze chimiche che alterano il processo della memorizzazione, pertanto alcuni ricordi possono essere stati letteralmente non registrati e non sono recuperabili.

Non sono quindi le persone a non voler ricordare, ma è  proprio assente l’informazione nel cervello (da un punto di vista neurologico). Pensiamo ad esempio a quando lavorando al pc questo improvvisamente si blocca e non tiene traccia del lavoro svolto. Nella mente avviene la stessa cosa: i ricordi non vengono trasferiti dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Alcuni aspetti dell’evento traumatico sono memorizzati, altri invece, risultano assenti, altri ancora sono molto ovattati e confusi.

Consideriamo il caso di una persona che ha combattuto in guerra; potrebbe vivere una serie di fenomeni post-traumatici, come immagini che irrompono nella sua mente (flashbacks) o potrebbe sentire suoni, odori, sapori e sensazioni. Ad esempio, i rumori degli spari e l’immagine del corpo senza vita di un amico.

Di fronte a tutta una serie di fenomeni percettivi e/o emozioni intrusive, una persona cerca di difendersi come può: uno dei modi con cui si cerca di gestire questo tipo di malessere è  tenendolo a distanza e possibilmente cancellandolo. Di conseguenza una parte dell’amnesia può essere legata al tentativo di una persona di liberarsi di ricordi molto dolorosi. Tuttavia è possibile, ad esempio nel contesto della relazione terapeutica, se la persone è collaborante, recuperare pezzi di ricordi in maniera graduale.

E’ quindi possibile sentirsi dire, da terapeuta o amico: “quello che ti sto raccontando è il mio ricordo, è ciò che ho visto, è la verità, me la puoi vedere negli occhi”; ma è altrettanto vero chi dice di non ricordare nulla può essere sincero per effetto dell’amnesia dissociativa.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :