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Essere donna nel 2013: alcune tappe del cambiamento culturale e sociale.

Da Elisabettaricco

Essere donna nel 2013: alcune tappe del cambiamento culturale e sociale.Il primo febbraio 1945 la legislazione della nuova repubblica italiana sanciva il diritto di voto per le donne. Alle giovani donne del 2013, potrebbe sembrare assurdo, ma meno di 70 anni fa, le donne non avevano in Italia  diritto di voto. Il voto segreto, inoltre, le rendeva, almeno teoricamente, libere dalla subordinazione psicologica: la donna poteva decidere di votare senza dover assecondare il proprio marito o padre. Ancora oggi, si sente nei racconti terapeutici di alcune donne, l’influenza/imposizione dei padri, nelle decisioni di voto. Pochi sapranno che il Pontefice Pio XII, preoccupato per questa libertà che veniva loro concessa, esortava le donne cattoliche a ricordare che la donna, veramente tale, non  può altrimenti vedere, nè comprendere a fondo tutti i problemi della vita umana che sotto l’aspetto della famiglia”: la scelta politica avrebbe potuto “recar pregiudizio alla missione materna”.

Nel 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con  la Dichiarazione Universale dei Diritti umani proclama l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla razza, dal sesso e da ogni altra condizione.

Nel 1957 il Trattato di Roma (si istituiva la CEE) stabilì il principio della parità della retribuzione a parità di lavoro, i congedi parentali, la lotta contro le molestie sessuali.

La società, la famiglia e la donna cambiava con gli anni 50′ e 60′ e l’avvento della società dei consumi. Il 1968 rappresenta la data simbolo di un inizio di enormi cambiamenti culturali.Gli anni 70′, sono stati caratterizzati dall’illusione  che il mondo potesse cambiare  e che sarebbe cambiato in meglio con una rivoluzione pacifica “facciamo l’amore non la guerra”. L’immaginazione doveva essere al potere, l’amore al posto della guerra, un amore privo di gelosia: la sessualità libera dai pregiudizi e dai tabù. Si affermava il modello unisex, che proprio per il rifiuto di una identità maschile “guerriera” avvicinava molto di più i maschi alle femmine, valorizzando la bisessualità psicologica degli individui.

Prima del ’68, nonostante la ventata di libertà da fine guerra, i rapporti pre-matrimoniali erano proibiti, evitati, non esistevano anticoncezionali sicuri e l’incubo di una maternità indesiderata poneva una forte barriera alle pulsioni giovanili. Il matrimonio legale rappresentava il passaggio tra adolescenza e età matura; l’uomo si assumeva compiti di responsabilità economica e sociale e permetteva alla donna di accedere alla sessualità genitale.

La liberalizzazione sessule degli anni ’70 quindi rendeva leciti i rapporti pre-matrimoniali e toglieva al sesso la connotazione negativa.

Nel 1979 l’’Assemblea dell’ONU adotta la Convention forElimination of Discrimination Against Women (CEDAW) (trad.CONVENZIONE SULL’ELIMINAZIONE DI TUTTE LE FORME DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DELLA DONNA), che entra in vigore nel 1981, che costituisce il più importante trattato internazionale in materia di diritti delle donne ed è vincolante sul piano giuridico. Tre sono i punti fondamentali:

• diritti civili (in particolare quelli che riguardano la maternità); • diritto di accesso senza discriminazione al lavoro e all’educazione; • diritti umani.

Negli anni ’80 si affermano importanti conquiste scientifiche e civili: contraccezione sicura e la sua diffusione; il divorzio; l’aborto.

Nel 1989 la Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori, all’art. 16 ribadisce: -Deve essere garantita la parità di trattamento tra uomini e donne; -Deve essere sviluppata l’uguaglianza delle possibilità.

Nel 1992 nel Trattato di Maastricht: le azioni positive sono considerate come misure che prevedono vantaggi specifici destinati a facilitare l’esercizio di un’attività professionale da parte delle donne o a prevenire o compensare degli svantaggi nella loro carriera professionale.

Trattato di Amsterdam (1997): all’art. 3 recita: L’Unione Europea mira ad eliminare le ineguaglianze nonché a promuovere la parità tra uomini e donne. All’art. 13 introduce la procedura con cui predisporre i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, rendendo così sistematico il principio del mainstreaming (pari opportunità).

Nel febbraio del 2009, anche in  Italia (in ritardo rispetto ad altri paesi) le condotte tipiche dello stalking configurano il reato di “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.).

La norma introduce nel codice penale l’articolo 612-bis, rubricato “atti persecutori”, che al comma 1 recita:

« Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita ».

La Giornata Internazionale della Donna, comunemente definita festa della donna, è un giorno di celebrazioni per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale. La prima Giornata Internazionale della Donna fu celebrata il 28 Febbraio 1909 negli Stati Uniti. Nel 1910 si tenne la prima conferenza internazionale delle donne nell’ambito della seconda internazionale socialista a Copenaghen dove più di 100 donne rappresentanti di 17 paesi scelsero di istituire una festa per onorare la lotta femminile e per l’ottenimento dell’uguaglianza sociale, chiamata Giornata Internazionale della Donna.

Essere Donna nel 2013, significa avere nel DNA la storia di queste conquiste, significa avere lenti che riescono a leggere i giochi di potere maschili, significa temere la parte brutale dell’aggressività maschile, significa… Mi piacerebbe sentire il vostro commento su come vi sentite donne o se foste uomini su come le vedete e su come vi ponete nella relazione.

Auguri…

(Bibliografia DONNE NUOVE, ANGELI, J Baldaro Verde, R Nappi)

 


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