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Essere un punto di riferimento per un Alaskan Malamute

Da Mercuriomalamute @mercuriomalamut
L'amore di un Alaskan Malamute

L’amore di un Alaskan Malamute

Più passa il tempo, più mi accorgo di quanto sia, in realtà, semplice essere un punto di riferimento  emotivo per un Alaskan Malamute.

Stando con Mercurio ho capito che lui vuole una sola cosa da me: la presenza vera, autentica. L’arrivo di Sunrise mi ha aiutato molto nell’imparare a gestire limiti e regole. L’essere un qualcuno su cui questo animale conta è, però, diverso e non si impara in un corso di addestramento o educazione. Non è il biscottino che costruisce la fiducia: è il quotidiano. Ogni giorno, Mercurio mi chiede una dimostrazione di amore, protezione, guida nella crescita. Esserci a 360° per lui è faticoso, a volte perché chiede tanto ma è in grado di dare altrettanto, se non mille volte in più.

Diventare un punto di riferimento può voler dire, per esempio, prendersi cura del suo corpo, del suo pelo, delle eventuali ferite, facendogli capire che ogni azione fatta  viene intrapresa per farlo stare meglio, per dargli qualcosa. Il cibo è un canale, un tramite importante ma, come accade per gli esseri umani, si può dire a qualcuno che lo ami anche senza dover utilizzare, per forza, un osso o un pezzo di wurstel. Si può dimostrare il proprio amore facendo capire al cane che non gli farai vivere certe esperienze perché lo vuoi tutelare: per esempio, se capisci che sta arrivando un “cane pericoloso” oppure un’auto fargli capire che cambi strada per evitargli un problema può essere un altro modo per arrivare a lui. Non so se si tratta di peculiarità di razza oppure se è una prerogativa solo di Mercurio ma per lui è molto importante sapere che può contare su di me.. anche alle tre di notte, se sta male. E’ come un bambino piccolo, a volte, che ti vede come mamma e che ti cerca se ha fame, se ha paura, se vuole giocare, se vuole le coccole.

Sunrise gli ha insegnato a superare l’iniziale blocco verso il contatto fisico umano ed ora, dopo tanti e tanti mesi di lavoro insieme, Mercurio riesce a rilassarsi e a prendere le coccole,, a chiederle, a sdraiarsi anche su di me rimanendo a prendersi le carezze per molto tempo…molto più di dieci mesi fa. Mi sono resa conto che non è difficile avere un Malamute. Il difficile è esserci al 100%, con il cuore e con la coerenza.

Mercurio vuole stare nel branco umano e con la sorella e non chiede altro di passare la sua vita con noi, vivendo le sue esperienze insieme. Non so dire con precisione quando sono diventata un punto di riferimento per lui. Posso dire che, se qualcosa lo intimidisce, viene fra le mie gambe. Se ha fame, me lo chiede. Se prova gioia, me lo manifesta. Se vuole andare da qualche parte, me lo fa capire e, se è possibile, lo accontento.

Dopo aver imparato a prenderlo, per medicarlo, ho visto un cambiamento in lui. Più passa il tempo, più il nostro legame diventa solido e stretto. Abbiamo ripreso a fare qualche esercizio di educazione con Sunny ed entrambi ne stanno beneficiando. Trovando una nuova serenità interiore, sono riuscita a trasmettere loro il messaggio calmante del esserci per loro, del volerli vicino a me non perché sto dando un ordine ma perché sono felice di averli vicino.

Diventare un punto di riferimento per un Alaskan Malamute è un processo fatto di piccole, piccolissime conseguenze.Il rapporto si rafforza soprattutto quando si guarda l’animale per ciò che è, oltre il mito del nordico e delle cose ataviche. Mercurio è un cane italiano, niente di più. Per me, lui è l’amore animale della mia vita e nient’altro. Lui, insieme a Sunny, sono le due parti del mio cuore. Li considero solo così. Qualsiasi cosa riguardi razza, standard o mitologia al riguardo… mi è lontano anni e anni luce. E Mercurio apprezza e me lo dimostra, ogni giornno.


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