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Estate di Cesare Pavese

Creato il 19 luglio 2015 da Ivanalessia
È riapparsa la donna dagli occhi socchiusie dal corpo raccolto, camminando per strada.Ha guardato diritto tendendo la mano,nell'immobile strada. Ogni cosa è riemersa.
Nell'ímmobile luce dei giorno lontanos'è spezzato il ricordo. La donna ha rialzatola sua semplice fronte, e lo sguardo d'alloraè riapparso. La mano si è tesa alla manoe la stretta angosciosa era quella d'allora.Ogni cosa ha ripreso i colori e la vitaallo sguardo raccolto, alla bocca socchiusa.
È tornata l'angoscia dei giorni lontaniquando tutta un'immobile estate improvvisadi colori e tepori emergeva, agli sguardidi quegli occhi sommessi. È tornata l'angosciache nessuna dolcezza di labbra dischiusepuò lenire. Un immobile cielo s'accogliefreddamente, in quegli occhi.Fra calmo il ricordoalla luce sommessa dei tempo, era un docilemoribondo cui già la finestra s'annebbia e scompare.Si è spezzato il ricordo. La stretta angosciosadella mano leggera ha riacceso i colorie l'estate e i tepori sotto il viviclo cielo.Ma la bocca socchiusa e gli sguardi sommessinon dan vita che a un duro inumano silenzio.

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