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Estratti da "Apologia in difesa dl capitano John Brown", H. D. Thoreau

Creato il 26 novembre 2012 da Fmrt

"Nel suo campo" come qualcuno ha scritto di recente e come io stesso ho sentito dichiarare da lui "non tollerava bestemmie"; a nessun uomo di costumi rilassati era permesso restarvi, tranne che, naturalmente, come prigioniero di guerra. "preferirei" diceva "avere al mio campo il vaiolo, la febbre gialla e il colera tutti assieme, piuttosto che un uomo senza morale...È sbagliato, signore, pensare, come fa il nostro popolo, che i prepotenti siano i migliori combattenti, o che essi siano gli uomini adatti per opporsi a questi sudisti. Datemi uomini di retti princìpi, uomini che hanno rispetto di se stessi, e con una dozzina di costoro io mi opporrò a centinaia di uomini di Buford." Diceva che se qualcuno si offriva di fare il soldato sotto di lui, e subito incominciava a dire cosa avrebbe potuto fare se solo il nemico gli fosse comparso davanti, quell'uomo gli ispirava ben poca fiducia.

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I suoi nemici generalmente non si preoccupavano di cercarlo. Poteva persino entrare in una città nella quale ci fossero più Border Ruffians che uomini degli Stati Liberi e riuscire a combinare qualche affare, senza dilungarsi tanto ma anche senza essere infastidito, data che, diceva "un pugno di uomini non se la sentiva di assalirlo, e un gruppo numeroso non facevano in tempo a metterlo insieme".

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Altri, da vigliacchi, dissero con disprezzo che "aveva gettato via la propria vita". Ma in che modo avevano getto la loro, di vita? - giacchè sarebbero disposti a lodare un uomo che attaccasse da solo una comune banda di ladri o di assassini. Ho sentito un altro chiedere, da vero yankee: "cosa ne guadagnerà?" come se Brown si aspettasse di riempirsi le tasche, con questa impresa. Un tipo del genere non ha che un'idea materiale del guadagno. Se esso non porta a una festa a sorpresa, se lui non ne ricava un nuovo paio di scarpe, o un voto di ringraziamento, deve essere un fallimento. "Ma non ci guadagnerà niente". Ebbene, no, non credo che per venire impiccato guadagnerà dieci centesimi al giorno per tutto l'anno; ma avrò la possibilità di salvare una parte considerevole della propria anima - e che anima! - mentre tu non l'avrai. Certo, tu puoi guadagnare di più con un litro di latte che con un litro di sangue, al tuo mercato, ma non è quello il mercato al quale gli eroi portano il loro sangue.

Persone del genere non sanno che il frutto è come il seme e che, nel mondo morale, quando viene piantato un buon seme, il buon frutto è immancabile, indipendentemente dal fatto che noi lo annaffiamo o lo coltiviamo; che quando si piana, o si seppellisce, un eroe sul campo, spunterà di sicuro una messa di eroi. Si tratta di un seme di tale forza e vitalità, che non chiede il nostro permesso per germogliare.

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Sognamo di paesi stranieri, di altre epoche e razze umane, collocandoli a distanza, nello spazio e nel tempo; ma lasciate che qualche significativo evento, come quello attuale abbia luogo tra di noi, e scopriremo, di frequente, tale distanza e senso di estraneità fra noi e i nostri vicini più prossimi. Sono loro le nostre Austrie, Cine e isole dei mari del Sud. La nostra affollata società diventa immediatamente spaziosa, linda, e di aspetto gradevole - una città di grandi distanze.

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Nel suo caso non vi sono eloquenza oziosa, né discorsi falsi o da neo-eletto, né omaggi all'oppressore. La sua ispiratrice è la verità, ed affinare le sue frasi è la serietà. Poteva permettersi di perdere i suoi fucili Sharp, fino a quando conservava la sua capacità oratoria - un fucile Sharp di portata infintamente più sicura e duratura. E l'Herald di New York riporta la conversazione parola per parola! Non sa di quali parole immortali si è fatta veicolo. Non ho alcuna considerazione per la prontezza mentale di chi, potendo leggere il resoconto di quella conversazione, continua a definire folle il suo protagonista. Essa reca le tracce di una intergrità morale più forte di quella garantita da una disciplina e da un costume di vita ordinari, o da una normale organizzazione di vita.

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"sono in errore quelli che lo considerano un pazzo...egli è freddo, padrone di sé e indomabile, e non si può dire di lui che è stato umano con i suoi prigioneri... E mi ha ispirato una grande fiducia nella sua integrità di uomo sincero. È un fanatico, presuntuoso e verboso ma risoluto, leale, e intelligente. Anche i suoi uomini, quelli sopravvissuti, sono come lui...Il colonnello Washington dice che, nello sfidare il pericolo e la morte, era l'uomo più freddo e risoluto che avesse mai visto. Con accanto un figlio morto, e un altro trapassato da una pallottola, con una mano tastava il polso del figlio morente, e con l'altra teneva il fucile, e intanto dava ordini ai suoi uomini con la massima padronanza di sé, incitandoli a resistere, e a vendere cara la pelle quanto più potessero." Praticamente i primi nordisti che lo schiavista abbia imparato a rispettare!

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Il suo credo individuale era che un uomo ha tutto il diritto di opporsi con la forza allo schiavista, al fine di liberare gli schiavi.

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Unless above himself he canErect himself, how poor a thing is man!

A meno che non sappia ergersi al di sopra di se stesso, che misera cosa è l'uomo!


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