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Etichette alimentari con lo stabilimento di produzione: torna l'obbligo

Creato il 16 settembre 2015 da Informasalus @informasalus

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Etichette alimentari con lo stabilimento di produzione: torna l'obbligo

L'indicazione del sito produttivo torna sulle etichette dei prodotti alimentari. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato lo schema di disegno di legge di delegazione europea che all’art.4 contiene la delega per la reintroduzione nel nostro ordinamento dell’indicazione obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione o confezionamento per i prodotti alimentari e per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento n.1169/2011 in materia di etichettatura.  L’obbligo di indicazione della sede dello stabilimento riguarderà gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano.
“La scomparsa dell’obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione era stata provocata – sottolinea la Coldiretti - dall’entrata in vigore il 13 dicembre 2014 delle norme europee sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori del Reg. UE 1169/2011. Senza l’intervento normativo nazionale sarebbe impossibile riconoscere nel cibo in vendita l’origine dei prodotti agricoli impiegati ed anche il luogo di trasformazione e confezionamento, rendendo di fatto più facile - sottolinea l’associazione - spacciare come italiani prodotti stranieri”.
Secondo Coldiretti, il via libera da parte del Consiglio dei Ministri risponde alle aspettative dell’87% degli italiani che lo avevano chiesto con una consultazione pubblica ma è anche una misura a costo zero che sostiene l’occupazione e la competitività del made in Italy. “Inizia – afferma il presidente dell’associazione Roberto Moncalvo - un percorso di trasparenza che abbiamo fortemente sostenuto con la nostra mobilitazione al Brennero per arrivare al più presto anche all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti i prodotti agricoli ed alimentari che è peraltro la principale richiesta che viene dall’importante consultazione pubblica promossa dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina”.


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