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Etna days: quando l’anno nuovo inizia col botto.

Creato il 08 gennaio 2015 da Masmassi @masmassi_

Lo ammetto, mai avrei pensato o scelto di andare in Sicilia in pieno inverno. Non fosse stato perché quello su Catania era il solo volo abbordabile probabilmente avrei trascorso i primi giorni del 2015 in qualche capitale Europea. Ne ho avuto la riprova continuamente e continuamente dimentico che le scelte più casuali sono le più cariche di sorprese, perciò viva il caso e viva la Sicilia! Appartamento in affitto più che perfetto, brigata da quattro bischeri al primo test pienamente riuscito, luoghi incantevoli. Avevo deciso di impegnarmi al massimo per contenere la mia frenesia; mi sarei concentrato il più possibile sull’ascoltare, il rilassarmi e l’accontentarmi, mettendo da parte la mia instancabile foga di vedere e fare. Sì, avevo deciso che stavolta avrei visto e fatto solo ciò che capitava, senza forzare, per godere il più possibile della compagnia degli altri e del riposo mentale. Ebbene, non ho dovuto fare il minimo sforzo al riguardo: in mio aiuto è arrivata una bella botta di influenza con febbre e mal di gola che mi ha obbligato al freno a mano forzato. Ciò nonostante, oltre alla bella Catania, che abbiamo passeggiato e degustato facendo riecheggiare le nostre risate sulle pareti grigio cenere, siamo riusciti a raggiungere Ortigia, centro storico di Siracusa, e persino le pendici dell’Etna, dove con immenso stupore di tutti ci siamo trovati a scalare la colata lavica del 1992 in barba a freddo, neve e, appunto, febbre. Quattro giorni sereni, di vero stacco, di vero divertimento, accompagnati dalla notoria cortesia e collaborazione di vari personaggi locali fra i quali i nostri padroni di casa, negozianti di intimo ultra ottantenni, anziani beati a passeggio nelle proprie ciabatte, ristoratori dai modi materni, un prete zaino in spalla preso dal volantinaggio, commessi ed artisti dall’instancabile voglia di raccontarsi ed una colonna sonora che fa già parte dei suoni del luogo. La felicità.

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