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Etnicità 32. Il caso: la formazione dell’Ucraina e della Russia (parte 1).

Creato il 23 agosto 2014 da Davide

Qualche ragionamento sulla Russia e l’Ucraina. Per capire la crisi ucraina bisogna rifarsi come al solito alla storia e alla geografia: perciò farò un excursus (scusate se lunghetto) per chiarire le mie opinioni conclusive sull’appartenenza storica dell’area del Donbass e dell’attuale Ucraina orientale abitata dai secessionisti russofoni, se è ‘storicamente’ ucraina oppure no. Il Bacino del Donec, noto anche come Donbass o Donbas, è il bacino dell’omonimo fiume della Russia e dell’Ucraina, il Donec, affluente del Don. È una regione storica, economica e culturale facente parte dell’odierna Ucraina. Si estende in tre oblast dell’est del Paese, di cui due confinanti con la Russia: la parte centrale e settentrionale dell’oblast’ di Donec’k, quella meridionale dell’oblast’ di Luhans’k e l’estremo orientale dell’oblast di Dnipropetrovs’k (il cosiddetto “Donbas occidentale”). La città di Donec’k è considerata la capitale non ufficiale della regione.


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La regione del Dombass

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L'Ucraina

Il toponimo Donbas nasce verso la fine del XIX secolo, quando in tale area furono scoperti numerosi giacimenti di carbone e fu coniato questo termine, derivante dal nome del fiume Donec che vi scorre attraverso, per indicare questa nuova regione carbonifera nella sua interezza. Anche se occasionalmente può essere usato per l’adiacente regione carbonifera russa, il nome Donbass si riferisce di solito all’area attualmente all’interno dell’Ucraina.

PREISTORIA


Dal 4500 a.C. Dalle montagne dei Carpazi alle regioni del Dniester a del Dniepr, con centro nell’odierna Moldavia, fiorì la cultura neolitica Cucuteni-Trypillian. Tale cultura interessava parti sostanziali dell’odierna Ucraina occidentale, parte della Romania, grosso modo da Kiev a nordest a Brazov a sudovest. Nell’età del ferro il territorio ucraino fu abitato da Cimmeri, Sciti e Sarmati. Tra il 700 e il 300 A.C. fu importante il regno di Scizia.

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La Cintura delle Steppe

Bisogna qui notare che l’Ucraina fa parte della Cintura delle Steppe Euroasiatiche (in rosa) che si stende dalla Moldavia alla Siberia cui si aggiunge l’enclave isolata della puszta ungherese. La steppa ha unito economicamente, politicamente e culturalmente Europa, Asia Centrale, Cina, Asia Meridionale e Medio Oriente, attraverso rotte commerciali via terra, tra cui la famosa Via della Seta nei tempi antichi e nel Medioevo e il Ponte di Terra Euroasiatico nell’era moderna. Nei secoli essa è stata patria di imperi nomadi, di confederazioni tribali e antichi stati, come lo Xiongnu, la Scizia, la Cimmeria, la Sarmatia, l’Impero Unno, la Chorasmia, la Transoxiana, la Sogdiana, lo Xianbei e il Khaganato di Göktürk (o Turchi Blu).

I GRECI fondarono alcune colonie sulla sponda settentrionale del Mar Nero, presso le foci dei fiumi e in Crimea. Tali colonie rimasero prosperi centri di scambio per tutto il periodo ellenistico, romano e bizantino. I Goti migrarono nella regione costiera del Mar Nero dalla Svezia saccheggiando le città e soppiantando i vecchi abitanti con cui si fusero. Nel IV secolo d.C. i Goti dominavano una vasta area che andava dal Danubio al Volga e dal Mar Nero al Mar Baltico. Alla fine del IV secolo arrivarono gli Unni che, benché li avessero vinti, accolsero molti goti nei propri ranghi. Nel V e VI secolo i Goti si divisero: i Visigoti divennero alleati dell’Impero Romano, mentre gli Ostrogoti rimasero con gli Unni. Nel 454 d.C. gli ostrogoti si rivoltarono contro gli Unni distruggendo il dominio unno in Europa centrale e orientale, i superstiti unni fuggirono verso il Mar Nero. Gli Ostrogoti con Teodorico conquistarono l’Italia. Malgrado i continui spostamenti un piccolo nucleo di Goti rimase in Crimea dove ancora nel XVI secolo vi era un piccolo gruppo di parlanti goto, il Gotico di Crimea.
Nel VII secolo con il crollo dell’impero Göktürk, le tribù occidentali Göktürk (o Turchi Blù) si divisero in due confederazioni i Bulgari (clan Dulo) e i Cazari (clan Ashina). Tra il 630 – 635 d.C. il territorio orientale dell’Ucraina divenne il centro della Grande Bulgaria o Grande Bulgaria Antica (Παλαιά Μεγάλη Βουλγαρία nelle cronache bizantine, altro nome in bolgar: Onoguria/Onoghuria). Questo era uno Stato bulgaro, fondato dal khan Kubrat, a nord del Caucaso nelle steppe tra il fiume Nistro ed il basso corso del Volga.



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La Grande Bulgaria e le regioni adiacenti nel 650 d.C. circa.

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Nel 670 d.C. i Cazari (o Khazari) disperdono la confederazione dei Bulgari lasciandone tre residui nell’area del Volga (vedi Bulgaria del Volga), sul Mar Nero e sul Danubio. I Cazari erano una confederazione di popolazioni turche seminomadi originarie delle steppe dell’Asia Centrale in cui confluirono elementi iranici, slavi ed i resti dei Goti Orientali di Crimea.
Nel VII secolo i Cazari fondarono il Khaganato di Khazaria nelle regioni più sud-orientali dell’Europa, vicino al Mar Caspio ed al Caucaso. Oltre alla regione oggi chiamata Kazakistan, il khaganato comprendeva anche parti dell’Ucraina, l’Azerbaigian, il sud della Russia e la penisola di Crimea. Intorno al periodo di fondazione del khaganato molti Cazari si convertirono al giudaismo.

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Territori abitati da tribù slave orientali (700 - 850 d.C.)



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Rotte commerciali dei Vareghi

La rotta commerciale dei Vareghi lungo il Volga (in rosso) e la rotta commerciale dai territori Vareghi alla Grecia (in viola). Altre rotte commerciali dei secoli VIII – sono indicate in arancio.

La Rus’ di Kiev


La Rus’ di Kiev fu fondata dai Rus, o Varangi, o Vareghi, nome dato dai greci e dai bizantini ai Vichinghi, che per primi si stabilirono intorno al lago Ladoga e a Novgorod, e poi si spostarono gradualmente verso sud raggiungendo alla fine Kiev circa nel 880 d.C. Il commercio, la pirateria e le attività mercenarie erano i principali interessi dei Vareghi che utilizzavano i sistemi fluviali e portages di Gardariki, (le aree a nord del Mar Nero sono note nelle saghe norrene). Essi controllavano il commercio lungo il Volga (percorso Vareghi – arabi), che collegava il Baltico al Mar Caspio, e la via commerciale del Dnepr (percorso Vareghi – Greci) che portava al Mar Nero e Costantinopoli.
Questi erano legami commerciali di importanza critica a quel tempo, collegando l’Europa medievale con i ricchi e sviluppati califfati arabi e con l’Impero bizantino. La maggior parte delle monete d’argento in Occidente venne da Est tramite tali rotte. Attratti dalla ricchezza di Costantinopoli, i Rus’ Vareghi iniziarono una serie di guerre contro i bizantini, alcune delle quali si conclusero con trattati commerciali vantaggiosi.

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La Rus' di Kiev

La Rus’ di Kiev comprendeva la parte occidentale della moderna Ucraina, la Bielorussia, ma la più grande parte di essa era situata sul territorio della Russia moderna. Secondo la Cronaca Primaria l’elite Rus’ era costituita inizialmente da Vareghi della Scandinavia. Nel corso dei secoli X e XI, essa divenne il più grande e potente stato in Europa. Nei secoli successivi, gettò le basi per l’identità nazionale degli ucraini e russi. Kiev, la capitale della moderna Ucraina, divenne la città più importante della Rus’.

I Vareghi scandinavi successivamente vennero assimilati nella popolazione slava locale e fondarono la prima dinastia Rus, la dinastia Rurik. La Rus’ di Kiev era composta di diversi principati governati da knyazes Rurikid (“principi”). La sede di Kiev, il più prestigioso e influente di tutti i principati, divenne oggetto di molte rivalità tra Rurikids perché era il premio più prezioso nella loro ricerca di potere.
Il termine Russia deriva appunto da Rus’.



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La frammentazione della Rus' di Kiev.

La graduale frammentazione della Rus’ di Kiev iniziò nell’XI secolo dopo la morte di Yaroslav il Saggio. La posizione del Gran Principe di Kiev cominciò a indebolirsi a favore dei clan regionali. Il sistema di successione non molto pratico (Rota), che assegnava la successione al membro più vecchio della dinastia regnante, scatenò faide familiari e lotte fratricide. La più importante di esse fu quella tra i tre figli di Yaroslav in cui il gran principe di Kiev fu costretto da un’insurrezione a fuggire e a chiedere aiuto ai polacchi che così entrano per la prima volta come potenza militare nella storia ucraina. Il declino di Bisanzio, il principale partner commerciale dei Rus’, segnò anche l’inizio del declino dei Rus di Kiev. Nel 1132 Yaropolk di Kiev, invece di focalizzarsi nel conflitto contro la repubblica di Novgorod, si concentrò sulla minaccia esterna dei Cumani alimentando i conflitti interni. Le Crociate spostarono completamente l’asse delle vie commerciali verso il Medio Oriente, la IV crociata e il sacco di Bisanzio rese il bacino del Dniepr marginale. A ciò si aggiunse la conquista del Baltico da parte dei Cavalieri Teutonici e le loro avanzata verso Novgorod, che chiuse il tratto nord delle vie commerciali Rus’.

La frammentazione della Rus’ di Kiev portò i vari staterelli che cominciarono a sviluppare una politica propria. Nel Nordest della Rus’ di Kiev gli slavi della regione kievana colonizzarono, a spese dei popoli finnici che la abitavano, la regione che poi divenne il Granducato di Moscovia: La città di Rostov, il principale centro del Nordest, fu soppiantata da Suzdal e poi da Vladimir che divenne la capitale della regione come Suzdal-Vladimir. Questo principato divenne sempre più importante a discapito di Kiev tanto che il principe Bogolyubskiy saccheggiò Kiev nel 1169 proclamandosi Gran Principe e asserendo la sua supremazia sulla Rus’. Nel 1199 il metropolita ortodosso di Kiev spostò il suo seggio da Kiev a Vladimir-Suzdal.

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La confederazione Cumano-Kipčaki


I Cumani, il cui nome significa Gialli ovvero Biondi, erano un popolo nomade delle steppe di lingua turca e facevano parte della confederazione Cumano-Kipčaki, creandone l’ala occidentale. Formidabili guerrieri delle steppe essi entrarono nelle steppe della Russia meridionale nel’XI secolo assaltando l’impero Bizantino e avanzarono a occidente fino all’Ungheria e alla Bulgaria dove alcuni gruppi si stanziarono dando origine a importanti casate (tra cui quella di Vlach in Romania e dei Bessarabi in Valacchia). I Cumani diedero vita a una federazione che si stendeva dal Danubio al Kazakistan. Essi interagirono anche con Venezia con cui commerciarono. Divenuti la potenza commerciale del Mar Nero essi imposero la loro lingua come lingua franca che venne adottata dagli ebrei karaiti e dalle comunità armene della Crimea che la parlano ancora. I Cumani crearono inoltre una potente casta di guerrieri, i Mamelucchi e fondarono il Sultanato mamelucco del Cairo. In Russia i Cumani si scontrarono con i Rus’, sconfiggendoli più volte (famoso il Canto per la Schiera di Igor, poema epico russo sulla sconfitta del principe di Novgorod-Seversk, Igor Svyatoslavich). L’attrito tra i Rus e i Cumani continuò finché da est non giunse un più potente invasore che spazzò via i Cumani: i Mongoli di Gengis Khan guidati dai generali Jebe e Subutai.

L’Orda d’Oro


I Mongoli attraversarono il Caucaso inseguendo Muhammad II, scià dell’Impero Corasmio, e incontrarono e sconfissero i Cumani nella Subcaucasia nel 1220. L’arrivo dei Mongoli spinse i Cumani, gli Alani, i Bulgari del Volga e i Rus’ ad allearsi, ma essi vennero sconfitti nel 1223. Nel 1235 – 41 il gran Kahn Ogotai, successore di Gengis Kahn, ordinò a Batu, che in precedenza aveva diretto la conquista della penisola di Crimea, l’invasione dell’Europa. L’esercito forte di 130.000 uomini attraversò il Volga e invase la Bulgaria del Volga nel 1236. Ci volle solo un anno per estinguere la resistenza dei Bulgari del Volga, dei Cumani e degli Alani.
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L'Orda d'Oro


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II invasione mongola in Europa 1237 – 42

Nel novembre 1237 Batu Khan inviò i suoi emissari alla corte di Yuri II di Vladimir e chiese la sua sottomissione. L’orda assediò la capitale Vladimir-Suzdal 4 febbraio 1238 e la rase al suolo. Le uniche grandi città sfuggite alla distruzione furono Smolensk, che accettò di rendere omaggio ai mongoli, e Novgorod con Pskov, che non furono raggiunte a causa della notevole distanza e delle paludi. Nell’estate del 1238, Batu Khan devastò la Crimea, la Mordovia e le steppe Cumani-Kipchak. Nel dicembre 1240 i mongoli presero Kiev. I Principati ruteni divennero vassalli dell’impero mongolo. I profughi Cumani si rifugiarono nel Regno d’Ungheria e, al loro inseguimento, i mongoli invasero l’Europa centrale con tre orde. L’orda settentrionale conquistò la Polonia, sconfiggendo una forza combinata sotto Enrico II il Pio, duca di Slesia e il Gran Maestro dell’Ordine Teutonico a Legnica. L’orda meridionale attraversò i Carpazi, e quella centrale seguì il corso del Danubio. Gli eserciti mongoli spazzarono le pianure dell’Ungheria, e nella primavera del 1242 estesero il loro controllo fino all’Austria e alla Dalmazia invadendo la Serbia (valle della Morava) fino ad arrivare alla Croazia e all’Istria. Nel 1241 per la prima volta l’esercito mongolo venne fermato a Olomouc in Moravia e fu costretto a ritirarsi in Ungheria. Le armate meridionali intanto trionfavano in Transilvania e sottomettevano i Valacchi. La morte del Gran Kahn Ogotai nel 1241 fermò le armate mongole. La successiva lotta per il potere e il titolo di Gran Kahn coinvolse i principi Rus’.
Güyük, il Gran Kahn eletto, nemico giurato di Batu, accolse benevolmente Alexander Nevsky e Andrey II. Andrey ottenne il trono a Vladimir-Suzdal, mentre Alexander Nevsky quello della Russia meridionale. Nel 1248 Güyük morì lasciando campo libero a Batu. Interessato al controllo e dominio delle sue conquiste nelle steppe russe Batu organizzò la nomina del nipote Möngke come Gran Khan e questi in cambio lasciò allo zio i territori occidentali dell’impero conquistati dall’Orda d’Oro.
Pensando che Batu non fosse in grado di intervenire, il Gran Principe Andrey II si alleò con i principi ribelli della Rus’, contro i Mongoli. Batu inviò una spedizione punitiva che costrinse Andrey a riparare in Svezia. Udendo queste notizie i Cavalieri di Livonia (regione baltica che si estende attorno al Golfo di Riga, compresa tra l’Estonia a nord e la Lettonia a sud) fermarono la loro marcia verso Novgorod e Pskov. Grazie alla sua amicizia con Sartaq, figlio di Batu e suo successore a capo dell’Orda d’Oro, Alexander Nevsky riuscì a farsi nominare Gran Principe di Vladimir (vale a dire, il sovrano supremo russo) da Batu nel 1252. Nel 1256 Andrey si recò a Sarai, la capitale dell’Orda d’Oro, a chiedere perdono per il suo infedeltà, ottenendolo.
Dopo la morte di Batu, nel 1256, il Khaganato dell’Orda d’Oro rimase nelle mani di Sartaq e di Berke, fratello di Batu. Berke, che si era convertito all’Islam, trasformò il Khaganato dell’Orda d’Oro in una entità indipendente dal Khaganato con capitale Karacorum dove risiedeva il Gran Khan di tutti i mongoli. Fortunatamente per l’Europa, Berke non condivideva l’interesse di Batu a conquistarla, tuttavia chiese la sottomissione del re ungherese Béla IV e marciò contro Lituania e Polonia nel 1259 (sacco di Lublino). Il suo assalto alla Prussia nel 1259-1260 inflisse pesanti perdite ai Cavalieri Teutonici. I lituani nel 1260 erano, anch’essi, tributari dei mongoli. Belke ordinò anche dei raids contro la Bulgaria e la Tracia bizantina, imponendo una specie di tributo a Bisanzio. La conversione di Belke all’Islam (e con lui quella dell’Orda Blu) fu anche causa della definitiva rottura tra l’Orda d’Oro e il Gran Kahn in Cina divenuto ormai la Dinastia Yuan.
Di tutti i khaganati, l’Orda d’Oro fu quello che governò più a lungo. Molto tempo dopo l’espulsione della dinastia Yuan dalla Cina, e la caduta dell’Ilkhanato in Persia e Medio Oriente, i discendenti di Batu Khan continuarono a governare le steppe in quella che oggi sono l’Ucraina, la Russia e il Kazakistan. Dopo la morte di Batu Khan nel 1255, la prosperità della sua dinastia durò per un intero secolo, fino al 1359.

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Frammentazione dell'Orda d'oro

La potenza militare del Orda come entità indipendente raggiunse il picco durante il regno di Uzbeg (1312-1341), che adottò l’Islam. Il territorio dell’Orda d’Oro includeva la maggior parte dell’Europa orientale dagli Urali alla riva destra del Danubio, e si estendeva in profondità nella Siberia orientale. Nel sud, il territorio era delimitato dal Mar Nero, dalle montagne del Caucaso, e dai territori della dinastia mongola conosciuta come il Ilkhanato di Persia.
Dopo il 1359 cominciarono violenti disordini politici.
Subito dopo il 1396, con l’invasione di Tamerlano, l’Orda d’Oro si frammentò in piccoli khaganati tartari con sempre meno potere. All’inizio del XV secolo l’Orda cominciò a cadere a pezzi. Nel 1433 veniva indicata semplicemente come la Grande Orda composta da numerosi khaganati, prevalentemente di lingua turca. Queste lotte interne consentirono allo stato settentrionale vassallo di Moscovia di liberarsi del “giogo tataro” nella battaglia sul fiume Ugra del 1480.

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L'Europa orientale nel 1400


Il Khaganato di Crimea e il Khaganato kazako, gli ultimi resti dell’Orda d’Oro, persistettero fino al 1783 e 1847, rispettivamente.

Nota
molte mappe sono prese dal sito http://talkingpointsmemo.com/cafe/22-maps-that-explain-the-centuries-long-conflict-in-the-ukraine


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