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Etnicità 35. Il caso Ucraina: E’ sempre per l’energia – Il (parte 4)

Creato il 08 settembre 2014 da Davide

Per capire meglio la questione ucraina, soprattutto per capire come mai un presidente inetto come Obama (pensate alla Libia post-Gheddafi, o alla Siria) mostri la faccia feroce nei confronti della Russia a proposito della questione ucraina, bisogna come al solito guardare all’energia. Uno infatti si potrebbe chiedere perché non solo non si permetta l’autodeterminazione di regioni che sono sempre state russe dal 1400 circa, ma fin dal golpe di Piazza Indipendenza (Maidan) non si sia preso in considerazione da parte dei nuovi “principi” dell’Ucraina la possibilità di una larga autonomia (tipo quella che ha l’Alto Adige/SudTirol in Italia, o la Catalogna, o la Scozia, o il Quebec). Va bene essere nazionalisti, ma siamo nel terzo millennio e l’Occidente, cui l’Ucraina arancione aspira, si dichiara civilizzato.
Ora come l’Italia mostrò i muscoli negli anni Cinquanta e Sessanta in Alto Adige/Sud Tirol per via del cosiddetto “oro azzurro”, ovvero l’acqua per le centrali idroelettriche che dovevano far marciare le fabbriche del nord (dighe idroelettriche che la popolazione non voleva), anche il governo di Kiev non ha intenzione di lasciare la minima autonomia al Donbass perché la regione non solo è ricca di shale gas (gas da scisto), ma anche perché si è già venduta lo sfruttamento dei i giacimenti gassiferi.

Etnicità 35. Il caso Ucraina: E’ sempre per l’energia – Il (parte 4)

Stime di shale gas nell'Europa orientale


Etnicità 35. Il caso Ucraina: E’ sempre per l’energia – Il (parte 4)

Multinazionali partecipanti alle gare per lo shale gas in Ucraina


Si è scoperto infatti che il bacino del Dniepr-Donets è uno delle regioni più ricche di petrolio e gas dell’Ucraina per un valore pari al 92% della produzione ucraina e, secondo l’EIA (US Energy Information Administration), può possedere 42 tcf (trilioni di piedi cubici, unità di misura dell’industria del petrolio e del gas) di risorse di shale gas tecnicamente convertibili da 197 tcf di shale gas stimato sul posto. Secondo la EIA lo sfruttamento di queste risorse non solo renderebbe l’Ucraina indipendente energeticamente, ma se sfruttato da “industrie amiche” renderebbe “inutile” il petrolio mediorientale, una materia prima troppo politicamente costosa per gli USA il che giustificherebbe anche lo strano disinteresse dell’amministrazione Obama per il Medio Oriente. Un Medio Oriente in preda alle convulsioni dell’Islam fanatico renderebbe difficile l’approvvigionamento di petrolio da parte della Cina, sempre assetata di energia, o dell’India e in genere da parte dei BRICS (Russia esclusa), ma non creerebbe gravi problemi energetici agli USA che, col 2015, grazie allo shale gas, raggiungeranno l’indipendenza energetica e che possono sempre contare sulla buona vecchia politica “copertura militare vs energia” nei confronti dei paesi dell’est europeo. Un ulteriore bonus sarebbe che le nuove fonti energetiche dello shale gas, che potrebbero rifornire l’industria europea, rimarrebbero in mano americana.
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Shale gas in Ucraina


Questo scenario politico-energetico acquista spessore quando scopriamo che la Burisma Holdings, il più grande produttore di gas dell’Ucraina ha appena “assunto” come assistente legale R. Hunter Biden, presidente del Board of the World Food Programme U.S.A., insieme con la più grande organizzazione umanitaria del mondo, the United Nations World Food Programme, ma soprattutto figlio di Joe Biden, attuale vicepresidente degli USA.
In poche parole l’Ucraina (o meglio coloro che hanno spinto per il colpo di Stato di Piazza Indipendenza/Maidan) ha deciso di non permettere che una crisi (inscenata o no) o guerra civile vada sprecata, e mentre la lotta infuria tutt’intorno, i residenti locali raccontano come soldati ucraini stiano aiutando a installare impianti per produzione di shale gas nel Donbass in particolare presso la città di Slavyansk, che è stata bombardata e presa a cannonate negli ultimi tre mesi precedenti, (http://en.itar-tass.com/world/742366). Qual è ragione per questa fretta? In tempo di pace, il processo potrebbe durare molti anni, durante i quali l’Europa sarebbe sotto la dittatura energetica di Putin. Ma, metteteci di mezzo una guerra civile, e pochi noteranno e ancor meno si preoccuperanno del fatto che un processo che avrebbe dovuto durare quasi un decennio, se non di più, dovendo negoziare con le obiezioni popolari al fracking, può invece essere completato in mesi!
“I civili protetti dall’esercito ucraino si stanno preparando per installare impianti di perforazione. Altre attrezzature vengono portate in loco”, ha annunciato la Burisma, aggiungendo che i militari stanno accerchiando la futura area di estrazione. La Burisma infatti ha i diritti per sfruttare i campi di shale gas della bacino del Dniepr-Donetsk dell’est Ucraina.
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Le regioni insorte in Ucraina


La gente di Slavyansk, che si trova nel cuore del giacimento di shale gas di Yzovka, aveva organizzato numerose azioni di protesta in passato contro il progetto. Essi avrebbero anche voluto chiedere un referendum su questo tema. Gli ambientalisti erano particolarmente preoccupati delle conseguenze dell’hydrofraking, un metodo utilizzato per l’estrazione del gas di scisto, che implica l’uso di agenti chimici. Poiché Repubblica Ceca, Olanda, Francia e Germania hanno proclamato una moratoria sullo sfruttamento dello shale gas, si può dire che l’Ucraina è potenzialmente l’ultimo posto rimasto in Europa con una notevole quantità di gas di scisto e nessun divieto di perforazione, un fatto molto prezioso per coloro che vogliono sviluppare una delle principali fonti di shale gas, una fonte che ridurrebbe la dipendenza dell’Europa dal gas russo. Non è un caso forse che Olanda e Gran Bretagna, i paesi più assatanati nel puntare l’indice contro gli indipendentisti nel dramma dell’abbattimento dell’aereo malaysiano, siano anche la base della Shell che nel maggio 2012 vinse la gara per l’appalto dello sfruttamento dei giacimenti di Yuzovka.
Che la partita sullo shale gas sia di primaria importanza per gli USA, si può vedere sia dalla rabbia per il tentennamento europeo sia dai progetti per un nuovo mini colpo di stato come è stato smascherato dal Financial Times (alcuni estratti sono qui: http://www.zerohedge.com/news/2014-02-06/fuck-eu-us-state-department-blasts-europe-revealed-alleged-mastermind-behind-ukraine ). Dalla telefonata si evince non solo che l’uomo degli Usa è Yatsenyuk, ma che la loro punta di diamante sono Vitali Klitschko, leader dell’UDAR, un partito liberale di centrodestra, e Oleh Tyahnybo, il leader del gruppo ultranazionalista Svoboda, nato come Partito Social-Nazionale dell’Ucraina il cui simbolo è la Wolfsangel Rune, su cui torneremo.
La guerra per l’energia fa luce anche sulla singolare inflessibilità di USA ed UE rispetto al ritorno della Crimea alla madrepatria russa. Alcuni pensavano che fosse soprattutto una questione militare viste le basi della marina russa a Sevastopoli, ma anche i giacimenti del Mar Nero giocano un fattore decisivo.
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I giacimenti nel Mar Nero


Un consorzio guidato da compagnie petrolifere internazionali (IOC), ExxonMobil e Shell, con il contributo di OMV Petrom (OMV) provenienti dalla Romania e l’Ucraina National Oil Company Nadra Ukrainy è stato selezionato dal governo ucraino per sfruttare il giacimento di gas naturale Skifska nella piattaforma continentale ucraina del Mar Nero.
Nel maggio 2012, il governo ucraino aveva già scelto due importanti aziende, la Shell in collaborazione con la Chevron Corporation (Chevron) per esplorare e sviluppare due grandi prospezioni onshore di giacimenti di gas di scisto.
Nel giugno 2012, Kiev emise bandi di gara per le compagnie petrolifere internazionali per l’esplorazione e lo sviluppo dei due giacimenti offshore di gas naturale Skifska e Foroska situati in piattaforma continentale ucraina. Nel settembre 2012, la Shell e la locale Ukrgazvydobuvannia prevedevano di iniziare la perforazione del primo pozzo di saggio nel quadrante Pervomaysky della regione di Kharkiv con l’accordo che salute, sicurezza e condizioni ambientali del sito dovessero soddisfare i requisiti della Shell. Tutte queste iniziative sono parte della politica dell’Ucraina di diversificare il proprio portafoglio di approvvigionamento di energia al di fuori della Russia, una dipendenza che regolarmente provoca tensioni politiche tra i due paesi e alcuni danni collaterali in Europa occidentale.

Qualche nota sulla destra nazionalista ucraina


Settore Destro

(pravý / Pravyy Sektor) è un partito politico nazionalista ucraino che ha avuto origine nel novembre 2013 come una confederazione paramilitare durante le proteste Euromaidan a Kiev, dove ha fornito supporto logistico e di leadership tattica. Gruppi fondatori sono Trident (Tryzub), guidato da Dmytro Yarosh e Andriy Tarasenko e Assemblea Nazionale Ucraina o National Self-Defense (UNA-UNSO), una formazione politica paramilitare. Altri gruppi fondatori sono i Patrioti dell’Ucraina, il Partito Social-Nazionale, il Martello Bianco, e il Carpazi Sich.
Martello Bianco fu espulso marzo 2014.
Scontri a Piazza Indipendenza (Euromaidan)

Scontri a Piazza Indipendenza (Euromaidan)


Il gruppo è stato caratterizzato dai media internazionali come destra, di estrema destra, nazionalista, o ultranazionalista, da alcuni come nazionalista radicale, neofascista, o neo-nazista. Settore Destro si costituì a fine novembre 2013 come una confederazione di ultras tifosi di calcio e gruppi della destra nazionalista o neofascisti: Patrioti dell’Ucraina (Andriy Belitsky), l’Assemblea sociale-nazionale, Trident (Dmytro Yarosh), UNA-UNSO (Yuriy Shukhevych), Martello Bianco, e Carpazi Sich. L’organizzazione si considera all’interno della tradizione di partigiani ucraini, come l’Esercito Insurrezionale Ucraino, che combatté nella seconda guerra mondiale contro l’Unione Sovietica e sia a favore che contro l’Asse. Dmitro Yarosh, il leader di Settore Destro, ha addestrato nazionalisti armati in esercitazioni militari fin dal crollo dell’Unione Sovietica. Il co-fondatore, Andriy Tarasenko, disse in un’intervista all’agenzia di stampa LIGA, nel gennaio 2014, che la maggior parte dei partecipanti erano “cittadini comuni non collegati a nessun organizzazione“.

Settore Destro riceve alcuni finanziamenti dalla diaspora ucraina. Il New York Times ha scritto che Settore Destro, (‘una coalizione di ultranazionalista e in alcuni casi con organizzazioni neo-naziste al suo interno,’) ha tentato di prendere le distanze dall’antisemitismo, citando l’impegno di Yarosh di combattere il razzismo in Ucraina. Secondo il tedesco Spiegel online, Dmytro Yarosh ha dichiarato che l’antisemitismo non è una parte dell’ideologia di Settore Destro, anche se lui stesso ha scritto un libro in cui si chiede,

mi chiedo come avviene che la maggior parte dei miliardari in Ucraina siano ebrei?

Tuttavia Il gruppo ha partecipato a manifestazioni in sostegno di Israele, nella città di Dnipropetrovsk il 28 luglio 2014, dicendo:

Noi, come Israele, impariamo l’unità; imparare ad amare e difendere il loro paese, in guerra con il nemico più atroce e vile – il terrorismo.

Settore Destro è l’unico gruppo attivista ucraino che si oppone l’adesione all’Unione Europea. Esso vede l’UE come un “oppressore” delle nazioni europee. Fonti accademiche e dei media hanno descritto due dei gruppi costituenti di Settore Destro come neofascisti e neonazisti. A proposito vale la pena di guardare il seguente reportage della BC: Neo-Nazi threat in new Ukraine: NEWSNIGHT
I gruppi componenti di Settore Destro sono:

La

Assemblea Social-Nazionale Ucraina

(SNA),
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Membri della Assemblea Social-Nazionale Ucraina SNA


fondata nel 2008, è un insieme di organizzazioni e di gruppi radicali ultra-nazionalisti e neo-nazisti, che condividono l’ideologia social-nazionale e concordano per la costruzione di uno stato sociale-nazionale in Ucraina. Si trova all’estrema destra della scena politica ucraina e si è costruita attorno ai “Patrioti dell’Ucraina“. Alla fine di novembre del 2013 sia del S.N.A. e i “Patrioti dell’Ucraina” entrarono in un’associazione con diversi altri gruppi di estrema destra ucraini che portò alla formazione di Settore Destro. La S.N.A. è anche segnalata per essere vicino a Svoboda, e a Yuriy Zbitnyev, il leader del partito politico nazionalista “Nova Syla” (Forza Nuova). Nel corso del 2014 la rivoluzione ucraina, i militanti della SNA e dei “Patrioti di Ucraina” furono in prima linea degli scontri di piazza a Kiev. Secondo Igor Krivoruchko, il leader del SNA di Kiev, i suoi membri iniziarono gli scontri con la polizia vicino al Presidential Administration Building (Kiev) e avviarono le rivolte di Hrushevskoho Street. Il 18 febbraio 2014 sequestrato e bruciarono l’ufficio centrale del partito di governo – il Partito delle Regioni – a Kiev. Nel mese di marzo 2014 la Assemblea Social-Nazionale creò un gruppo di volontari armati il Battaglione Azov. Nel maggio 2014, Kiev concesse al Battaglione Azov status ufficiale e cominciò a rifornirlo di armi.

Il

Partito Social-Nazionale di Ucraina

(SNPU)
la WolfsAngel Runa

La WolfsAngel Runa e gli emblemi di SNPD e di Svoboda


è un gruppo politico di estrema destra fondato nel 1991 a Lviv, ma registrato solo nel 1995. Il nome faceva esplicito riferimento al Partito nazionalsocialista di Hitler (spesso evocato col segno 88 che letto dà HH ovvero Heil Hitler) e aveva come simbolo le lettere N e I intrecciate da “Idea Natsii” (Idea di Nazione). L’intreccio tuttavia riprendeva esattamente la Wolfsangel runa che era l’emblema della divisione SS Das Reich del Terzo Reich.
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Panzer della 2a divisione SS Das Reich con l''insegna della runa WolfsAngel


Il SNPU creò un braccio paramilitare chiamato Patrioti dell’Ucraina nel 1999 come associazione di sostegno per le Forze Armate Ucraine. L’associazione paramilitare fu sciolta nel 2004 durante la ristrutturazione del SNPU e ricomparve nel 2005 a sua volta ristrutturata. Nel 2004 il partito si riaggregò sotto il nome di Svoboda, di cui tre membri oggi hanno posizioni di prestigio nel governo ucraino. Svoboda tagliò ufficialmente l’associazione col SNPU nel 2007, ma le due organizzazioni rimangono informalmente legate. Il presidente di Svoboda, Oleh Tjahnybok, dichiarò nel 2004 in occasione dell’anniversario del OUN che questa organizzazione era gloriosa per aver combattuto “

Moscoviti, tedeschi, ebrei e altra feccia che volevano prendersi il nostro stato ucraino” (cfr: Rudling, Per Anders, Ruth Wodak and John E. Richardson, ed. The Return of the Ukrainian Far Right: The Case of VO Svoboda. New York: Routledge. pp.229–247).

Il SNPU è una organizzazione neonazista, con teorie razziste, nazionaliste, militariste e autoritarie. Esso è strettamente associata con i Patrioti dell’Ucraina.
I Patrioti dell’Ucraina è un’organizzazione nazionalista ucraina con convinzioni politiche razziste e neo-naziste, attiva principalmente in Ucraina orientale, dove ha organizzato attacchi contro gli stranieri e gli studenti internazionali. Essa costituisce un’ala paramilitare dell’Assemblea Social-Nazionale Ucraina (SNA), un insieme di organizzazioni e gruppi neonazisti fondato nel 2008, che condividono l’ideologia social-nazionale e concordano per la costruzione di uno stato social-nazionale in Ucraina. Sia i Patrioti dell’Ucraina che lo SNA si impegnano nella violenza politica contro le minoranze e gli oppositori politici. Il leader di Patrioti dell’Ucraina e dell’Assemblea Social-Nationale è Andriy Belitsky.

L’Assemblea Nazionale Ucraina – Ucrainian National Self-Defense

(UNA-UNSO)
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Euromaidan con le bandiere dell'UNA-UNSO


è un’organizzazione politica ucraina percepita come di estrema destra in Ucraina e all’estero. Fu fondata da veterani della guerra sovietica in Afganistan come reazione alla creazione del Comitato Statale sullo Stato di Emergenza sorto a Mosca (noto anche la Gang degli Otto che tentò il colpo di stato contro Gorbaciov nel 1991). Essa ha agito come ala (partito) politico legale dell’organizzazione, e il 22 maggio 2014 si è fusa all’interno di Settore Destro, ma l’UNA-UNSO continua a operare in modo indipendente. UNA-UNSO è anche segnalato per avere stretti legami con il Partito nazional-democratico tedesco (NDP). Fin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 i membri para-militari di attacco UNA-UNSO sono stati dietro ogni rivolta contro l’influenza russa. L’unico filo di collegamento nelle loro campagne violente è sempre anti-Russia. L’organizzazione, secondo fonti di veterani dell’intelligence USA, fa parte di una organizzazione segreta NATO “GLADIO“, e non è un gruppo nazionalista Ucraino come ritratto nei media.
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emblema dell'UNA-UNSO


Secondo queste fonti, i membri dell’UNA-UNSO sono stati coinvolti (notizia confermata ufficialmente) negli eventi lituani nel inverno del 1991, nel colpo di stato sovietico dell’estate 1991, nella guerra per la Repubblica Pridnister del 1992, nella Guerra anti-Mosca in Abkhazia nel 1993, nella guerra cecena, nella campagna in Kosovo contro i serbi, e l’8 agosto 2008 nella guerra in Georgia. Secondo questi rapporti, para-militari UNA-UNSO sono stati coinvolti in ogni guerra “sporca” della NATO nel periodo post-guerra fredda, sempre nel campo pro NATO.

Queste persone sono i mercenari utilizzati in tutto il mondo per combattere la sporca guerra della NATO, e per inquadrare la Russia, perché questo gruppo finge di essere parte delle forze speciali russe. Questi sono i “cattivi ragazzi”, dimenticate i nazionalisti da vetrina, questi sono gli uomini dietro i fucili da cecchino [di Piazza Indipendenza, ndr].

sottolineano le stesse fonti di veterani dell’intelligence USA.

Tryzub

(Tridente)
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Dmytro Yarosh leader di Tryzub e attuale leader di Settore Destro.


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Emblema di Tryzub


è una organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra fondata nel 1993 dal Congresso dei Nazionalisti Ucraini. Il nome “Tryzub” (“Тризуб”) è il nome dello stemma dell’Ucraina, dove la forma anteriore assomiglia a un tridente. Mentre in Ucraina vi è il termine speciale “тризубець” per un tridente di per sé, la forma sullo stemma è specificatamente chiamato con un termine derivato “тризуб”. La differenza tra “тризубець” e “тризуб” non è completamente traducibile, tuttavia assomiglia a una forma intermedia tra un tridente e una Trishula. Mentre il primo è più profano, la seconda è più intrinsecamente collegata con il simbolismo. Il logo organizzazione è composto dalla descrizione ufficiale di “spada di Cristo e la trysub, come quella dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini”.
Il suo nome completo è Organizzazione Completamente Ucraina (All-Ukrainian) Stepan Bandera Tryzub” e afferma che il suo obiettivo principale è quello di creare lo Stato Unito Ucraino Indipendente. Secondo Tryzub, i nemici per raggiungere questo obiettivo sono

L’imperialismo e lo sciovinismo, il fascismo e il comunismo, il cosmopolitismo e lo pseudo-nazionalismo, il totalitarismo e l’anarchia, il male che cerca di parassitare il sudore e il sangue di ucraini

Tryzub divenne la base per la formazione di Settore Destro.

Sich

(Carpathian Sich, Карпатська Січ)
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Manifesto per il reclutamento del Sich


è un
gruppo cosacco di estrema destra della Transcarpazia che si ricollega allo storico Carpathian Sich.
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Formazioni del Sich nel 1939


Il Carpathian Sich venne costituito nel novembre 1938 sotto Avgustyn Voloshyn, il primo ministro moderato nazionalista ucraino della Regione Autonoma della Pre-Carpazia all’interno Cecoslovacchia. Anche se i leader del Sich erano nazionalisti ucraini locali della Trans-Carpazia, la maggior parte delle sue forze consisteva di attivisti ucraini che avevano attraversato le montagne della Galizia. In opposizione al governo cecoslovacco, il Sich cominciò a terrorizzare i filo-Russi locali ed gli ebrei. Nel settembre del 1939, 600 veterani del Sich furono autorizzati dai servizi segreti tedeschi (l’Abwehr) a formare una unità di combattimento della forza di un battaglione che partecipò all’invasione tedesca della Polonia.

L’

Organizzazione Nazionale Ucraina

(OUN),
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Manifestanti con bandiere del OUM e di Svoboda


come si è visto, nacque nel 1929 nell’Ucraina occidentale. Dopo il 1945 l’OUN continuò a combattere i sovietici unendosi alle organizzazioni anticomuniste polacche, cubane e vietnamite. Con la caduta del comunismo l’OUN riprese l’attività in Ucraina.
Considerando che i gruppi di estrema destra facenti parte di Euromaidan erano piuttosto espliciti come si evince dalle numerose foto scattate in quei giorni, la minimizzazione fatta dai media e dai governi occidentali che presentavano gli elementi di estrema destra come minoritari e agenti provocatori è particolarmente grave.
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Dimostranti a Euromaidan

I gruppi paramilitari e i battaglioni internazionali nell’esercito ucraino: il caso del Battaglione Azov.

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Quando le elezioni portarono al potere Poroshenko e diedero un risultato sfavorevole ai gruppi dell’estrema destra ucraina la UE tirò un sospiro di sollievo, ma era giustificato quel sospiro? La destra neonazista Ucraina aveva davvero intenzione di avere un successo politico in elezioni democratiche o aveva più ambiziose intenzioni ovvero di prendere possesso delle effettive chiavi del potere? Analizzando la guerra in Ucraina contro le regioni di Donesk e Lughansk possiamo vedere come l’esercito regolare ucraino faccia sempre più ricorso a gruppi di miliziani, un fatto sconcertante per un esercito regolare.

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Formazione del Battaglione Azov


I gruppi paramilitari inquadrati nell’esercito ucraino sono designati come Battaglioni di Difesa Territoriale e, in generale, derivano il loro nome dalla zona da cui proviene la maggior parte delle loro reclute. La maggior parte delle unità rientrano sotto il comando del Ministero dell’Interno e del Ministero della Difesa, tuttavia la maggior parte dei battaglioni è ampiamente autonoma, finanziata con fondi provenienti da vari donatori, e sono uniti dal principio di voler conservare una Ucraina unita e scacciare gli insorti russi. Questi battaglioni non vanno confusi con le unità “Omega“, “Jaguar” o “Bars“, che sono nomi di unità delle forze speciali ucraine. Mentre le unità delle forze speciali sono tutte le forze regolari del Ministero dell’Interno dell’Ucraina, i battaglioni di difesa territoriali sono formati da vari volontari che non sono tenuti ad avere una formazione militare prima di aderire. Più di 5.600 volontari hanno aderito in tutta l’Ucraina al fine di combattere i separatisti russi.
Tra i Battaglioni di Difesa Territoriale i più famosi sono il battaglione Dnipro, il Battaglione Donbas (il primo battaglione a formarsi e dipende dal Ministero dell’Interno), il battaglione Donetsk e il battaglione Azov (una lista dei battaglioni si può trovare qui (http://en.wikipedia.org/wiki/Territorial_defense_battalion_(Ukraine)).
Il battaglione Azov (Батальйон «Азов») è una battaglione paramilitare parte dei Battaglioni di Difesa Territoriale ucraini, unità di volontari della Guardia Nazionale, gestita dal Ministero degli Affari Interni dell’Ucraina. Il battaglione ha sede a Mariupol nella regione costiera del Mar d’Azov. Il comandante di battaglione è Andriy Biletsky, leader dei gruppi politici social-nazionalisti Partito Social-Nazionale (SNPU) e Patrioti dell’Ucraina. Bisogna sottolineare che la compagnia di polizia speciale del Ministero degli Affari Interni è guidata da Volodymyr Shpara, leader sia dei Patrioti dell’Ucraina di Vasylkiv sia del gruppo di Settore Destro di Vasylkiv nella regione di Kiev.
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Membro del Battaglione Azov


Gli uomini del battaglione Azov usano il neo-nazista Wolfsangel (Hook del Lupo) come simbolo sul loro stendardo e membri del battaglione sono apertamente suprematisti bianchi e anti-semiti; molti giornalisti li definiscono apertamente neo-nazisti, un fatto negato dal governo ucraino.
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l'emblema del battaglione Azov


Personalmente, io sono un nazista“, ha detto ‘Phantom’, 23, e ha aggiunto “Abbiamo un’idea: per liberare la nostra terra dai terroristi.” Il governo Ucraino è impenitente sull’uso dei neonazisti. “La cosa più importante è il loro spirito e il loro desiderio di fare l’Ucraina libera e indipendente”, ha dichiarato Anton Gerashchenko, consigliere di Arsen Avakov, il ministro degli interni. “Una persona che prende un’arma nelle sue mani e va a difendere la sua patria è un eroe. E le sue opinioni politiche sono affar suo. ” (http://www.crashonline.com/ukraine-neo-nazis-fighting-against-pro-russian-separatists/). Essi vengono anche chiamati “Uomini in Nero” per via delle loro divise.
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Uomini del Battaglione Azov


A luglio 2014 un rapporto stimava la forza del battaglione Azov a 300 unità. Una precedente relazione affermava che il 23 giugno quasi 600 volontari, tra cui donne, aveva prestato giuramenti di fedeltà nei battaglioni “Donbass” e “Azov”. Le reclute ricevono uno stipendio di $ 360. Nel luglio 2014 la BBC riferiva che il battaglione aveva reclutato il tiratore scelto svedese Mikael Skillt. Nella polemica che seguì circa la presenza di stranieri tra le fila del battaglione, Anton Gerashchenko, consigliere del Ministero dell’Interno, in un’intervista alla televisione svedese affermò che era proibito dalla legge per i cittadini stranieri per combattere e chiese per la comprensione per il fatto che doveva avere le labbra sigillate al riguardo. Secondo il Telegraph, la politica estremista del Battaglione Azov e le pagine professionali nei social media inglesi hanno attirato combattenti stranieri. Biletsky, il comandante del Battaglione Azov ha dichiarato di aver ricevuto reclute da Irlanda, Italia, Grecia e Scandinavia.
Secondo i volontari francesi che combattono per gli insorti filorussi, il Battaglione Azov ha un istruttore francese di che aveva cercato di reclutarli su internet. Ma quello che desta più inquietudine è la presenza all’interno (o a fianco?) del battaglione Azov di elementi della US Golden Hawk Brigade che sono riconoscibili dall’insegna sulla manica in foto e filmati presi quando il Battaglione azov assaltò le barricate a Mariupol e conquistò il controllo del centro della città.
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L'emblema della US Gloden Hawk Brigade in una controversa immagine

Conclusioni


Bene dopo questo lunghissimo excursus sulla Storia ucraina e russa (ma anche polacca e lituana), possiamo stabilire senza ombra di dubbio che l’Ucraina “filo-occidentale” e quella dei ribelli filorussi sono state due entità separate politicamente dai tempi della fine della Rus’ di Kiev ovvero dal 1200 circa. In seguito l’Ucraina occidentale e centrale sono state sotto la dominazione polacco-lituana o ( nella zona centrale) hanno costituito entità statali semplici di stampo feudale ucraine o cosacche (più simili all’isola della Tortuga covo di pirati caraibici che a stati nazionali moderni veri e propri) sempre sotto controllo polacco, lituano o russo. La parte orientale invece (quella dei ribelli filorussi) è stata prima sotto l’Orda d’Oro e poi, dal 1450 circa, sotto la Russia. L’Ucraina geografica (i cui confini sono più labili di quelli Italiani con le Alpi) si riunì solo nel 1940 quando nazisti e bolscevichi si spartirono la Polonia. Questa costante divisione in due zone dell’Ucraina geografica si riscontra anche nella lingua e nella religione. Da un punto di vista politico sono molto importanti le scelte che le due metà Ucraine si trovarono a fare durante la rivoluzione Bolscevica e poi nella II Guerra mondiale non fosse altro perché le prime hanno coinvolto i nostri nonni (i bisnonni/trisavoli della gioventù del Millennio, ovvero gli attuali diciottenni) e le seconde quelle dei nostri padri (ovvero i nonni dei giovani di piazza Insurrezione [Maidan]). Nel caso della Rivoluzione Russa l’est ucraino (quello parlante russo) fu con le armate rosse, l’ovest (quello parlante ucraino) appoggiò i bianchi o addirittura i tentativi di conquista della Polonia di Pilsudski. Nella II guerra mondiale la parte occidentale del paese si mostrò disponibile ad un’alleanza con i nazisti (capisco che Stalin e la kholkosizzazione avevano fatto strage, ma con i nazisti!). Queste scelte malaugurate, anche se Kruscev e Bresnev cercarono di nasconderle sotto il tappeto della retorica ufficiale, non furono né sono state dimenticate da chi ha avuto i nonni macellati dalle SS cosacche, dalla divisione Vlasov o semplicemente dai nazisti in prima persona anche perché vantate e celebrate da molti settori della destra ucraina dalla dissoluzione dell’URSS in poi. Non bisogna dimenticare che molte delle guardie dei campi di sterminio, quelle che facevano i “lavori sporchi” che le SS tedesche non avevano voglia di fare erano ucraine, come le schede del Centro Wiesenthal mostrano chiaramente.
Secondo il principio dell’autodeterminazione dei popoli che è una norma di diritto internazionale e in specifico uno ius cogens ( cfr: “Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa” (CSCE) nell’Atto Finale di Helsinki del 1975,) le parti orientali dell’Ucraina ovvero le parti filorusse (Donbass) hanno diritto all’autodeterminazione ed dovrebbero essere lasciate libere di decidere se costituire uno stato indipendente o di tornare con la madre Russia di cui hanno fatto parte fin dal 1200. Infatti cosa determina un gruppo etnico o una nazione (termine ottocentesco che non amo per i suoi risvolti politici, ma che qui forse è valido): la geografia o la storia (intesa come insieme di lingua, usi, costumi, religione e fatti avvenuti e riscontrabili)? Sicuramente non la geografia per quel che mi riguarda, anche se la geografia come insieme di luoghi che posseggono ricchezze minerarie, terre fertili, corsi d’acqua etc. è sicuramente un buon incentivo a “piegare” la storia verso un interesse politico o un altro.
Ma è ovvio dalla dissoluzione dell’URSS l’Occidente aveva e ha tutti gli interessi a vedere il territorio della Russia rimpicciolire a spese degli altri stati della Federazione delle repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). L’Ucraina è stata da almeno un secolo nel mirino della Germania (imperiale, nazista e poi democratica) come terreno di espansione, ovvero come parte di quella secolare espansione a oriente che ha provocato anche la crisi della ex Yugoslavia, con le secessioni di Slovenia e Croazia. Il tandem Vaticano e Germania è di fatto la causa prima delle sanguinose crisi dell’est Europa. La scoperta di vasti giacimenti di shale gas nel Donbass ha scatenato anche gli appetiti energetici delle multinazionali dell’energia e del governo USA che sta spostando il suo cono di interesse dal Medio Oriente ad altri lidi più sicuri politicamente. L’Ucraina non è più solo una pedina nel ridimensionamento/contenimento della Russia di Putin ma anche un bel boccone nella guerra dell’energia.
Etnicità 35. Il caso Ucraina: E’ sempre per l’energia – Il (parte 4)

svastika su un elmetto di un membro dell'esercito ucraino

fonti

http://www.zerohedge.com/news/2014-07-25/company-which-joe-bidens-son-director-prepares-drill-shale-gas-east-ukraine

http://www.zerohedge.com/news/2014-02-06/fuck-eu-us-state-department-blasts-europe-revealed-alleged-mastermind-behind-ukraine

http://en.itar-tass.com/world/742366

http://en.wikipedia.org/wiki/Ukrainian_National_Assembly_%E2%80%93_Ukrainian_National_Self_Defence http://www.globalresearch.ca/ukraine-secretive-neo-nazi-military-organization-involved-in-euromaidan-snyper-shootings/5371611

http://www.crashonline.com/ukraine-neo-nazis-fighting-against-pro-russian-separatists/

http://en.wikipedia.org/wiki/Territorial_defense_battalion_(Ukraine)

http://en.wikipedia.org/wiki/Territorial_defense_battalion_(Ukraine)

http://en.wikipedia.org/wiki/Tryzub_(organization)

http://www.veooz.com/video/5HCi0VE/gallery/photos http://www.youtube.com/watch?v=OXHjSjJBgW0&feature=youtu.be


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