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Europa League: Toro, si vede Amauri! Inter, non va bene

Creato il 24 ottobre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il giovedì europeo ha regalato emozioni ben diverse ai tifosi del Torino e dell’Inter, impegnate nella notte rispettivamente contro i finlandesi dell’Helsinki e i francesi del Saint-Étienne.

Tante buone notizie dall’Olimpico di Torino, dove, più che per il 2-0 finale contro un avversario modesto, si è potuto gioire per le prestazioni convincenti di alcuni oggetti misteriosi dell’ultimo mercato granata e per la prima rete di Amauri con la sua nuova maglia. Torino ora al primo posto nel girone B di Europa League, anche grazie al pareggio – 1-1 – tra Brugges e Copenaghen.

Segnali negativi arrivano invece dall’Inter: in una giornata resa già molto turbolenta dall’addio di Moratti, gli uomini di Mazzarri sono incappati in uno 0-0 senza lode né infamia, confermando un periodo estremamente negativo per risultati e qualità di gioco.

TORINO – HJK 2-0

Dopo la convincente vittoria contro l’Udinese, Ventura mischia le carte, lasciando in panchina un Quagliarella in stato di grazia e gettando nella mischia la coppia Amauri - Martinez. L’avversario, l’HJK di Helsinki, non è dei più ostici, ma i granata dimostrano di essere sul pezzo dal primo al novantesimo minuto, mettendo in piedi una prestazione collettiva di qualità.

Bastano 2 minuti ai padroni di casa per dare la giusta impronta alla partita: è Martinez, infatti, a rendersi subito pericoloso con un gran destro che spaventa i tifosi finlandesi, ma non il portiere ex Napoli Doblas. Il Toro c’è, Darmian e Molinaro fanno un gran lavoro sulle corsie laterali e i centrocampisti non disdegnano gli inserimenti che spesso sono mancati in questo inizio di stagione.  Bisogna aspettare 35′ – e una traversa di Vives – per vedere il vantaggio granata: l’asse Darmian - Molinaro è vincente e sul cross del nazionale azzurro arriva la grande stoccata di sinistro dell’ex Stoccarda. 1-0 e partita che sembra già agli archivi.

Il secondo tempo inizia da dove era finito il primo: il Toro fa la partita, Darmian e Molinaro bruciano l’erba dell’Olimpico e Vives fa il suo solito sporco, ma utilissimo, lavoro. Proprio da un pallone recuperato dal centrocampista napoletano al 57′, parte l’azione che si conclude con il destro angolatissimo di Amauri, che festeggia così il suo primo gol in maglia granata. Un gol, quello dell’italo-brasiliano, che chiude la pratica finlandese, consegna al Torino il momentaneo primo posto nel girone di Europa League e spegne – per ora – i mugugni e le perplessità che hanno accompagnato l’operato estivo di Cairo & co.

 

INTER – SAINT-ÉTIENNE 0-0

L’Inter sa ancora come si vince? Questa è la domanda, il ritornello, che i tifosi nerazzurri sono costretti a sentirsi ripetere in continuazione da 3 anni a questa parte.  La domanda diventa ancora più pertinente nel giorno in cui il simbolo dell’Inter vincente, dell’Inter “che era”, decide di dare l’addio definitivo alla squadra del suo cuore e lo fa sbattendosi la porta alle spalle. Sì perchè con l’addio di Moratti, se ne va l’ultimo – e forse il più importante – protagonista di un club vincente, di cui ora non resta alcuna traccia.Tabula rasa, tutto da rifare, nuovo progetto, nuova mentalità ecc… L’impressione è che in realtà l’addio del patron nerazzurro sia solo la goccia che può far traboccare un vaso già bello pienotto.

Pazienza: ci vuole pazienza, e tanta, perchè l’Inter vista ieri in Europa League contro il Saint-Étienne – ennesima prestazione incolore – è una squadra in cui non si riesce a intravedere nessun progetto tecnico, nessuna impronta dell’allenatore e nessun percorso di crescita. L’Inter gioca male – così come ha fatto dall’inizio dell’anno e per tutto l’anno precedente -, si affida troppo spesso alle intuizioni dei singoli, non si muove coralmente e rischia persino di subire gol nel finale contro una squadra tutta muscoli e Hamouma – che non è Cristiano Ronaldo -.

Colpa di Mazzarri? Colpa degli scarsi mezzi tecnici dei giocatori? Colpa di una dirigenza più attenta ai ricavi che al campo? Ci asteniamo da dare facili giudizi e dall’attribuire facili colpe, di sicuro qualcosa nell’Inter si è rotto, bisogna avere la pazienza di aggiustarlo. Già, la pazienza…


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