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European Broadcasting Union, eletti nuovi vertici. Jean-Paul Philippot presidente e Anna Maria Tarantola vice presidente

Creato il 27 giugno 2014 da Nicola933
di Ciro Scognamiglio European Broadcasting Union, eletti nuovi vertici. Jean-Paul Philippot presidente e Anna Maria Tarantola vice presidente - 27 giugno 2014

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In occasione dell’ultima giornata dell’assemblea dell’European Broadcasting Union riunita a Napoli si sono svolte le elezioni per il rinnovo dei vertici.
Alla Presidenza dell’Unione é stato rieletto il Presidente uscente, Jean-Paul Philippot, di RTBF Belgio, mentre alla Vice-Presidenza é stata eletta Anna Maria Tarantola, Presidente di Rai che succede a Claudio Cappon.

Nei ringraziamenti per la fiducia dimostrata dai colleghi europei, la presidente Rai ha dichiarato: “Credo fortemente nel ruolo dell’EBU e dei media di Servizio Pubblico come veicoli di libertà, democrazia, diffusione di cultura e di valori etici. In questi momenti difficili la nostra missione e’ ancora più importante ma richiede forti capacita di innovazione di prodotto, di presenza su tutte le piattaforme, di uso dei diversi linguaggi. Ringrazio tutti per la fiducia. Sono orgogliosa a nome della Rai di questa nomina. Assicuro il massimo impegno per il successo dell’EBU”. Anna Maria Tarantola ha, inoltre, rimarcato l’impegno attivo di Rai nella definizione della nuova strategia dell’EBU che si pone l’obiettivo di guidare i servizi pubblici europei verso il futuro con efficienza, sostenibilità finanziaria e capacita di rispondere, nella propria missione di servizio pubblico, ai bisogni dei cittadini.

Molti i temi trattati nell’Assemblea Generale dell’European Broadcasting Union (Ebu), settore dove si investono 25-30 mld di euro: dal trapasso da broadcaster a media company, alle best practices da mettere in rete, all’uso corretto delle risorse, sempre più scarse, a cui si aggancia quello dell’efficienza e degli investimenti in tecnologia. L’assemblea è stata anche l’occasione per promuovere nuove tecnologie studiate nel Centro ricerche e innovazioni di Torino, come il 3D virtual microphone system, prodotto grazie alla collaborazione con l’Università di Parma. Il sistema riduce all’essenziale la presenza di cavi e sviluppa con un solo microfono ambientale la possibilità di registrare 36 canali audio diversi attraverso sensori che catturano i suoni in un ambiente e sono guidati da un computer. Il prodotto è sul mercato da un anno (è stato stato usato per le riprese della partita di calcio Italia-Germania del novembre scorso a Milano con un sensore che seguiva il pallone in tutto il campo)ed ha già riscosso l’interesse di paesi arabi e della Cina.

La Presidente della Rai Anna Maria Tarantola ha voluto presentare ai 72 membri attivi e ai 36 associati in tutta Europa la nuova struttura crossmediale e multipiattaforma della Rai che si occupa sia di Expo Milano 2015 che dell’alfabetizzazione degli italiani in materia di Europa

“Expo Milano 2015 e’ il più importante evento che il nostro Paese ospiterà nei prossimi anni. E’ un evento globale che richiede una comunicazione globale, con una visione ampia e un approccio internazionale – ha affermato la Presidente Tarantola – L’obiettivo è la divulgazione della conoscenza a un pubblico internazionale e ampio, che non trascuri neanche gli “imprendibili”, i giovani “nativi digitali” che si informano prevalentemente sulla rete”. La Rai per Expo Milano 2015 ha scelto di non aprire un nuovo canale Tv tematico, ma ha optato per una soluzione crossmediale e multipiattaforma. RaiExpo, guidata da Caterina Stagno, e’ l’espressione di questa scelta.

Questa nuova struttura ha sede sia a Milano (al sesto piano di Corso Sempione) che a Roma.

“Rai Expo – ha affermato Caterina Stagno durante il suo intervento di fronte ai delegati dell’EBU – e’ una piccola struttura, una factory operosa, con un modello produttivo a integrazione verticale, flessibile e aperta al mondo. La nostra piattaforma web e’ in italiano, inglese, cinese e spagnolo, con contenuti studiati e adattati per ogni pubblico. Per esempio, per parlare con i cinesi, che non accedono a Youtube, Wikipedia o Facebook, noi, oltre al sito a loro dedicato, utilizziamo il Social Weibo”.


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