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Eva Braun di Simone Scafidi in dvd

Creato il 02 settembre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2014
  • Durata: 82'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Simone Scafidi

Un pamphlet contro il potere, il suo esercizio e le forme in cui esso si manifesta: Eva Braun di Simone Scafidi è un film disturbante, i cui personaggi sono tratteggiati in maniera tale da far empatizzare lo spettatore,  o almeno quello più giovane, nato durante il clima di totale degenerazione antropologica in cui da diversi anni versa il nostro paese, ridotto a sontuosa scenografia sullo sfondo della quale si muovono i personaggi più abbietti, privi di scrupoli, del senso di appartenenza, del ‘comune’, di ciò che è comune, mossi da un istinto di colonizzazione per cui tutto diviene merce acquistabile, omettendo,  quindi, la fatica che spesso, anzi sempre, la conquista di qualcosa a cui veramente si ambisce richiede. La tragedia che il film mette in scena, toccando sovente anche i toni della commedia, riguarda proprio il rapporto dominante/dominato, laddove non vi è tra i due elementi più alcun scarto ontologico, sono due facce della stessa medaglia, vi è una fatale intesa, e il sadismo esercitato sui corpi dei sottoposti non trova alcuna resistenza bensì la più aberrante complicità. È avvenuta, raggiungendo dei livelli che neanche il più profetico dei nostri intellettuali, Pasolini, poteva immaginare, una mutazione totale che, prima ancora di toccare le coscienze, ha trasformato i corpi. Non c’è più differenza tra il corpo del padrone e dello schiavo, e Pier, il protagonista, interpretato da Andrea De Onestis, incarna egregiamente  questo processo di evaporazione del padre, che passa attraverso la fase della perversione. Ovvio il riferimento iconografico al Salò pasoliniano, in cui si denunciava la fine di un mondo, la definitiva perdita dell’innocenza, e la colpa dei padri ricadeva inesorabilmente sui figli.

Assistiamo in Eva Braun a giochi erotici eccessivi, generati dalla fiacchezza di una carica erotica sempre più debole, e le frequenti eiaculazioni del protagonista sono il frutto di un immaginario che non presume più il contatto tra i corpi. È un continuo rilanciare , al buio, senza più possibilità di prevedere quale sarà l’esito della giocata. Torna alla mente, se non altro per l’impudicizia della macchina da presa che indugia spesso su dettagli scabrosi (senza mai raggiungere, questo è bene sottolinearlo, tratti pornografici) L’albero di Guernica di Arrabal, film in cui il cineasta surrealista si produceva in un corpo a corpo con il potere, anche lì attraverso delle esplicite provocazioni visive di natura sessuale.

Eva Braun, pur prendendo spunto dalle miserabili vicende che hanno monopolizzato la recente cronaca del nostro paese, assume un respiro universalizzante, laddove mostra senza veli il grado di decadenza raggiunto, più in generale, dalla civiltà occidentale, che non può far altro che continuare a consumare furiosamente gli ultimi scampoli di benessere rimasti. Il padrone, alla fine, muore, lasciando dietro di sé una sarabanda di inetti mossi dallo scadente immaginario dello spettacolo del capitale. È come se, in un certo senso, la figura del padrone fosse stata repentinamente introietta da colori i quali, fino a poco tempo prima, ne seguivano pedissequamente gli ordini. Tutto è svanito, lo schiavo è felice di fare lo schiavo, anche quando chi lo comandava viene a mancare.

Prodotto Gianluigi Perrone e pubblicato da La Via della mano sinistra, Eva Braun è finalmente disponibile in dvd anche in Italia. Un buona occasione per tornare a riflettere su un importante tassello di storia recente.

Luca Biscontini



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