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Every Breaking Wave, the U2 short music film

Creato il 21 febbraio 2015 da Davideciaccia @FailCaffe

Si torna alla Belfast degli anni ’80 nel nuovo cortometraggio prodotto dagli U2. Fra Trainspotting, indipendentismo irlandese ed un bel pugno allo stomaco.

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Sembra che agli U2 l’idea di produrre un videoclip per promuovere il loro nuovo singolo questa volta non sia piaciuta. Al suo posto e con non poca sorpresa, hanno deciso di produrre un cortometraggio che ha il sapore degli anni passati, quelli che anche loro hanno vissuto in prima persona.

Every Breaking Wave (regia di Aoife McArdle) si sviluppa attorno alla storia d’amore fra due ragazzi di Dublino che vivono negli anni ’80. Lui è uno skinhead appartenente alla minoranza cattolica che fa casino con gli amici e non ha alcun interesse nè per la politica né per l’indipendentismo. Lei (Emily Laney) è una prod, una ragazza protestante che viene dal sobborgo di Shankill, figa e cazzuta più di lui. Si conoscono, si girano attorno per un po’ e si innamorano. Nel frattempo succedono un po’ di cose e la vita di Sean sembra prendere una brutta direzione.

Tutto il cortometraggio restituisce in maniera efficace la tensione che era possibile vivere a Dublino durante quegli anni, i cosiddetti anni dell’I.R.A. Per circa 25 anni il Regno Unito è stato il luogo di una vera e propria guerra a bassa intensità, passata alla storia con il nome eufemistico datole dall’allora primo ministro inglese Margaret Thatcher: the Troubles, i disordini.

Irlanda del Nord. Da una parte le proteste della minoranza cattolica che denuncia la grave discriminazione nella vita sociale e politica del paese, dall’altra la maggioranza protestante al governo dal 1922. Il conflitto si inasprisce dopo il Bloody Sunday del gennaio 1972 che contrappone i manifestanti irlandesi disarmati ai reparti speciali antisommossa britannici, coinvolti nell’escalation di violenza. Una strage vera e propria, muoiono 13 ragazzi in uno dei momenti fra i più vergognosi della storia britannica.

Comincia una guerra di guerriglia fra IRA (cattolici) e UDA e UVF (protestanti) che produce un numero altissimo di attentati, colpendo civili non solo a Belfast e Derry ma anche in Inghilterra.

Il 21 Luglio 1972 l’IRA fa esplodere 80 bombe nel centro di Belfast che uccidono 9 persone e ne feriscono centinaia. Il 12 ottobre 1984 i miliziani indipendentisti per poco non riescono nell’intento di ammazzare la Thatcher con una bomba piazzata all’interno dell’Hotel dove si stava svolgendo il congresso del partito conservatore inglese. Lei si salva per un soffio ma muoiono altre 5 persone.

Dall’altro lato gli inglesi non vogliono intraprendere un processo di mediazione e, anzi, il governo della Thatcher mette in atto una repressione molto violenta: costituisce i blocchi H (simili nelle descrizioni a dei lager); emette una norma speciale che permette alle forze di polizia d’imprigionare una persona a tempo indefinito e senza processo; provoca continuamente tensioni attraverso le dichiarazioni ai media.

Ci vorranno vent’anni per avviare un processo di distensione fra le parti grazie agli sforzi dei premi nobel per la pace John Hume e David Trimble. Ma è passato ancora troppo poco tempo per dire che le ferite si sono rimarginate, e i primi a ricordarlo sono proprio gli U2.

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