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Evo Morales: fuori USAID dalla Bolivia

Creato il 02 maggio 2013 da Eldorado

USAID dovrà lasciare la Bolivia. Così lo ha annunciato il presidente Evo Morales, che ha accusato l’agenzia di sviluppo statunitense di cospirare contro gli interessi del popolo boliviano. La decisione fa seguito ad uno sfortunato scambio di battute con il Segretario di stato John Kerry, che in un incontro con i congressisti Usa, aveva un paio di settimane fa chiesto un maggior impegno politico sull’America latina, considerata il ¨backyard¨ degli Stati Uniti. Proprio su questo termine si è fondata la protesta boliviana: backyard è stato considerato un vocabolo dispregiativo; per la diplomazia Usa, invece, era e resta una dichiarazione di amicizia, visto che è nel cortile di casa dove gli americani ricevono gli ospiti per le tradizionali feste all’aria aperta.

Problemi di traduzione o pretesto, fatto sta che USAID dovrà abbandonare il paese.

USAID –agenzia voluta dal presidente Kennedy nel 1961- si è stabilita in Bolivia nel 1964, in concomitanza con il golpe del generale René Barrientos Ortuño, che valse al paese diciotto anni di giunte militari e dittature. Barrientos, come venne riconosciuto più tardi, fu collaboratore a libro paga della CIA e, in quel contesto, le responsabilità dell’agenzia per lo sviluppo sono sempre state più o meno palesi nel salvaguardare gli interessi Usa in Bolivia. Erano gli anni in cui la compagnia petrolifera Gulf Oil avviava lo sfruttamento sistematico delle risorse naturali, ragione per cui l’intenzione Usa era quella di creare il clima politico e sociale adatto a garantire le operazioni delle proprie multinazionali. Furono anni oscuri quelli per il paese andino, che spinse lo stesso Che Guevara a cercare il riscatto della gente boliviana, trovando invece la morte a La Higuera. La parabola di Barrientos (che aveva ospitato in Bolivia il criminale nazista Klaus Barbie) sarebbe terminata nel 1969 nell’incendio dell’elicottero che lo trasportava e con la sua morte vennero affossate anche le pretese della Gulf. Il suo successore, il generale Ovando, avviò infatti il processo di nazionalizzazione degli idrocarburi.

USAID, invece, restò nel Paese, conservando il suo ruolo ufficiale di agenzia per lo sviluppo ed intervenendo con differenti programmi incentrati sulla salute e sull’utilizzo delle risorse locali in piccole comunità. Negli ultimi anni la sua presenza è stata appena tollerata. Dal 2008 Morales insisteva sull’anacronismo della presenza di USAID in Bolivia, ritenuta una presenza scomoda. In quell’anno, al culmine di una crisi diplomatica il presidente boliviano aveva ordinato l’espulsione dell’ambasciatore Usa Philip Goldberg accusato di sovvenzionare l’opposizione che tramava la secessione dello Stato boliviano. Da allora, le relazioni tra Bolivia e Stati Uniti sono ridotte ai minimi termini nonostante un avvicinamento ufficiale avvenuto nel 2011.

Strumento di dominazione e manipolatrice di coscienze, secondo le parole del presidente Morales, USAID dovrà lasciare la Bolivia in tempi brevi.


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