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Evolviamoci - Provato - PC

Creato il 11 febbraio 2014 da Intrattenimento

Uscito allo scoperto grazie a una copertina, abbiamo avuto la nostra occasione per conoscere e giocare il nuovo lavoro di Turtle Rock Studios, Evolve: ecco le nostre impressioni

È da un po' di tempo che continuiamo a ripetere che il 2014 dovrà essere per forza di cose l'anno delle novità: ora che il mercato è in fermento per l'uscita della nuova generazione di console il momento è assolutamente propizio per sviluppatori e publisher per lanciare le cosiddette nuove proprietà intellettuali. E ovviamente ogni giocatore che si rispetti non può che essere esaltato davanti alla possibilità di vedere finalmente qualcosa di inedito accanto a tutto quel marasma di sequel, remake e reboot che ha praticamente distrutto ogni tentativo di originalità del nostro settore nell'ultima manciata di anni.

Evolviamoci
Ovviamente l'eccezione a quanto detto è ben rappresentata dal mercato degli indie che nei mesi recenti è letteralmente esploso mantenendo vivo il nostro settore grazie a costanti iniezioni di vitalità e facendo percepire molto meno quelle pause che dividono i periodi caldi dell'anno e le uscite di tutti quei pezzi da novanta che caratterizzano il nostro mercato (c'è un bello speciale scritto da Simone e completamente dedicato a questo argomento). E così nel 2014 che vedrà arrivare sugli scaffali TitanFall, Destiny o The Order: 1886, tra le prime nuove IP che ci vengono in mente, non è un caso che all'orizzonte ci sia anche il lavoro di una software house che nasce proprio come piccolo team indipendente, diventa parte della grande famiglia Valve e torna con grande fatica e sudore alla sua indipendenza originale soltanto di recente, trovandosi invischiato tra l'altro nel grande dramma di THQ. E così dopo l'apprezzato e geniale Left4Dead, sviluppato proprio per la società di Gabe Newell, Turtle Rock è finalmente pronta per mostrare al grande pubblico la sua prossima creatura inedita: Evolve. Grazie a un press tour organizzato a Londra da 2K Games, il publisher di questo nuovo prodotto, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere in profondità il titolo e soprattutto giocarlo per una manciata di ore. Anche se le scorse settimane, approfittando delle informazioni trafugate in rete, abbiamo già raccontato in cosa consiste il gioco, abbiamo comunque deciso di riepilogare cosa è Evolve e cosa ci si può aspettare dal suo gameplay, prima di passare alle nostre impressioni.

Tutti per uno e uno contro tutti

Evolve è uno shooter in prima e in terza persona completamente focalizzato sul multiplayer dove li gioco di squadra all'ennesima potenza si confronta con uno stile di gioco più solitario e autonomo all'interno di un mix tra team deathmatch e free for all che molto difficilmente ci è capitato di provare in altri videogiochi. All'interno di mappe particolarmente vaste e liberamente esplorabili, una squadra di quattro cacciatori dovrà trovare e uccidere una bestia in grado di evolversi nel corso della partita e che ha uno scopo ben preciso da perseguire per vincere la sua battaglia personale. Non c'è spazio per l'intelligenza artificiale, al di fuori di quella necessaria ad animare la fauna del livello e per compensare l'eventuale scomparsa improvvisa di un giocatore (come avviene anche in Left4Dead) e soprattutto non c'è alcuna velleità single player offline.

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Gli hunter, i cacciatori, sono controllati con una visuale in prima persona e ovviamente la loro forza è interamente legata al gioco di squadra proprio come avveniva nell'eccellente titolo di Valve. Ogni giocatore dovrà scegliere una tra le quattro classi a disposizione per andare a comporre il team completo e correttamente variegato. L'eterogeneità è alla base del successo e infatti non sarà possibile scegliere più volte la stessa classe, ma ognuno dovrà prendere un differente personaggio. Troviamo quindi l'assaltatore, il medico, il supporter e il trapper, ognuno con dei compiti specifici, due differenti armi e due equipaggiamenti speciali. La dinamica di gioco risultante è quasi quella di un MMORPG alla World of Warcraft per intenderci ma con un sistema di controllo classico da shooter. I due trigger del pad (nella nostra prova abbiamo giocato su PC con il controller di Xbox 360 ma era possibile affrontare la demo anche con l'accoppiata mouse e tastiera) vengono utilizzati per mirare e sparare, mentre con il tasto Y è possibile cambiare al volo l'arma imbracciata tra le due disponibili. I due dorsali sono invece utilizzati per attivare gli equipaggiamenti speciali. Si tratta di vere e proprie abilità peculiari della classe che hanno anche un cooldown di durata variabile prima di poter essere riutilizzate. Partendo dall'assaltatore, il cosiddetto tank, troviamo il personaggio in grado di assorbire il maggior numero di colpi ma soprattutto di infliggerne tantissimi grazie alle due differenti armi specifiche per il combattimento a distanza e quello ravvicinato. Le sue abilità speciali consistono in un piccolo scudo personale in grado di assorbire un certo numero di danni per un periodo di tempo limitato e una mina da poter piazzare a terra che detonerà al passaggio della bestia. Per il medico non c'è bisogno di grandi spiegazioni basti sapere che, oltre a una pistola curativa, è in grado di imbracciare un fucile da cecchino che, una volta colpito il mostro, lo rende più vulnerabile se gli altri compagni bersagliano il punto specifico esposto dal colpo.
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La sua prima abilità speciale è una cura ad area particolarmente efficace ma che può essere utilizzata solo dopo una lunga ricarica e una pistola in grado di marcare la belva in modo tale che la sua sagoma sia visibile per diversi secondi anche quando lontana dall'area visiva dei cacciatori. Il supporter è la perfetta classe per chi adora giocare dietro le quinte. Se infatti la sua arma principale è uno scudo con cui può essere "avvolto" un altro membro del team in modo tale da renderlo praticamente invulnerabile fintanto che rimane all'interno dell'area visiva, l'altro strumento di offesa è un fucile in grado di generare un ingente quantitativo di danno nel nemico. Inoltre può chiamare un bombardamento orbitale che provoca danni ad area molto elevati e infine può attivare un generatore d'invisibilità che nasconde agli occhi della bestia tutti i membri del team per alcuni secondi. A chiudere il quartetto c'è il trapper, la classe più peculiare di Evolve. Anche lei ha un fucile in grado di infliggere danno, mentre la seconda arma è un lancia-arpioni che può rallentare sensibilmente la bestia in fuga rendendo molto lenti i suoi movimenti e attacchi. Le sue abilità speciali riguardano un sensore da piazzare a terra e in grado di accendersi quando l'animale è in sua prossimità e uno speciale generatore che, dopo alcuni secondi necessari alla sua accensione, può confinare sia i cacciatori che la belva all'interno di un'area molto piccola della mappa così da stimolare il combattimento ravvicinato e con il massimo della frenesia. A chiudere la questione dei controlli troviamo un jetpack che può essere attivato con la pressione del tasto A e, molto in stile Planetside, permette al giocatore di effettuare balzi molto lunghi, rimanere sospeso in aria per alcuni secondi o effettuare un rapido scatto in avanti. Non manca anche una piccola torcia personale per illuminare l'ambiente.
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Abbiamo parlato poco più sopra di dinamiche da MMORPG perché è proprio questo quello che si prova quando si fa parte della squadra dei cacciatori durante una partita ed è sempre molto evidente la grande esperienza nel teamplay, nel cooperative e nel gioco competitivo maturata da Turtle Rock durante lo sviluppo di Left4Dead e soprattutto nei quattro anni che hanno caratterizzato lo sviluppo di Evolve: ci si muove in gruppo, tutti insieme o al massimo divisi in due con il preciso obiettivo di trovare la belva seguendo le sue tracce lasciate sul terreno morbido (che sono contornate di blu per essere viste a colpo d'occhio) o notando eventuali stormi di uccelli disturbati dal passaggio dell'animale. I cacciatori sono ovviamente più lenti e non possono individuare facilmente il mostro se questo si muove scalando le rocce o attraversando i corsi d'acqua tuttavia proprio all'inizio della partita il tempo è tiranno e sarà essenziale raggiungere il prima possibile la belva e magari ucciderla prima che diventi troppo potente. Il gioco di squadra è quindi cruciale: non bisogna solo comunicare quando si individua l'avversario ma bisogna gestire armi ed equipaggiamenti in modo da rallentarlo se necessario, confinarlo e bombardarlo, mentre si gestiscono le abilità per mantenere sempre in vita i cacciatori e correttamente protetti quelli che tendono a subire più danni. Non c'è infatti rigenerazione dell'energia vitale (può essere recuperata solo tramite le cure del medico) e, come se questo non bastasse, una volta che si viene atterrati in modo mortale si hanno solo pochi secondi per essere "resuscitati" da un compagno di squadra altrimenti bisognerà attendere il respawn che dura ben due minuti. E ogni volta che la belva riesce ad uccidere qualche hunter oppure a scappare per un tempo abbastanza lungo la partita comincia inesorabilmente a volgere a suo favore. Evolve - Trailer "Happy Hunting"
Evolviamoci - Provato - PC
Evolve - Trailer

Chi fa da sé fa per quattro

E passiamo all'altro lato dell'offerta di gioco di Evolve: il controllo e la gestione della bestia. Nella demo da noi provata avevamo la possibilità di scegliere il solo Goliath, una sorta di dinosauro con le quattro zampe ben proporzionate e una predisposizione a muoversi molto rapidamente sia nella corsa che nelle arrampicate assumendo posizioni da quadrupede. Il giocatore che sarà designato a controllarlo avrà prima di tutto la visuale in terza persona e ovviamente giocherà la partita praticamente in solitaria: lui contro gli altri quattro hunter come nei multiplayer asimettrici che abbiamo avuto modo di apprezzare in alcuni recenti shooter in prima persona (ci viene in mente proprio la modalità Hunter di Crysis 3).

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Le peculiarità del mostro non si limitano affatto alla telecamera e alla sua modalità di gioco ma riguardano i controlli e soprattutto il gameplay. Il suo obiettivo iniziale è infatti quello di evolversi semplicemente mangiando i cadaveri della fauna che popola la mappa di gioco: con il trigger destro potrà sferrare un colpo in mischia in grado di provocare grande danno a corta distanza, mentre con il sinistro potrà arrampicarsi quando in prossimità di un ostacolo ma soprattutto divorare la sua preda. Così facendo, un piccolo indicatore circolare andrà a riempirsi progressivamente (a seconda della grandezza e della forza della preda masticata) e, una volta raggiunto il suo massimo, potremo attivare l'evoluzione premendo contemporaneamente entrambi i grilletti. In questa fase saremo però completamente esposti al fuoco dei nemici per circa dieci secondi, non potendo muoverci né difenderci. In totale sarà possibile evolversi due volte (almeno con questo mostro) e durante le fasi iniziali della partita chi controlla la belva dovrà essere bravo a muoversi il più rapidamente possibile senza farsi individuare dai cacciatori nel tentativo disperato di raggiungere il massimo livello nel minore tempo possibile. L'azione è frenetica e bisognerà essere particolarmente bravi a sfruttare alture e corsi d'acqua per non farsi vedere, utilizzando a dovere anche la possibilità di camminare in modalità stealth, senza emettere alcun rumore.
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Una volta raggiunto il terzo livello si sbloccherà l'obiettivo finale del livello che, in quello testato, consisteva nel distruggere un generatore di scudi in grado di proteggere alcuni umani rifugiati in una base e poi farli fuori tutti quanti. Anche la belva non ha rigenerazione della vita ma oltre ad avere molti più punti ferita rispetto agli umani, può guadagnare anche una sorta di scudo che può essere ricaricato, come l'energia, semplicemente mangiando gli animali. Inoltre con la pressione dell'analogico destro potrà emettere una sorta di impulso sonar che evidenzierà per alcuni secondi sullo schermo la fauna e soprattutto gli umani del team di cacciatori. Ma ovviamente il Goliath non andrà avanti a suon di salti e colpi in mischia visto che avrà a sua disposizione quattro abilità speciali, due delle quali selezionabili all'inizio della partita e con le restanti che andranno a sbloccarsi ad ogni evoluzione (lasciando sempre al giocatore la scelta di quali "acquistare"). Il mostro potrà quindi effettuare uno scatto speciale in grado di calpestare tutti i nemici incontrati sul percorso, potrà lanciarsi in un enorme balzo in grado di danneggiare pesantemente gli avversari nelle circostanze del punto di atterraggio, potrà sputare fuoco coprendo un cono frontale e infine potrà sollevare una roccia e scagliarla contro qualche malcapitato provocando enormi danni. Tutte queste abilità potranno essere gestite tramite i due dorsali e due dei quattro pulsanti frontali e avranno ovviamente un cooldown atto a compensare fenomeni di spam che potrebbero rovinare il bilanciamento.
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Se ancora non si fosse capito, lo stile di gioco risultante dal controllare il mostro è completamente differente: in alcune occasioni molto più frenetico e soddisfacente, in altre estremamente frustrante quando ci si troverà davanti a un team di hunter molto organizzato perché per quanto si può essere più veloci, resistenti e in grado di provocare danni anche enormi, quando dall'altra parte abbiamo dei cacciatori che si coprono a vicenda a suon di scudi e cure e non ti danno il tempo di fuggire, diventa assai difficile raggiungere il proprio obiettivo, specie se si viene beccati all'inizio della partita. Ma è evidente che proprio questa è la forza del progetto di Turtle Rock Studios: uno shooter dalle due anime, dove il bilanciamento è l'elemento cardine di tutto il gameplay, quello in grado di offrire uno stimolo enorme alla rigiocabilità visto che Evolve non si presenta come un titolo semplice ma al contrario come un'esperienza dal grandissimo potenziale a patto che venga compresa e apprezzata dal pubblico giocante.

È bello da vedere?

Rispondiamo subito con un sonoro sì, ma con riserva. Il titolo si presenta tecnicamente piuttosto avanzato, grazie all'utilizzo del CryEngine, con un ottimo orizzonte visivo e un'eccellente modellazione poligonale degli umani, della fauna locale e ovviamente della bestia. Anche i particellari e la gestione dell'illuminazione sono di ottimo livello e il tutto è già accompagnato da un'eccellente fluidità, complice ovviamente il fatto di averlo provato su PC; ma siamo convinti che lo stesso discorso potrà essere fatto su PlayStation 4 e Xbox One trattandosi di un progetto che nasce con il preciso scopo di andare incontro alla next-gen.

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Ci hanno lasciato però piuttosto dubbiosi le animazioni che, specie nell'animale, sono risultate meccaniche e legnose con una certa predisposizione all'eccessiva pesantezza che, affiancata ai controlli non così reattivi e ad una frequenza dell'animale ad incastrarsi nello scenario non ci hanno stupito positivamente, volendo usare un eufemismo. Inoltre la bestia sembra soffrire anche della mancanza di un feedback visivo quando i suoi colpi vanno a segno un po', anche questo, in stile MMO e ovviamente nei momenti di maggiore frenesia su schermo si può fare veramente molto fatica nel capire chi si sta colpendo ma soprattutto se lo si sta colpendo. È evidente quindi che lo sviluppatore deve ancora lavorare su questo aspetto di un gioco che sul totale ci ha comunque colpito positivamente per il suo carico di originalità e per una certa spinta verso il teamplay che farà sicuramente piacere agli amanti dei giochi cooperative, senza però tralasciare mai la competizione implicita in un multiplayer ad alto tasso di sfida. Ci sarà sicuramente tempo per sistemare quegli aspetti che ci hanno convinto meno visto che Evolve, ve lo ricordiamo, arriverà sul mercato soltanto nell'autunno di quest'anno, su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Rimanete sulle nostre pagine, perché ci sarà sicuramente modo di tornarne a parlare molto prima di quanto immaginiate.


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