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F1, Accendete i motori (by Marius)

Creato il 27 gennaio 2014 da Simo785

 
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Più che una presentazione sembrava il trailer di un film e forse ci sta, la pellicola andrà sugli schermi a partire dal 16 marzo e sarà un lunghissimo-metraggio, quasi nove mesi di passione e colpi di scena.

La F14-T è nata ed è stata presentata, fin qui tutto facile, ora la pista darà le prime indicazioni, parlare di verdetti sembra eccessivo a gennaio ma si sa che il buongiorno si vede dal mattino e la partenza ad handicap è quasi impossibile da recuperare.

Il nuovo regolamento ha stravolto i progetti delle vetture 2014 ma si sapeva, in Ferrari ci stanno lavorando da quasi due anni, come si addice del resto a un top team. L’arrivo di james Allison in veste di Direttore Tecnico avrà dato quello quid che è sempre mancato all’inizio delle ultime stagioni e che è stato poi determinante per il risultato finale?

Bella o brutta la nuova Rossa? Chissene… I bolidi di Formula 1 non devono vendere in concessionaria, devono andare più forte di tutte le altre e tagliare il traguardo prima, quindi non è questione estetica ma meramente aerodinamica, motoristica e di guida. Le forme, più o meno, sono dettate dai regolamenti tecnici, le auto diventano belle quando vincono.

La prima particolarità è il muso, quello della Ferrari è particolarmente sgraziato, sembra quello di un ornitorinco, la McLaren sembra un po’ più classica, così come la Force India. La Lotus E22 invece ha presentato un muso radicalmente differente rispetto alle altre tre. Chi avrà ragione?

Molta curiosità per la nuova Mercedes, con il nuovo regolamento che mette al centro il motore turbo da 1.600 cc saprà la casa di Stoccarda fare la sua parte di costruttore completo leader mondiale del settore auto?

Mancano ancora parecchie scuderie all’appello, in primis la vettura di Adrian Newey, quella che avrà la pesante eredità di prolungare la striscia vincente della Red Bull, che verrà presentata domani a Jerez in occasione dei primi test, cui parteciperà anche la Ferrari con Raikkonen.

Ecco l’altro ingrediente che mancava alla scuderia di Maranello per poter davvero puntare al titolo, Kimi. Ora non vi sono più alibi.


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