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F1 | Come funziona il FRIC e quanto influisce

Da Tony77g @antoniogranato

Antonio GranatoF1Sport.it

Roma, 24 luglio 2014 – La recente decisione della FIA di rivedere l’effettiva regolarità del FRIC, installato sulle attuali F1, ha fatto molto discutere. Vediamo cos’è questo sistema che aiuta a mantenere, in ogni condizione, l’ottimale angolo d’assetto della monoposto.

Il FRIC “Front and Rear Interactive Control” è un sistema d’interconnessione che mette in collegamento i quattro “angoli” della monoposto correggendo quindi i fenomeni sia di beccheggio (pitch), che di rollio (roll).

Utilizzando delle speciali tubazioni, in cui scorre l’olio idraulico, si mettono in comunicazione tra loro gli elementi che controllano le variazioni d’altezza degli assi anteriore e posteriore, e allo stesso modo, si collegano gli elementi di un lato con quelli del lato opposto. Lo spostamento dell’olio idraulico, da un elemento sospensivo all’altro, permetterà alla vettura di contrastare le variazioni di altezza degli assi nelle fasi di frenata e accelerazione, ma anche di contrastare il rollio durante la percorrenza delle curve.

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Questo particolare sistema d’interconnessione evolvendo sempre più, (e la Mercedes pare abbia il FRIC più evoluto) è diventato un vero è proprio correttore d’assetto, influenzando, per tanto, l’aerodinamica della macchina e delle proprie superfici alari. Cosa questa che, secondo la FIA, violerebbe l’art.3.15 del regolamento tecnico, dove è richiesto che non sia presente nessun dispositivo capace d’influenzare l’aerodinamica della vettura.

Dopo l’improvviso cambio di vedute della Federazione, tutti i team in Germania hanno deciso, per non correre il rischio di possibili contestazioni tecniche, di disattivare il FRIC dalle monoposto. Il sistema, infatti, rimane installato sulle vetture, ma viene reso “inoperativo” interrompendo le linee idrauliche di trasferimento e quindi l’interconnessione tra i vari elementi sospensivi.

In molti si aspettavano cambiamenti prestazionali in pista con le due Mercedes rallentate dall’eliminazione di questo particolare sistema. Invece, con buona pace di chi teorizzava come e perché le frecce d’argento avrebbero perso parte del loro vantaggio, non è successo nulla. Personalmente siamo stati sempre scettici nel credere che le Mercedes basassero le loro performance sulla funzionalità del FRIC e ci sembrava assurdo quantificare il suo effetto con ipotetici valori cronometrici.

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Anche Hamilton, in un’intervista prima del GP di Germania, ammetteva che a Silverstone avevano girato senza FRIC (non specificando se in gara o nei test) e che la sua assenza non cambiava molto alla monoposto. Va detto poi che anche la concorrenza era dotata del FRIC e che  quello della W05 non era affatto provato che funzionasse meglio di quello degli avversari. Tante teorie spazzate via in un week-end, ma forse presto ne spunteranno altre, d’altronde il GP d’Ungheria è già alle porte.

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