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F1 La “strana” storia Red Bull ha già fatto danni

Da Tony77g @antoniogranato

Francesco SveltoF1Sport.it

07 settembre 2015 – La Red Bull ad oggi non ha un motore. Sebbene degli accordi si attendono da un momento all’altro (con Mercedes o Ferrari), questa situazione ha già creato dei danni ingenti visibili ora e che potrebbero avere seri impatti per il futuro. Cerchiamo di capire quali.

di Francesco Svelto            Segui @f_svelto

Ieri sera, nel corso della nostra trasmissione settimanale Pit Talk, è intervenuto Leo Turrini (puoi ascoltare il podcast proprio dalla pagina web che stai leggendo ora). Nel corso della piacevole chiacchierata il noto giornalista emiliano si è trovato a dare la sua opinione sulla sempre più spinosa questione Red Bull: troveranno un accordo con qualcuno, molto probabilmente la Ferrari, ma se per qualche motivo entrambe le trattative dovessero rivelarsi più complicate del previsto, la Red Bull potrebbe rischiare di lasciare la F1 in quanto non dotata di un motore per correre. E il danno che ne conseguirebbe alla immagine già tanto martoriata della F1 potrebbe essere devastante (si ricordi che l’eventuale uscita dei bibitari provocherebbe la scomparsa non di due, bensì di quattro macchine dalla griglia).

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Sebbene le possibilità più pessimistiche descritte sopra siano alquanto remote perchè a nessuno gioverebbe una uscita di un team del genere, proviamo a descrivere quanti danni questa strana situazione ha già realmente provocato (e quanti ancora rischia di provocarne).

Innanzitutto c’è il danno economico: la rescissione da Renault ha già provocato perdite, al marchio Red Bull, per circa 160 milioni di euro, di cui una bella fetta derivanti dal marchio Infiniti che non vedremo più sulle due vetture gestite da Horner. E scusate se è poco (a riportare le cifre esatte è il Corriere dello Sport).

Poi, per entrare nel tecnico, la progettazione della RB12 è in ritardo. E questo è un dato di fatto. Si l’estrema deadline dei team per avere almeno le misure dei motori da inserire in una monoposto è più o meno questa: metà ottobre. E ci siam già praticamente arrivati.

Ma perchè tutto questo sta avvenendo? 

Se a Milton Keynes si trovano in questa a dir poco imbarazzante situazione lo devono molto ai comportamenti, decisamente presuntuosi, della quale si son fregiati nel corso degli anni delle loro vittorie e anche dall’anno scorso quando si son iniziati a vedere problemi coi Renault Turbo, facendo terra bruciata nei rapporti attorno a loro. Terra bruciata a partire proprio dal team Ferrari, con la quale i bibitari ebbero pesanti discussioni già nell’ormai lontano 2006 accusando Maranello – di cui erano clienti – di fornire motori depotenziati rispetto a quelli ufficiali (esattamente come dovrebbe avvenire il prossimo anno).

Poi c’è la presunzione con la quale son andati a bussare alle porte della Mercedes, credendo che la Stella a tre punte potesse essere ben contenta di fornire le power unit più potenti del lotto a loro. Cosi  non è stato (forse la paura del team di Rosberg ed Hamilton di dare ad un team rivale l’arma in grado di battere proprio loro era troppa) e sebbene i rumors davano per quasi fatto l’accordo, i remi in barca sono stati tirati ben prima delle firme sui contratti.

Ad ogni modo ad oggi la situazione è questa: il gruppo Red Bull ad oggi non sa come far muovere i loro telai l’anno prossimo. Evidentemente in Austria sanno accettare i rischi che si corrono giocando col fuoco. Contenti loro…

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