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Fabolous! – Ep. 1 – Uscire dalla propria zona di comfort

Creato il 25 maggio 2011 da Angelozinna

Fabolous! – Ep. 1 – Uscire dalla propria zona di comfort

Qualcuno potrebbe argomentare che raccontare del mio attuale lavoro abbia poco a che fare con il tema principale di questo blog, il viaggio, ed e` per questo che ho deciso di introdurre in queste righe quello di cui tratteranno gli articoli che seguiranno questo nelle prossime settimane. Arrivando a Wellington, ho mandato circa un miliardo di curriculum, nella speranza di trovare un impiego nell’unica cosa che ho imparato a fare, lavorare nei bar. La prima risposta e` stata in un gay bar, ed e` proprio qui che mi trovo ancora oggi, dopo due mesi.

In un primo momento ci ho fatto una risata su, poi sono stato colto da qualche dubbio, infine ho deciso di provare, ed oggi, pur avendo avuto la possibilita` di cambiare, ho scelto di restare dove sono, essenzialmente perche` il lavoro e` molto facile, poco stressante, e sono rispettato da tutti, ma questa e` un’altra storia. Il mio ingresso da etero nel cuore della comunita` gay di questa citta` ha simboleggiato per me l’essenza di tutto cio` che il mio viaggio e` stato, il principale motivo per cui sono partito da casa. “Uscire dalla propria zona di comfort” non e` un titolo originale, in molti ne hanno gia` scritto e parlato, e per quanto io stesso ci abbia riflettuto a lungo, soltanto oggi mi trovo di fronte al reale significato di questa frase. Cosa c’entra lavorare in un gay bar con partire per l’altro capo del mondo e` una domanda legittima, alla quale, per rispondere, devo spiegare ancora quali sono stati i motivi per cui mi sono mosso: per perdere le sicurezze. Trovarmi in un ambiente completamente nuovo, ignoto, nel quale molte cose avrebbero potuto andare storte, nel quale era alta la probabilita` che non mi sarei trovato a mio agio, era l’unica condizione possibile in cui avrei potuto misurare me stesso, capire ed eventualmente abbattere i miei limiti, e, fondamentalmente, crescere. Esagerato considerare un umile lavoro in un bar come una scoperta di se stessi? Puo` darsi, lo ammetto, ma rimane il fatto che io, da questo posto, non sapevo proprio cosa aspettarmi nel momento in cui ho accettato di essere assunto.

Uscire dalla propria zona di comfort e` qualcosa che tutti dovrebbero fare quando ne capita l’opportunita`, e non si tratta necessariamente di grandi imprese. Lasciare l’agio della routine, cambiare, mutare, inoltrarsi in situazioni scomode, affrontandole e accettandole, e` l’unico modo per conquistare il potere di mantenere il controllo in ogni possibile condizione, per costruire il proprio carattere e la propria personalita`, ed acquistare quella sicurezza che permettera` infine di sentirsi bene ed accettare se stessi per quello che si e` veramente.

Il gay bar, esattamente come il viaggiare, e` riuscito in qualche modo a destabilizzarmi, a farmi cambiare idea su una serie di temi, come razzismo o l’uguaglianza (uguaglianza? ahahaha, poveri illusi), mi ha fatto notare come continuiamo a viviere in una societa` che ci fascia gli occhi con una benda di ipocrisia, e come i paladini delle cause altrui siano proprio i primi a non averci capito un cazzo. Ed e` di questo che parlero`, parlero` di voi, parlero` di me, spesso in modo sbagliato, possibilmente in modo diverso. Spero vi piaccia, anche se qualcuno potrebbe sentirsi offeso.



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